Autore Topic: [LAGORAI] Sentieri della Grande Guerra in Lagorai: Cauriol 2494 - Cardinal 2481 - Busa Alta 2510  (Letto 38258 volte)

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Offline AGH

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Arrivare alla croce della Busa Alta e procedere fino alla dorsale del Cadinon che segue naturalmente, non è stata proprio una passeggiata.

potresti indicarmi sommariamente su una mappa il percorso fatto?
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Offline enry69

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Si vede che posto poco.
Non sono ancora in grado di ridurre le dimensioni di una foto senza disintegrarla... :(
"Tra le montagne mi sforzo di perfezionarmi fisicamente e spiritualmente. In loro presenza cerco di capire la mia vita, di neutralizzare la vanità, l'avidità, la paura. Esamino il mio passato, sogno il futuro e avverto in maniera particolarmente acuta il presente. Ad ogni impresa rinasco".  AB

Offline angela

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Agh! Hai visto che Enry ha trovato il modo di salire al Canzenagol senza pasticci? ;)
Bravo Enry!!
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Pyotr Ilyich Tchaikovskj

Offline angela

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Percorsa la cresta est del Cauriol, si sale direttamente dalla forcella fra il Cauriol e il Cardinal (così non sbaglio con i toponimi ;)).
La ritengo però poco consigliabile, sicuramente da non percorrere in discesa.
Dalla cima del Cauriol penso che la via più diretta sia scendere per la via Austriaca fino alla base delle rocce e poi tagliare in direzione della forcella incriminata sfruttando una traccia quasi invisibile, a dire il vero, ma abbastanza istintiva.

Enry, è difficile che tu non abbia incrociato il sent. 302, da dovunque tu sia salito lo devi aver calpestato: percorre il periplo del Cauriol su tutto il lato sud....

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Pyotr Ilyich Tchaikovskj

Offline livioz

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Incuriosito anche da questo post, domenica sono stato sul Cauriol (2494m) da Refavaie (1100m) percorrendo il sentiero degli Alpini. Vi segnalo alcune imprecisioni nella segnatura e indicazione di tale sentiero, onde evitare di perderlo, come successo sia a noi che  ad altre persone incontrate. Già alla partenza mancano del tutto le indicazioni per la mulattiera che va a malga Laghetti, che comunque si individua facilmente che sale a sinistra dopo il primo tornante della strada, prima di arrivare ai prati. Poi si prosegue tranquilli fino all’inizio della malga, dove c’è un cartello che vi devia a destra, dove non si vede più nessuna traccia. Meglio arrivare alla malga dalla strada, passare proprio tra gli edifici e proseguire per la ripida strada dove ricompaiono i segnali (picchetti o segni tricolori). Si va tranquilli fino ad un bivio che segnala a sinistra una chiesetta degli Alpini, ma non dice a che distanza. La chiesetta è proprio lì a sinistra, solo che non si vede bene perché si tratta di un rudere della Grande Guerra, ma per chi non lo sa, come me, si corre il rischio di non visitarla neanche per paura di allontanarsi troppo dal sentiero. Dopo un po’ si arriva al bivio con il 302 e qui sono dolori perché non è indicato da che parte prosegue il sentiero degli Alpini: a DX? a SX? dritti? Cerco un po’ ma non si capisce, quindi vado a destra ma mi rendo conto che bisogna salire e a panza salgo verso sinistra e lo riprendo più in alto, quindi deduco che al bivio bisognerebbe svoltare a sinistra! Da qui si sale senza più difficoltà, solo in un canale ghiaioso si perdono un po’ i segni, che si mantengono comunque sulla sinistra del canale per chi sale. Noi lo abbiamo tenuto, ma altri tre incontrati dopo, lo avevano perso proprio qui e stavano salendo al Cauriol senza sentiero da SUD, per fortuna che li ho incontrati e fatti tornare sul sentiero. Dalla cima sono sceso un tratto per lo stesso sentiero di salita e, seguendo le indicazioni di Agh, sono risalito sul Cardinal (2468m). Da qui sono sceso per il sentiero del versante Est fino alla fine dei cordini, poi in libera giù per il vallone fino ad incontrare di nuovo il 302. Rientro a Refavaie per il 339 di Coldosè. Per la salita ci ho messo 3.40’.


