Da Cima Grugola verso il Lagorai, Cima Scanaiol e Lago d'Arzon
Con questo ultimo giro ho messo a posto l’ultimo tassello che mi mancava: ora posso dire di aver girato il
Lagorai in ogni angolo
. Una escursione davvero magnifica nel settore sudorientale, nel
Parco Naturale di Paneveggio - Pale di S. Martino, con paesaggi veramente grandiosi. L’itinerario scelto è in buona parte fuori sentiero lungo gli impervi crinali che congiungono
Cima Scanaiol a
Cima Folga.
Ravanando in discesa per aggirare Cima Scanaiol
Il percorso è piuttosto ostico e, come detto, in larga parte senza sentieri o tracce, ma in questo sono stato aiutato da delle esperte guide indigene:
Angela, che ringrazio sentitamente, e i suoi genitori che si sono uniti per l’occasione per una parte del percorso. A dispetto dell’età non più verdissima, vanno ancora come i treni
Papà Luigi poi è un fenomeno: a 76 anni (!) si può permettere ancora scavallate simili, è qualcosa di incredibile. Firmerei subito ovunque, per fare quello che fa lui alla sua età!
I prodigiosi genitori di Angela, 68 e 76 (!) anni in vetta a Cima Scanaiol, sullo sfondo Cima d'Asta
Partenza dal magnifico Lago di Calaita
Siamo partiti dunque dal magnifico
Lago di Calaita 1620: per strada forestale costeggiamo la riva occidentale e le meravigliose praterie più a nord, fino a
Forcella Calaita 1633, quindi col
sentiero 9 raggiungiamo
Malga Scanaiol 1745, con un paesaggio da levare il fiato: le
Pale di S. Martino si stagliano all'orizzonte nella loro magnifica imponenza.
Malga Scanaiol con le Pale
Il Sass Maor svetta all'orizzonte
Quindi con salita moderata risaliamo il largo e bel vallone che conduce alla
Forcella Scanaiol 2093. Anche qui la vista sulle Pale verso est lascia senza parole, credo sia uno degli scorci più belli del Trentino. La visuale ora spazia anche verso ovest, sui bellissimi versanti della
malga d’Arzon e
Cima Paradisi, mentre all’orizzonte svetta il massiccio di
Cima d’Asta.
Forcella Scanaiol
Marmolada parete sud e Cimon delle Pala
Ora abbandoniamo il sentiero e iniziamo una discreta ravanata sul ripido versante della
cima quotata 2420. Poco prima di arrivare sul crinale, affrontiamo un
canalino innevato che ci costringe ad arrampicare su roccette fino a sbucare in vetta.
Verso la cima quota 2420
Ora una
ripida e insidiosa discesa per un costone erboso ripido senza tracce ci fa perdere quota fino ad una forcella e quindi,
aggirando cima Scanaiol sul versante est con un impegnativo traversone, ci affacciamo su un ripido canalone erboso che conduce alla cima
Scanaiol nord.
L'impervia discesa da cima quota 2420
Il panorama è da estasi: si vede la
Marmolada sud, la
Catena di Bocche, la barriera della
Catena del Lagorai nord orientale. Ci rimettiamo in marcia per salire la vicina cima sud, stavolta per facile percorso e aggirando una conca nevosa siamo in vetta a
Cima Scanaiol sud 2467, la vetta più alta della traversata, con panorama grandioso sulle Pale, sempre onnipresenti, e su tutta la Catena del Lagorai.
In vetta a Cima Scanaiol con lo sfondo fantastico delle Pale
Gli impervi crinali verso Cima Folga (in fondo)
Qui facciamo sosta rifocillamento, quindi ritorniamo sui nostri passi, scendiamo il ripido canalone erboso fatto in salita e con un altro
faticoso traversone su un costone erboso molto ripido del versante est, ci dirigiamo verso la forcella, superata la quale scendiamo al magnifico
Lago D’Arzon a quota 2227 (così almeno è riportato sulle mappe, anche se alcuni lo chiamano Pisorno).
Discesa verso il Lago d'Arzon
Il bellissimo Lago d'Arzon
Qui ci separiamo:
Angela e i suoi genitori rientrano al Lago Calaita perché devono rientrare nel primo pomeriggio, io invece mi fermo in riva al lago per la sosta pranzo. Poiché ho dormito 3-4 ore la notte precedente, mi sparo un fantastico pisolino per recuperare il sonno perduto, mentre le rane gracidano placidamente nel laghetto.
La salita verso la forcella di Cima Grugola, a dx
Alpe Pisorno
Zoomata sulle Pale
Dopo la sosta riparto
scendendo ancora di quota verso sud, fino a
incrociare il sentiero 347. Quindi torno a salire fino ad una forcelletta, dove abbandono il sentiero per seguire
una traccia, abbastanza esposta su ripidi versanti, che mi porta fino a
Cima Grugola 2405, con un panorama semplicemente grandioso sul percorso fatto e su quello ancora da fare.
Guardando all'indietro, salendo a Cima Grugola
La Catena del Lagorai: a destra si distinguono le due cime del Colbricon, sullo sfondo Cima Bocche
In vetta a Cima Grugola
Il percorso che ancora mi aspetta verso Cima Folga per i tormentati crinali
Quindi per traccia che percorre un
aereo crinale, spesso esposto, mi dirigo verso cima Folga con vari saliscendi. C’è un ultimo non banale salto di circa 3 metri su placche di porfido lisce da oltrepassare in discesa, abbastanza esposto, che supero in qualche maniera, quindi con un ultimo strappo raggiungo
Cima Folga 2436, che avevo salito qualche anno fa da sud.
Malga Valsorda Alta
Da Cima Folga verso la Marmolada
Vista su Busa della Forcella con Malga Valsorda Alta e sullo sfondo la Catena del Lagorai
Dopo breve sosta per aspettare uno squarcio tra i nuvoloni che stanno avvolgendo le cime, inizio la
discesa per la vecchia traccia militare, che dopo due o tre tornanti però sparisce tra smottamenti vari che l’hanno parzialmente cancellata.
Discesa verso Malga Folga
Ma col Gps del cello non ci sono problemi: raggiungo
Forcella Folga 2197 e quindi scendo al bel
laghetto delle Giarine 2125 dove scatto le ultime foto alle Pale illuminate dalla luce del tramonto. Rientro quindi con lunga discesa fino a
Malga Grugola, quindi a
Malga Doch e al
Lago di Calaita dove ho la macchina.
Lago delle Giarine con il Sass Maor sullo sfondo
E rieccomi alla magnificenza del Lago di Calaita
Giro grandioso, impegnativo, quasi un
Sentiero Costanzi in miniatura, con paesaggi semplicemente meravigliosi. Piuttosto difficile da replicare se non si conoscono i posti, i passaggi “chiave” non sono sempre intuitivi, la creste sono molto tormentate e spesso interrotte da burroni notevoli.
La parte più ostica va dal tratto forcella Scanaiol e Cima Scanaol, i crinali sono in parte impraticabilii per cui è necessario abbassarsi di quota su pendii erbosi molto ripidi e senza alcuna traccia. A chi interessa posso dare il percorso in gps. Dislivello 1565, sviluppo 18 km.
Il percorso