Da Cima Pastronezze verso il Manghen e ZioleraMega giro solitario nel Lagorai centrale, nato studiando per bene le mappe e Google Earth. Dalla magnifica
piana di Masetto con la cappelletta di Popile, in
Val Calamento, si prende la strada forestale in direzione di Malga Pastronezze. Qui mi incasino con le strade forestali nuove, non si trova un’indicazione a pagarla oro. Dopo aver vagato avanti e indietro, ritrovo la via ma dall’altimetro mi accorgo che la malga l’ho saltata a pié pari. Pazienza. Si cambia versante e
si traversa la Val di Capovacche salendo lungamente di quota con vari zig zag per bella stradella forestale. La strada si arresta in un impluvio a quota 1700 metri circa, dove c’è uno sfacelo di disbosco che confonde le poche tracce. Si sale nel bosco a casaccio, comunque costeggiando a monte il rio, fino alla
bella radura a quota 1849, con un rudere di una malga. Anche qui scompare ogni traccia ma ora si sale in campo aperto fuori del bosco e le idee sono più chiare. Si sale costeggiando il rio sulla sx orografica, fino a risalire l’ampio vallone e raggiungendo il
magnifico poggio a quota 2036. Ancora uno strappo e sono in cima al
Monte Pastronezze m 2182, con vista grandiosa sulla Valtrigona, verso il Manghen, sulla Val d’Ezze.
Dopo pausa pranzo, inizia ora la
traversata a Malga d’Ezze, seguendo le numerose tracce di animali che traversano in costa verso ovest. Dopo una specie di passo, la traccia svanisce ma, seguendo a naso la direzione indicata da mamma Kompass (sempre sia lodata) e traversando in costa la si ritrova poco più a valle. Si segue la esile traccia che traversa i ripidi costoni della Meneghina fino alla fantastica conca con
Malga d’Ezze m 1954. Ora si cambia versante e con un
largo giro nella Busa della Pesa e seguendo la traccia dell’ippovia si guadagna con una breve rampa la
Forcella Mendana m 2049. Qui si abbandona il sentiero e si sale, per traccia che appare e scompare sul costone eroso dalle piogge, fin sulla
cima Mendana m 2148, dove ho la spaventevole visione del Monte Ciste che sembra orribilmente lontano.
Si inizia dunque la lunga traversata che in realtà è meno eterna di quel che sembra. Un sentierello
aggira quota 2142 e, mantenendosi in costa su scoscesi dirupi a tratti leggermente esposti, raggiunge facilmente la larga dorsale fino alla Cima del
Monte Ciste m 2186. Nuvole basse e foschia oscurano la visuale, altrimenti grandiosa. Ora inizia la parte “rognosa” e del tutto ignota, si tratta infatti di scendere e tornare fino in Val d’Ezze, ricambiare il versante e guadagnare il passo Pertica per scollinare verso la macchina. Si cala quindi il Coston del Ciste fino a una specie di
passo a quota 1950, con traccia che prosegue verso nord. Di indicazioni neanche a parlarne. Incontro una prima diramazione, fatta anni fa, che porta a Forcella Lavoschio, che ignoro, per proseguire per una bella stradella in costa. Non so dove porti, ma la Kompass indica una interessante
diramazione che scende dalla dorsale del Col di Lavoschio. La trovo e con bella discesa nel bosco raggiungo la
strada forestale e Malga Lavoschio m 1706. Da qui ora si rientra con un lungo e bellissimo traversone nel bosco fino in val d’Ezze. Nei pressi di
malga Serra si cambia ancora versante, per beccare il
sentiero 315 che però dopo
Malga Fregio m 1532 devo abbandonare subito, per andare alla ricerva della traccia che sale (o dovrebbe salire) a
Passo Pertica m 1600. Che ovviamente non c’è. Salgo a panza per prati e bosco fino a individuare quella che pare una traccia di bestiame, che infatti conduce alla solitaria e appartata
Malga Pertica m 1515, deserta ma con un cane abbaiante, ringhioso e piuttosto minaccioso. Oltrepasso a debita distanza, prendo uno stradella ma risalito fino al passo... il sentiero si perde! Vagolo per un po’ nei boschi del Col Pertica, siccome non si vede una mazza controllo la bussola e taglio giù per il bosco in direzione nord, dove dovrei incrociare la forestale. Infatti la trovo, quindi inizio il lungo rientro alla macchina passando per Malga Pastronezze. Arrivo all'auto verso le 20, ovvero poco prima che faccia buio. Grande giro, bello, incasinato ed entusiasmante. Dislivello complessivo 1400, lunghezza 25 km.