Dalla cima del Frate 2415 verso Cima d'AstaContinuo l’esplorazione di cime ignote nel settore del
Lagorai orientale. Ormai sono poche quelle che non conosco, il
Monte Formentone m 2407 tuttavia mi manca. Parto dalla Val di Fiemme. Sono anni che non salgo da
Cavelonte ma ho la sgradita sorpresa dei
divieti ad appena 1000 metri di quota. Tutte le strade che salgono in quota sono vietate o sbarrate
Bella ma eterna forestale che sale a Malga ToazzoSquarcio sulla val di Fiemme el a zona del sottogruppo del CornonM’incammino quindi quasi dal fondovalle, superato da numerose auto che del divieto se ne impipano, o hanno i permessi, e dopo eterna marcia su forestale arrivo all’
ex stabilimento termale di Cavelonte, purtroppo ridotto in rovina
. E’ stato uno dei primi stabilimenti di acque termali nel 1800 in Trentino e anticipò in un certo senso il turismo estivo in Fiemme.
Lo stabilimento termale di Cavelonte ieri e oggi Il vecchio Albergo Alpino di metà '800Riparto e ancora per forestale raggiungo la bellissima spianata di
Malga Toazzo 1462, un “pezzo di Canada” trapiantato in Lagorai. Vedo con orrore la cima del Formenton spaventosamente lontana. Ci arriverò mai?
Malga Toazzo con la splendida spianata, un pezzo di Canada trapiantato in Lagorai: a sx spunta il FormentoneDopo breve sosta riprendo la forestale e poi finalmente sono sul
sentiero 354 che sale ripido per il bosco fino all’incantevole poggio di
Malga Aie 1944. Anche questa malga è mal messa e pericolante, addirittura transennata purtroppo. Un vero peccato che tanto malghe meravigliose siano abbandonate al loro triste destino.
Salendo verso malga Aie: vista su Cimon di Cadinello e forcella CadinelloArrivo a Malga Aie, sullo sfondo a dx il FormentonMalga AieIl vallonecello che da Malga Aie sale verso i Laghetti AieDalla malga ci si inoltra ora un bel valloncello non troppo ripido. La vegetazione si fa sempre più rada e dopo alcuni brevi strappi si arriva ad una specie di forcelletta, superata la quale ecco il
primo bellissimo lago! A poca distanza si svolta leggermente un dosso a sud ed ecco gli altri due, magnifici, in una
conca pianeggiante stupenda.
Il primo laghetto, sullo sfondo la forcella AieGli altri due laghetti poco distantiFamigliola di cavalli avelignesiLaghetti Aie nella magnifica conca a quota 2170 metriDei cavalli liberi pascolano sulle rive. Un posto idilliaco, tanto che decido di fare la sosta pranzo visto che i miei quasi 1200 metri di dislivello me li sono già sparati e merito un premio
. Dopo la sosta osservo con attenzione il versante nord del Formentone cercando una via di salita, magari sfruttando un vecchio camminamento militare della Grande Guerra. Mi sembra di vederne uno, parto ma arrivo alla
forcella delle Aie 2262 senza aver visto nulla.
Il laghetti Aie salendo verso la forcella AiePresso forcella Aie, vista su Castel AieMi consolo col panorama maestoso verso
Cima d’Asta, coi “soliti” resti di baracche, reticolati ma tracce di sentiero niente, niente alla lettera nonostante siano segnate su varie mappe. Torno un po’ indietro sul versante nord e poi inizio a salire a casaccio il ripido versante, cercando i passaggi meno ostici. Non riesco a trovare nessuna traccia decente.
Da forcella Aie vista su Cima d'AstaTrincee a Forcella AieLaghetto Aie visto salendo al FormentoneSalgo con attenzione, il pendio si fa ripido, franoso ed esposto, un inciampo e ciao. Senza grosse difficoltà riesco comunque a risalire il costone, verso la cima per fortuna si fa meno ripido. Arrivo in vetta al
Formentone 2407, che è una dorsalotta rocciosa e pianeggiante, con grandioso panorama a 360°. Verso sud vedo un’altra bella cima poco distante con un costone pratoso:
Il Frate 2414.
4 cime in sequenza: in vetta al Formentone verso il Frate, sullo sfondo Litegosa e dietro a sx Cima CupolàDai pressi della cima del Formentone, vista su Castel Aie, CauriolGià che ci sono, decido di fare anche il Frate. Calo con attenzione per il ripido fianco ovest, leggermente esposto, e sono finalmente sulla placida ed ampia sella erbosa che separa le due cime, quindi facilmente fino in vetta al
Frate di m 2414, con povera croce in legno. A parte il versante sud appena fatto, gli altri versanti precipitano in baratri spaventosi. Mi affaccio prudentemente su
forcella Litegosa, c’è un salto nel vuoto di 200 metri tra diedri rocciosi verticali e pinnacoli di roccia instabile. Avrei una mezza idea di provare a cercare una via di discesa per il versante ovest ma mi rendo subito conto che non è il caso: c’è una barriera di rocce pressoché verticale che precipita in dirupi anche a ovest.
