Cima Sella: da sx le Pale di S. Martino, Lagoria nord orientale, forcella Cece e Cima Cece
Grandiosa ravanata nel mio amato Lagorai domenica 7 agosto 2016. L’idea è di salire l’ignota
Cima di Sella 2451, una vetta appartata senza sentieri, a nordovest di Cima Cece. Online si trovano scarne informazioni, quindi è proprio il posto mio
. Da Predazzo salgo fino a
Valmaggiore m 1600 dove parcheggio. Di lì salgo rapidamente al
Lago Cece e quindi al
Laghetto di Caserina. Qui c’è il bivio per il
sentiero Don Battistin 336B.
Lago Cece
Bivacco Caserine
Lago Caserina
Da qualche descrizione orecchiata qua e là pare sia impegnativo ma non sembra, semmai è segnato con una certa parsimonia nel tratto iniziale, che si snoda in costa nel bosco tra grandi
placconate di roccia su cui scivolano bellissimi rivoli d’acqua. Aggirato un costone roccioso entro in un magnifico e selvaggio anfiteatro, con vegetazione bassa e grandi lastronate di roccia punteggiate di torrentelli e sorgenti che luccicano sotto il sole: una magnificenza.
Il magnifico costone pieno di sorgenti
La conca sotto Costa Valmaggiore
Lago Cece dell'alto
Meraviglioso attraversamento sotto Cima Sella
Con uno strappo per facili sfasciumi raggiungo la dorsale di
Costa Valmaggiore 2264. Qui abbandono il sentiero e con percorso libero senza traccia risalgo la dorsale: la prima parte è un po’ affilata e devo costeggiare a est per facili roccette. Quindi la dorsale diventa più ampia e non particolarmente ripida, sicché guadagno quota facilmente fino allo strappetto finale che mi conduce a
Cima di Sella 2451.
Dorsale So verso Cima Sella
Il panorama lascia davvero senza fiato: verso sud spicca inconfondibile
Cima Cece 2754, appena 300 metri di quota sopra di me. A est la
Catena del Lagorai orientale fino alle Pale di S. Martino, a ovest la parte occidentale dove spiccano
Cima Valmaggiore e, in lontananza,
Coltorondo,
Cima Moregna,
Cauriol,
Cardinal,
Busa Alta,
Canzenagol. La vista spazia agevolmente fino a
Passo Cinque Croci, mentre a sudovest emerge la sagoma massiccia di
Cima d’Asta.
In vetta a Cima Sella (
panoramica a 360°)
Su Cima Sella faccio pausa panini e per decidere il da farsi. L’idea di salire anche Cima Cece è forte, ma devo capire bene dove e come. Il Don Battistin infatti prosegue sul fianco ovest e scende quasi fino a Forcella Valmaggiore, troppo dislivello buttato inutilmente. Dalla cima osservo bene il
crinale di Cima Cece, che
non sembra troppo ostico da valicare da ovest ad est. Mentre scruto i versanti in cerca di un passaggio mi accorgo che
poco sotto la vetta si apre un canalone erboso ripido sul versante sud: se riuscissi a scendere di lì sarebbe il massimo, perderei solo 100 metri di dislivello. Decido di provare. Con prudenza mi affaccio sulla forcelletta e inizio a scendere piano sull’erba alta e stopposa, pungente e scivolosa. Non si vede bene sotto, a metà canalone però esulto:
non ci sono salti di roccia, posso arrivare fino in fondo!
Discesa da Cima Sella per versante sud
Valicamento del crinale nord di Cima Cece per andare a prendere il sentiero 349 che proviene da Cima Cece
Eccomi in vista di Palon e Campanile di Cece
Sempre con la dovuta prudenza, scendo senza grossi problemi fino all’
anfiteatro roccioso sotto Cima Sella, quindi valico come previsto il crinale senza difficoltà spostandomi sul versante est.
Ora non mi resta che procedere per le vaste pietraie caotiche fino a intercettare il sentiero 349 che proviene da Forcella Cece: dopo un po’ di facile ravanamento trovo finalmente i segni rossi, missione compiuta!
Da qui in poi conosco tutto a menadito e quindi salgo alla forcelletta per ripidi e faticosi sfasciumi, poi con facile traversone arrivo alla base di Cima Cece.
Ultima salita a Cima Cece per mulattiera militare
In vetta! (
foto panoramica 360°)
Per bellissime tracce di
mulattiera militare della Grande Guerra arrivo infine facilmente a
Cima Cece 2754, tra trinceramenti e rovine di baracche militari sul filo di impressionanti precipizi. Se dalla precedente Cima Sella il panorama era grandioso, da Cima Cece è a dir poco spaziale. Faccio parecchie foto e una panoramica a 360°.
Rovine dell'accampamento militare austriaco della Grande Guerra in vetta a Cima Cece
Cima Cece, vista verso est con Cima Valon, Bragarolo, Ceremana, Colbricon, le Pale di S. Martino sullo sfondo
Discesa verso Forcella Valmaggiore, sotto allo spettacolare Campanile di Cece
L’ora è ormai tarda, le ravanate fuori traccia mi hanno fatto perdere parecchio tempo, devo scendere. Inizio la
lunga e faticosa discesa per mulattiera fino a Forcella Valmaggiore. Al
Bivacco Paolo e Nicola c’è un sacco di gente: conto ben 12 tende e un numero imprecisato di “urlatori” che intonano cori scout-religiosi o qualcosa di simile. Mi sottraggo rapidamente da questi rumori molesti: filo alla forcella e poi
devio per il sentiero 349 verso il Dos Caligher, dove finalmente cala l’agognato silenzio.
Dai pressi di Forcella Dos Caligher mi volto indietro a riguarda il percorso: a sx Cima Sella, a dx Cima Cece
Forcella di Dos Caligher
Già per la Val Boneta quando inizia a imbrunire
Alla forcella del Doss Caligher 2190 calo per la bellissima e solitaria Val Boneta, che digrada verso valle per successive balze e radure meravigliose. Dopo una lunga ed estenuante discesa verso valle, arrivo finalmente a Valmaggiore che sono le 20.30 passate.
Magica Val Boneta solitaria e selvaggia
Giro favoloso e selvaggio, ultrapanoramico. Poche difficoltà fino a Cima Sella. Da qui in poi solo per ravanatori. Sviluppo 19 km, dislivello m 1350.
Il percorso