Autore Topic: Giro ad anello nel Lagorai Centrale  (Letto 4765 volte)

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Offline bandurko

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Giro ad anello nel Lagorai Centrale
« il: 12/08/2016 18:18 »
Giro ad anello nel Lagorai Centrale : Cermis- Forcella Valsorda – Malga Conseria– Forcella di Lagorai – Cermis

Visto che poco tempo fa si parlava di escursioni con pernottamento nel Lagorai, relaziono questo trekking di due giorni effettuata il 3 e il 4 agosto in concomitanza delle ferie.
Il percorso è stato pianificato tenendo conto della composizione del gruppo che consisteva nel nucleo famigliare al completo di cui facevano parte una bambina di 8 anni ed un ragazzo di 13, abituato ad escursioni anche più impegnative se fatte con amici e coetanei ma che in questa situazione di contesto famigliare  avrebbe sicuramente avuto un drastico calo nelle performance.
Scegliamo per questo motivo di sfruttare gli impianti di risalita del Cermis per limare il profilo altimetrico e subito ci rendiamo conto di quanto questi impianti non siano stati pensati per chi vuole fare escursionismo: infatti prima delle nove tutto è fermo.
I° giornata Cermis – Malga Conseria
Raggiunto il Paion del Cermis, ci incamminiamo lungo il sentiero 353 che conduce ai laghi di Bombasel, dove si sta già dirigendo un nutrito gruppo di escursionisti a breve raggio, e superatili, in pochi minuti raggiungiamo la forcella del Macaco (2278), dove hanno inizio i territori sconosciuti alla massa. Da lì fino al termine della giornata incontreremo solamente altri due escursionisti.
Dalla Forcella del Macaco il sentiero entra nella Valle di Lagorai perdendo progressivamente quota fino al bivio con la diramazione 353A (q 2123) che sale rapidamente sino alla Forcella del Vallone a q. 2272.
Osservando si può notare il perfetto allineamento fra la forcella del Vallone, il tratto della Valle di Lagorai e la forcella di Cadinello in direzione NE. La Valle di Lagorai in quel tratto devia improvvisamente allineandosi lungo una direttrice SW-NE che fa pensare a qualche linea tettonica su cui si sono impostate le due forcelle citate.
Oltre la forcella del Vallone, si può già ammirare la stupenda Valmoena, forse una delle valli più belle del Lagorai per la sua caratteristico andamento lineare e quasi pianeggiante della parte alta, dominata dalla Cima Stellune e dal Cimon Busa Della Neve. Unico neo è il frastuono di un centinaio di campanacci nel fondovalle il cui rumore riempie la valle, togliendole parzialmente l’atmosfera idilliaca. Interessante il quasi perfetto profilo ad U dei versanti della valle che testimoniano il lavoro di modellamento dei ghiacciai.
Proseguiamo, scendendo lungo lo stesso sentiero, fino al fondovalle, oltrepassiamo il disabitato Baito delle Stellune (q 1932) e lungo il sentiero 317 risaliamo in direzione della Forcella di Valmoena. La perdita di quota e la conseguente risalita possono essere evitate scegliendo di percorrere il sentiero 321/321° che compiono il periplo della testata della Valmoena, ma dopo consiglio di Agh, tenendo conto della composizione del gruppo optiamo per una scelta conservativa che ci consenta di evitare passaggi forse troppo ostici per la più piccola.
Risaliamo abbastanza agevolmente lungo il sentiero 317 fino alla forcella di Valmoena (q 2284). Il sentiero non presenta difficoltà particolari anche se la salita non dà tregua. Sosta per una veloce merenda e per ammirare il panorama che si estende fina alla dorsale Pala delle Buse, Fregasoga, Monte Croce fino alle più vicine Ziolera e  Cima delle Buse.
Da qui si riparte sul medesimo sentiero alla volta della Forcella di Valsorda (q 2266). Qui il sentiero percorre le pietraie che scendono dalla Cima Stellune e ci rendiamo conto di come i tempi segnalati, in determinate condizioni, si dilatino per le difficoltà di chi ha una statura ancora ridotta. I venti minuti previsti diventano, forse anche per la stanchezza che comincia a farsi sentire, quasi un’ora e minano il morale di parte della comitiva.
Il grosso per oggi per fortuna è fatto, davanti a noi si apre ora la Valsorda, il resto del percorso è quasi interamente in discesa e costeggiando i laghi di Rocco arriviamo sempre lungo il sentiero 317 alla Malga Valsorda Seconda dove lungo una forestale raggiungiamo la nostra meta: Malga di Conseria (q 1847).
Abbiamo percorso 15,91 km in 7 ore e 38 minuti escluse le soste,  con un dislivello in salita di 750m.
A Malga Conseria siamo in sette a pernottare, non molti., tenendo conto che siamo ad agosto, il mese che dovrebbe rappresentare il momento clou della stagione turistica. Sicuramente l’impegno e la disponibilità di chi la gestisce meriterebbe molto di più.