cima d'Asta


malga Laghetti


bivio Sentiero degli Alpini col 302


salita al Cauriol


la valanga del 2014


vetta del Cauriol


Cardinal dal Cauriol


resti di guerra sul Cardinal


vetta del Cardinal


Cauriol dal Cardinal


vallone della discesa

Offline AGH

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io sono salito varie volte da diversi versanti, incluso quello da refavaie: all'epoca, q ualche anno fa, non avevo avuto problemi a trovare il sentiero degli alpini salendo da Malga Laghetti. Piu di recente invece, quando ho fatto la traversata e sono sceso dal Cauriol (un po' a panza all'inizio perché credevo fosse possibile scendere dal versante est, ho visto che il sentiero verso metà si perde... forse la valanga se l'è portato via qua e là...
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Offline angela

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Il sentiero 320 da Refavaie alla malga Laghetti è stato dirottato un poco più avanti, poco prima del ponte sul Coldosè, anche se il "vecchio" è comunque agibile, nonostante un tratto franoso; a malga Laghetti c' è il sentiero che attraversa il prato, ma adesso c' è l' erba altissima, ed effettivamente conviene fare il giro per la strada fino alla malga.
Per la chiesetta degli Alpini è in programma una ricostruzione, rimarrà così ancora per poco :)

Domenica c' era parecchia gente in giro....se andavi ancora un poco più avanti forse ci incrociavamo :)
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Pyotr Ilyich Tchaikovskj

Offline livioz

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grazie Angela per le info, ho visto scendendo che il sentiero degli alpini era indicato lungo la strada per malga Laghetti, ma del 320 non ho visto traccia. Spero comunque sia solo una disposizione provvisoria, la mulattiera è molto bella (a parte la frana) e sarebbe da mantenere.

Offline yVega

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Aggiungo la mia piccola esperienza sul Cauriol vista da un punto di vista un po' diverso forse..

Non è solo una montagna e quelli che porta non sono solo i segni della guerra. Del Cauriol, ho letto molto.. storia, storie, uomini, gesta, commemorazioni e attività. Alcune di queste pagine sono di Giacomo, un radioamatore come me, ma anche uno dei miei primi istruttori alle prime esperienze CAI.

Conclusa l'ultima pagina di ciò che stavo leggendo, sono rimasto qualche momento a sfogliare le vecchie immagini e tra queste una rappresentazione del Cauriol alle battute finali d'assedio e conquista del 27 agosto 1916 apparsa su "La Domenica del Corriere" e con questa tutte le riflessioni che questa pagine di storia e di guerra portano con se.

Ci stavo pensando da tempo ed avevo condiviso il proposito anche con altri appassionati, ma in quel momento, all'improvviso mi è venuto il classico pensiero "sì dai... andiamo!".
Qualche ora di sonno, poi alle 4 di notte una sveglia che non ha neppure fatto a tempo a suonare, qualche preparativo sia per la radio, ma soprattutto per l'equipaggiamento montano minimale per una solitaria che avrebbe dovuto tenere conto delle previsioni meteo piovose dalle ore centrali, il periodo e la zona poco frequentata.

Dopo qualche digressione fotografica, sono salito fino al Rifugio Cauriol e da qui inizia la salita a piedi. Pur avvicinandomi da nord, opto per aggirare la cima salendo "via italiana" per poi scendere dalla "via austriaca".
Inizia quindi l'escursione che porta al Passo Sadole (2066) con cui completo il primo dislivello di 466 mt.