Da Cima Formentone: Cima d'Asta, il FrateFormentone visto da sudCima del Frate, sullo sfondo cima LitegosaAffaccio su forcella Litegosa dal cima del Frate coi vari baratriDa Cima Frate vista verso il LitegosaChi vuol provare a tagliare giù per il versante ovest, ecco quello che lo aspetta Costeggio quindi il ciglio per dare un’occhiata ma poi ritorno sul Formentone per affrontare la discesa. Scendo più verso il crinale, per vedere se trovo qualche traccia ma niente. Anche le trincee sono stranamente poche, forse perché davanti verso sud c’è la
possente bastionata del Litegosa che faceva da barriera. Il suo fianco nord è un
reticolo di strade militari, la forcella fortificata e ovunque tracce di baraccamenti, doveva esserci una specie di cittadella a giudicare dai resti dei terrapieni realizzati per le varie costruzioni.
Ancora Cima Litegosa: si dintinguono in basso le strade militariCima Formentone versante sudDa Cima Formentone calo con prudenza per roccette, il costone è veramente bruttino, ripido e con qualche salto di roccia da aggirare. Riguadagno la forcella e torno già ai laghi Aie. Qui
decido di andare a cercare il vecchio sentiero militare segnato sulle carte che scende verso nord.
Eccomi di nuovo sceso ai laghetti Aie, sullo sfondo forcella AieSeguo un viottolo erboso che si infila un una specie di valletta rocciosa poco dopo i laghi, ma poi la traccia si perde. In basso il costone diventa poco pendente e molto ampio, c’è un reticolo di tracce ma non si capisce se di umani o di animali. Fatto sta che perdo di nuovo la traccia
.
Formentone versante nord, col valloncello che scende verso Malga AieLe fioriture sono ormai poche: qui la Saponaria pumila, endemismo che in Italia si trova solo in Trentino e in VenetoAconito napellus (velenoso mortale!) sullo sfondo gli "sciopeti" (Silene inflata) Tiro fuori il cello col gps per fare il punto: vedo che il sentiero dovrebbe passare decisamente più a ovest,
a ridosso del ciglio roccioso affacciato su Malga Litegosa. Vagolo un po’ per il costone cercando qualche traccia ma niente, punto allora verso ovest e imbrocco subito una piccola forcelletta proprio dove passa il sentiero militare che andavo cercando.
Giù per il costone cercando il sentiero militareLo riconosco per i suoi tipici zig zag e le piccole massicciate di pietre a secco che si intravedono qua e la’ nell’erba alta. Scendo un po’ di quota, ben soddisfatto di aver trovato il sentiero, ma in fondo alla valletta ci sono due frane che sconvolgono la traccia che non si trova più. L’erba alta e la vegetazione si sono inghiottite tutto.
Trovato il sentiero, calo dalla forcelletta evitando i salti di roccia, sullo sfondo il FormentoneIl vecchio sentiero della Grande Guerra, in teoria, sempre meno visibile...Scorgo una traccetta nell’erba, non segnata sulle mappe, che pare condurre verso valle. Provo a seguirla, per un po’ si vede abbastanza bene, poi diventa sempre più labile fino a perdersi del tutto attraversando il selvaggio versante ovest con delle mugaie terrificanti in basso e temibili boscaglie di ontani. Per fortuna la traccettina rimane visibile per il tratto più rognoso, poi si perde nel nulla. Ma ormai sono vicino ad una radura sopra malga Litegosa, non perdo tempo a cercare e taglio giù per il bosco erto, complicato dalla boscaglia con macigni e salti nei rododendri alti.
Le micidiali mugaie, meglio non finirci dentro!Il versante selvaggio appena disceso, in alto al forcelletta rocciosaQuando sono quasi in fondo, intercetto un bel sentiero che arriva probabilmente da Malga Aie o da chissà dove. Ricontrollo il gps: sono 50 metri sopra
Malga Litegosa, lungo la strada militare che sale verso forcella Litegosa. Ottimo! Scendo per il sentiero e poco dopo incontro la malga a quota 1769, ridotta in ruderi.
Malga Litegosa ridotta in ruderiLa strada forestale di collegamento tra malga Toazzo - Malga LitegosaVedo una bella stradella forestale verso NE, chissà dove va, forse a Malga Aie ma ormai non c’è tempo per verificare. Si sta facendo tardino, calo a valle di buona lena e raggiungo prima Malga Toazzo, quindi per la stessa via dell’andata giù per l’eterna forestale fino alla macchina dove arrivo verso le 20.30.
Malga ToazzoUltima foto al Rio CadinelloEscursione in posti bellissimi e poco frequentati: a parte la zona dei laghetti dove sono purtroppo arrivate due chiassose famigliole con ragazzini urlanti, poi non ho visto più nessuno. Molto divertente cercare i vecchi e interessanti sentieri militari, che bisogna spesso indovinare a intuito perché spariti o cancellati dal tempo, dalle frane, dalla vegetazione eccetera. Sviluppo 22 km, disl. 1400.
Il percorso