Sette LaghiFuga veloce infrasettimanale (giovedì 9 agosto 2012). Il tempo alla partenza da Piné è orribile, ma poi a
Malga Trenca1669, dove parcheggiamo, si apre un insperato squarcio di sereno. Sotto un sole cocente ci dirigiamo verso il
Lago delle Carezze col sentiero 323, quindi aggirando il versante est del Monte Cola, ci affacciamo sulla splendida
Valle di Cavè. Belle le vite sul
Monte Ciste, sul
Monte del Lago e la
cima di Sopra Conella.
Lago delle Carezze, ormai intorbatoSentiero 323 verso il Col del Chelder (Monte Cola) Salendo verso Sette Laghi, a dx Cima di Sopra ConellaCosteggiamo ora il ripido versante settentrionale fino a una bucolica conca col
primo laghetto a quota 1969, punteggiato di eriofiori.
Il lago più in basso punteggiato di erioforiDopo una breve sosta riprendiamo il
sentiero 323 in direzione della
Forcella del Lago, che però controllando l'altimetro abbandoniamo a
quota 2070 seguendo una traccia che ci porta poco sopra al lago più grande dei sette, davvero splendido e con le rive pratose. Qui ci fermiamo per la sosta pranzo. Gli altri laghetti sono poco distanti, ma sono piccoli specchi d'acqua. Tutt'intorno nuvolaglie ma sul "nostro" lago dopo il nostro arrivo splende il sole!
La fortuna arride agli audaci! (la mattina a casa ci eravamo addirittura telefonati per decidere se partire).
Il lago più grande dei sette laghiLa riva estRiva ovestDopo un sostanzioso pranzo al sacco (fanculo alle barrette!)
riprendiamo il cammino verso SO, con percorso libero e seguendo vaghe tracce, per guadagnare una forcelletta dove passa il
sentiero 325 - E5. Affrontiamo ora il "sentiero alpinistico", un traversone sul dirupato
fianco ovest dell'Hoabonti. E' stato messo a posto molto bene con passerelle laddove c'erano degli scivoli ghiainosi poco simpatici. Mi pare che addirittura sia stato tolto un tratto di cordino, ora non più necessario. Senza problemi arriviamo sopra il Passo Portella. Il tempo nel frattempo si è annuvolato, in lontananza sentiamo qualche brontolio di temporali per fortuna lontani. Decidiamo di salire l'Hoabonti per lo sfasciume ripido ma breve. Abbandoniamo il sentiero e su fino alla cima
a quota 2334, dove inizia a piovigginare ma sono poche gocce, non tiriamo fuori neppure le giacche. Ci dirigiamo verso il
Monte Cola, dalla Valsugana vediamo avanzare "un'onda d'acqua", i tuoni si avvicinano e il Monte Cola sta diventando "scuretto", acceleriamo un pelo ma abbiamo tutto il tempo per guadagnare la dorsale e scendere senza problemi per la
splendida Val d'Ilba.
Val d'IlbaScendiamo fino al
Baito Ilba m 1902 e quindi, per facile stradello fino alla macchina. Una giornata iniziata sotto i peggiori auspici, meteorologicamente parlando, si è invece svolta e conclusa con meteo ottimo. Faceva talmente caldo che le nuvole ogni tanto ci offrivano una agognata frescura. Giro bello, facile, poco impegnativo. Disl. 670 m, sviluppo km 12
Discesa verso Malga Trenca
Il percorso