L'accesso al versante italiano dal passo sale in costa lungo il fianco del Piccolo Cauriol fino a raggiungere l'imbocco della stretta e ripida valletta "Busa della Neve" che sale proprio tra le due cime del Cauriol.
Qui la salita si fa impegnativa, senza mai un momento di tregua fino alla Selletta Carteri o Selletta DeCet (2350 mt) in ricordo di un sottoufficiale ed un alpino caduti qui nel 1916. Salendo questa stretta e ripida valletta posso solo lontanamente immaginare le difficoltà affrontate dai soldati italiani nel salire alla conquista della cima sotto il fuoco e bombardamento nemico. Difficile immaginarlo ma ci provo in rispetto a quanti sono rimasti lungo quel pendio. Senza entrare sull'argomento dei perché e delle ragioni, qui tantissimi sono morti. Punto!

Alla selletta si ricongiungono le vie italiana e austriaca e da qui inizia la salita al tratto finale del Cauriol che a tratti si fa un po' esposta e merita quindi qualche attenzione. In vetta, superato il restante dislivello di 428 mt dal Passo e 144 dalla selletta, sono arrivato in vetta del Cauriol adi 2494 mt.

La cima, alla croce, riporta tra le rocce molte targhe ed iscrizioni commemorative.
Con rispetto, preparo la stazione radio su di una roccia vicina ed inizio ad innalzare la lunga canna da pesca che terrà sollevata l'antenna auto costruita.
Tempo di accendere la radio, la temperatura di abbassa a meno di 10 gradi, la perturbazione che doveva portar pioggia mi sta dicendo che sta per arrivare anche lì da me.
Dopo il primo collegamento, per la legge du Murphy, inizia infatti la piovere, prima in stile londinese, poi prendere tratti più nostrani. Vista la consistenza nuvolosa e acquosa, rimango in attività pur rimanendo pronto a smontare rapidamente.

Pioggia e freddo non impediscono di ammirare tutto attorno. Accidenti che bello, vien voglia di salire in ogni cima.

Dal punto di vista radio, con soli pochi watt ho raggiunto molti Paesi lontani, ma questo poco importa qui, è solo un'altra passione nella passione.

Superato il tempo massimo previsto, ho chiuso le trasmissioni e smontato tutto, iniziando la discesa, questa volta lungo la "via austriaca", uno spacca gambe alternativo alla salita ed un cambio di scenario più introspettivo della salita fino a ricongiungere in bivio iniziale da cui ho ripreso il tratto percorso al mattino.

Al rientro, merita una sosta al Rifugio Cauriol. Oltre alle cose buone da mangiare, un ampia raccolta di fotografie e cimeli originali ritrovati lungo le trincee permette di ripensare a cosa abbia significato vivere e combattere in questa zona montana attorno al 1916.

Questo è un angolo dei Lagorai poco frequentato ed il periodo di fine agosto l'ha accentuato. Un'attivazione totalmente in solitaria interrotta solo a bassa quota incrociando la forestale e tre altri escursionisti, per il resto soltanto io, le montagne, la radio, qualche marmotta incuriosita ed una famigliola di pecore disperse o semplicemente in gita.

[30 agosto 2014]

Offline iw6bff

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Quanche informazione in più su radio, antenne e collegamenti fatti?
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Offline WaveFunction

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Senza parole!! Sei un po' un pazzoide eh ;D però i panorami sono spettacolari! Foto splendide, come sempre :) tu sì che sai rendere giustizia alla bellezza surreale dei Lagorai!
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Offline yVega

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Classicissimo Yaesu FT-817, antenna filare Norcal Doublet (fantastico rendimento in soli 150 grammi totali), canna da pesca, balun, e tuner Elecraft T1. Malgrado meteo e difficoltà a farsi sentire, collegai un po' di paesi europei, il contatto più lontano fu in Scozia, se non ricordo male.