Secondo giorno: Malga Conseria – Cermis
Partiamo questa volta ad un ora più consona e di buon mattino ci incamminiamo lungo la forestale che porta al passo Cinque Croci. La giornata è più tersa della precedente e il sole illumina i prati e le cime che ci circondano. La vista spazia verso il gruppo del Rava a sud e una volta raggiunto il passo (q 2017) vediamo l’imponente mole di Cima d’Asta parzialmente coperta dalle nuvole. Proseguiamo lungo la forestale (segnata 318) in piano aggirando il col di San Giovanni fino alla Malga Val Cion (q 1972) dove il sentiero abbandona la forestale per inerpicarsi dolcemente fino a Passo Val Cion  (q 2073). Lungo questo tratto osserviamo brevemente un aquila che perlustra le praterie attorno al Col di San Giovanni.
A Passo Val Cion imbocchiamo il sentiero 316 in direzione Nord, anche in questo tratto l’ andamento è particolarmente dolce e le pendenze irrisorie e questo ci consente osservare il paesaggio che ci circonda dominato da Cima d’ Asta a SudEst e dal tratto centrale del Lagorai fino al Cauriol che svetta a NordEst. Osserviamo a distanza ravvicinata qualche marmotta e nei prati sottostanti due caprioli che per nulla intimoriti dalla nostra presenza si inseguono con scatti ed improvvisi cambi di direzione.
Arrivati però ad una dorsale (q 2150) dove il sentiero dovrebbe, dirigendosi verso nord, imboccare il vallone che conduce alla Forcella di Lagorai, il sentiero scompare (o forse siamo noi a perderlo) e anche dei segni bianco rossi verniciati fino lì  di fresco non c’è più traccia. Perdiamo un po’ di quota scendendo lungo un versante sassoso per raggiungere il fondo della valle dove scorre un torrentello e dove contiamo di incontrare il sentiero che lo risale da malga Val Ciotto, troviamo una traccia (q 2050 circa) che seguiamo risalendo lungo il rio e poco più avanti ritroviamo i segni che indicano che siamo di nuovo sul 316. Non è stato difficile orientarsi, sicuramente qualche problema in più lo troverebbe chi percoresse il sentiero in direzione opposta.
Risaliamo il vallone che risale verso Forcella Lagorai, stretto fra Cima Lagorai e il Monte Laste delle Sute. La salita è piuttosto ripida, sulle pietraie che scendono dai versanti si osservano matasse di filo spinato risalenti alla prima guerra e giunti alla forcella (q 2363, la quota massima della nostra escursione) si possono osservare molti manufatti ( basamenti, grotte e trincee) del primo conflitto mondiale. Bisognerebbe soffermarsi di più, ma gli impianti chiudono alle 17 e quindi dopo una sosta per rifocillarsi ripartiamo per percorrere l’ ultimo tratto. Superata la forcella di Lagorai la valle si apre e i laghetti di Lagorai sono due gemme azzurre incastonate nel porfido.
Continuiamo a scendere lungo la valle dei Laghetti fino a quota 2110 dove imboccheremo il sentiero 353 e ripercorrendo la strada già percorsa all’ andata supereremo la forcella del Macaco e degli insolitamente deserti laghetti di Bombasel fino a giungere al Paion di Cermis dove si conclude la seconda ed ultima tappa, con soddisfazione dei partecipanti
Abbiamo percorso 12,89 km in 5 ore e 24 minuti escluse le soste con un dislivello in salita di 720m.

Elenco foto allegate:
1) L' allineamento Forcella del vallone - valle Lagorai (con l'omonimo lago) - forcella di Cadinello
2) Il lago delle Stellune dalla Forcella di Valmoena. Sullo sfondo da sinistra : Valpiana, Pala del Becco, Ziolera, Monte Croce
3)Lago di Buse Basse o di Rocco
4)Laghetti di Lagorai dalla omonima forcella. Sulo sfondo il Castel di Bombasel e poco a destra la Forcella del Macaco
5)Ultimo sguardo verso la Forcella di Lagorai. Da destra: Cima laste delle Sute, Forcella Lagorai, Cima di Lagorai, Cima delle Buse Da L'Or, Cimon della Roa, Forcella del Vallone


P.s.:Credo che la mia macchina fotografica giaccia tutt'ora nella discesa che dalla forcella del vallone scende verso la Valmoena. Non è una gran perdita dal momento che la usavo solo per lo zoom (motivo per cui me ne sono accorto solo il giorno dopo), ma se qualcuno transitasse da quelle parti dovrebbe ritrovarla sul sentiero poco sopra il fondovalle, non so in quali condizioni....

Offline AGH

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Re:Giro ad anello nel Lagorai Centrale
« Risposta #1 il: 12/08/2016 18:55 »
Bravi, gran bel giro in una delle zone più belle del Lagorai. Grazie per la condivisione! :)
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Offline pianmasan

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Re:Giro ad anello nel Lagorai Centrale
« Risposta #2 il: 12/08/2016 20:01 »
Complimenti ai neo-lagoraisti e un "bravo" a chi li ha guidati.

Offline edel

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Re:Giro ad anello nel Lagorai Centrale
« Risposta #3 il: 13/08/2016 11:00 »
Un trekking in zone molto belle che in parte conosco.  Complimenti a tutti ma un  "brava" particolare alla piccolina del gruppo! Sono dislivelli e lunghezze percorsi non indifferenti per una bimba, promette bene  :) 

Offline bandurko

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Re:Giro ad anello nel Lagorai Centrale
« Risposta #4 il: 13/08/2016 21:27 »
Grazie! I complimenti hanno molto galvanizzato soprattutto i "neolagoraisti" : sicuramente un bell' incoraggiamento per le future escursioni.

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