Domenica pomeriggio (2 giugno) il tempo migliora e parto a piedi direttamente da casa per un giro a bassa quota verso
Costalta. Per vaghe tracce di vecchi sentieri dimenticati scendo nella bellissima
Forra del Rio Negro (completamente abbandonata e ignota ai più) e, attraversato il rio su fondo della valletta lussureggiante di vegetazione, risalgo sull’altro versante fino al paese di
Faida.
Il roccione del Sass Bianc
Tracce di sentiero abbandonato scende nella forra del Rio Negro
Forra del Rio Negro
La bellissima Forra del Rio Negro
Qui per stradelle e belle forestali nel bosco salgo di quota (provvidenziale l’aiuto di tanto in tanto col gps del cello) fino a raggiungere la cima del
Sass Bianc m 1312, un enorme roccione con pareti a picco che si distingue lungo la
dorsale sud del Monte Costalta. Qui vengo sorpreso dal volteggio velocissimo di
due aquile a bassa quota che compaiono per pochi secondi sopra le cime degli alberi. Strano che siano così in basso, forse hanno il nido nelle vicinanze o stanno predando qualcosa.
Risalita la forra del Rio Negro, eccomi a Faida, sullo sfondo la dorsale di Costalta e il roccione del Sass Bianc a sx
Faida, sullo sfondo si intravede il Brenta
Zoomata su Cima Tosa - Dolomiti di Brenta
Ecco il Sass Bianc visto di lato
Una delle due aquile volteggia veloce sopra la cima degli alberi: bastavano 2 decimi di secondo di anticipo e la prendevo in pieno!
Vista sul Pinetano dalla Cima del Sass Bianc
Raggiunta con circospezione la cima del Sass, con cima pianeggiante ma che precipita verticale d’improvviso sul pinetano, cerco una via di discesa. Scarto i lati del Sass, ripidi, ignoti e a rischio infognamento, e proseguo per la forestale a monte. Giunto ad un bivio, noto i segni rossi del
nuovo sentiero realizzato alcuni anni fa da un privato. Con traversoni e tornanti calo nel bel bosco, giungo al
Mas dela Batistina, quindi giù ancora fino alla forestale. Qui fuori sentiero provo a raggiungere la base del Sass Bianc per andare a vedere queste vie di arrampicata. Arrivato sotto alle rocce da ovest però è impossibile proseguire, troppo scosceso e troppi schianti di alberi da scavalcare.
Mas dela Batistina, a dx nell'altra foto "Sfulmini" vecchi e nuovi
Fioriture sui "giaroni"
Mas dei Tinei
Scendo al
Mas dei Rossi e per forestali raggiungo Faida, di qui verso Prada e poi rientro a casa aggirando il Doss della Clinga.
Sviluppo 16 km, disl. circa 500 tra vari saliscendi
Rientro al tramonto dal Doss dela Mot, sullo sfondo Marzola e Vigolana
Il percorso