Dopo poco meno di due mesi di completa inattività - e si vedrà
- riparto in compagnia di Kobang. Mèta è la cima Ziolera, salita tante altre volte da ovest e da est per sentieri comodi e ben segnati. In questa occasione decidiamo di modificare il tracciato di salita e puntare alla dorsale ("corolà", come la chiama Kobang con bel termine dialettale valsuganotto) sud.
Partiamo da Baessa e seguendo il segnavia 361 percorriamo la ripida val Ziolera. Al secondo attraversamento di strada forestale, assistiamo ai lavori di recupero legname post-Vaia: teleferica che porta già dall'alto due o tre tronchi assieme e macchina operatrice che li preleva come stuzzicadenti e li accatasta in ordine. Lavoraccio!
Usciti in campo aperto dopo il bosco, vediamo la nostra mèta.
Ora bisogna decidere se continuare verso malga Ziolera, sempre dentro la valle, o piegare verso sx (nord-ovest) per raggiungere in qualche modo il vallone che scende da forc. del Frate. Approvata all'unanimità la seconda opzione. Altra bella sgambettata per erti pendii erbosi e "rododendrosi" sul versante sud della Ziolera, questo.
Giunti alla quota di malga Ziolera, che vediamo al di là della valle,
troviamo un delizioso sentiierino che sale ad un poggio, cala di pochi metri, sempre in bosco rado, e traversa poi definitivamente verso il vallone della forcella, in ambiente sempre più aperto. Kobang trova tra l'erba del bosco rado una bella brisa. A quella quota! Siamo sui 2100 m!
A questo punto, senza raggiungere la forcella,
scegliamo di salire su dritti sul costolone ("corolà") che scende direttamente dalla cima.
Dopo un incontro da parte di Kobang con vipera assopita tra le zoppe, proseguiamo la dura - assai faticosa per me - salita.
Gli sfasciumi finali annunciano la cima ormai vicina.
Un classico dalla croce della Ziolera: i tornanti e le serpentine del Manghen.
Si scende per la cresta est, non difficile ma da affrontare con attenzione.
Eccola dal basso.
Sguardo verso il lago delle Buse
e verso la parte alta della val Ziolera.
Dal luminoso versante sud (pur con nuvolaglia che va e viene) ci portiamo sull'ombroso versante nord.
raggiungendo forc. Ziolera,
dalla quale inziamo la discesa a valle. Davanti a noi, a sud, Valpiana e cima del Bortolo, che dovevano essere le nostre mète successive. Le mie gambe hanno detto no!
Passando per malga Ziolera,
scendiamo a valle e ci fermiamo a documentare il lavoro dei "vaisti".
Ce n'è ancora moltissimo da fare e il bostrico avanza!
Il rombo delle moto sulla strada del Manghen ci accoglie a Baessa.
Grazie Kobang, alla prossima.