Concludo il trittico di escursioni nel lagorai occidentale omaggiando le montagne di casa di Agh, raggiungendo da malga Sasso le cime del Fregasoga e della Pala delle Buse.
Anche questa descrizione non aggiungerà molto all'abbondante materiale già raccolto nelle pagine del forum ma è semplicemente una variante che suggerisce un piacevole ed alternativo largo giro ad anello che consente di raggiungere queste cime.
L'escursione prevede di raggiungere passo Fregasoga dalla valle del rio Brusago e quindi di percorrere la lunga dorsale Fregasoga -Pala delle Buste fino alla forcelletta posta fra la Pala della Madonna e il Cimon del Tres per poi rientrare a Malga Sasso.
Si parte poco prima delle 10 dalla Malga che quest'anno è chiusa. Non solo l'agritur come lo scorso anno ma ma anche nella malga non c'è nessuna attività o meglio i bovini al pascolo non mancano ma nessun tipo di attività casearia.
Imboccato il sentiero 470, raggiungiamo prima passo Mirafiori e dopo una breve discesa Malga Vasoni Alta.
Psso Mirafiori con sullo sfondo il gruppo Rujoch-Schliverai Spitz
Malga Vasoni Alta con vista sui laghi di Pinè
Da qui in costa risaliamo la valle del rio Brusago prima lungo il sentiero 468 e poi lungo il 468a.
Il sentiero si mantiene al limite superiore del bosco con un piacevole saliscendi e dà l'idea di non essere molto frequentato, vista anche la presenza di numerose brise che spuntano sulla traccia, se non per ragioni venatorie e termina nella radura dove era situata malga Caserine di cui restano solo i ruderi colonizzati dalla vegetazione.
I ruderi della malga
Ci troviamo ora nell'ampia testata del valle del rio Brusago, dominate dalle cime del Monte Camin, del Monte Croce e del Baitol.
La testata della valle del Rio Brusago
Il sentiero, che ora prende la numerazione 423, inizia a salire verso passo Fregasoga prima attraverso delle praterie poi attraversando delle sassaie ed è qui che uno degli eventi che temo maggiormente si palesa all'improvviso: le suole degli scarponi di uno dei mie amici cedono scollandosi dalla punta fino a metà scarpa. L'intervento con del filo per stendere la biancheria che porto con me tampona la situazione ma ho seri dubbi sul fatto che riuscirà a resistere alle pietraie taglienti che incontreremo.
Riparazione scarponi
Sassaie sotto il Monte Croce
Raggiunto il passo la vista si apre verso oriente consentendo di contemplare le cime del Lagorai verso il Manghen, Cima d'Asta e le cime dolomitiche.
Da qui si abbandona il sentiero diretto in val Cadino per seguire la traccia che risale lungo il versante dell'antecima del Fregasoga (Pala della Busona) e che poco dopo aver incrociato la dorsale conduce in breve in vetta (q 2447), dove incontriamo una coppia ed un terzetto che rappresenteranno le uniche presenze umane di tutta la giornata.
Ormai in vetta al Fregasoga con vista sul M.te croce
La vetta
Dopo aver consumato il pranzo ed esserci riposati affrontiamo la discesa lungo la dorsale che prima ci porterà alla seconda cima della giornata (Pala delle Buse q. 2409) e poi fino alla forcelletta che precede il Cimon del Tres.
La dorsale di discesa
Il sentiero è abbastanza intuibile ed agevole, con l'eccezione del tratto in costa sotto la Pala della Madonna dove è risultato complicato individuare la traccia e ci siamo mossi un po' a caso fra prati e cirmoli. Potrebbe essere più seguire la traccia molto più evidente che porta in cima alla Pala della Madonna che in ogni caso non richiede di superare un dislivello eccessivo.
Dalla forcella si scende lungo una valletta estremamente selvaggia e percorsa da un sentiero poco battuto, dove non ho mai incontrato nessuno.
Il sentiero che prima che Agh lo mappasse era del tutto ignorato dalla cartografia ufficiale, attraversa pendii erbosi esposti a nord ed estremamente umidi e richiede attenzione per evitare di scivolare pur non essendo particolarmente esposto.
Il vallone sotto il Cimon del Tres. L'accumulo detritico in primo piano, disposto longitudinalmente, è un rock glacier
L'arrivo ai sottostanti Pradi de la Fior è il preludio alla fine dell'escursione che avviene al termine della forestale che ci riporta a Malga Sasso, dove, sorpresa, arrivano incolumi anche gli scarponi riparati parecchi chilometri prima.
I Pradi de la Fior
Pronti per essere appesi al chiodo
Escursione di 12 km e poco più di 800mt di dislivello +.