Partenza da Tabìa, poco sopra Cascata, vicinissimo a Cavalese. Dopo un breve tratto lungo la Val Moena devio per l'altrettanto eterna Val Forame. La salita è dolce ed il bosco attorno è meraviglioso, ma prima che la visuale cambi bisogna percorrere a lungo questa forestale, che solo in alcuni momenti diviene un po' più ripida.
Una piccola radura prima di ritornare nel bosco, Casera della Capre.
Finalmente intorno ai 1700mt circa la vallata si apre.
Da Malga Forame scatto verso Cima Inferno.
Malga Forame con Corno Nero sullo sfondo.
La mia prima méta è il lago Forame, da li poi valuterò come affrontare la salita per il Cimon di Busa Grana.
Lago Forame con Cimon di Val Moena sullo sfondo.
Quindi trovo una labile traccia che sale sul pendio via via sempre più ripido, ma, mi dico, una volta che raggiungo la cresta ci sarà sicuramente un sentiero e così è, ampia dorsale verso la cima con qualche passaggio a cui serve prestare un po' di attenzione. La giornata è bellissima e fa già molto caldo nonostante la quota, il panorama è ovviamente a dir poco da urlo. Una gran bella cima con 360° veramente notevoli. Vedo molto bene il lago Stellune e quelle delle Buse.
Durante la salita.
Cima Inferno a sx e Cimon di Val Moena a dx.
Dalla vetta: da sx C. Stellune, F. Valsorda, M. Montalon, C. delle Buse, lago Stellune, sbuca dietro a tutto sulla sx Cima d'Asta.
Dopo Cimon di Val Moena, le mie prossime mète: Castel di Bombasel, Cimon del To de la Trappola.
Da sx Forcella Montalon, Pala del Becco, Ziolera.
Tutta l'ampia dorsale fino a Cima Inferno.
Cimon di Val Moena, il sentiero che sale è su questo versante.
Dalla cima valuto da quale parte sia meglio scendere, se non fosse per il primo pezzo opterei da sotto la cima in direzione nord, niente decido di scendere da un canalino a fianco di quello fatto in salita, anzi a saperlo era da fare anche a salire, ma non potevo vederlo da sotto, quindi sono giù abbastanza velocemente ed intercetto un sentiero con segnavia molto sbiaditi che non è il 317B comunque, anche la traccia un po' si perde. Niente mistero anche qui... Anche per il lago Forame c'è tanto di cartello segnavia SAT e sentiero che in cartina non risulta o meglio risulta una traccia. Intercetto il sentiero che sale fino alla forcella e mi porto verso la base del Cimon di Val Moena. Da qui parte una traccia puntellata di molti ometti, impossibile perdersi o sbagliare, suggerisco di evitare di fare queste ultime 2 cime con neve o brutto tempo in generale, la pendenza ed il terreno friabile le rendono alquanto insidiose. La salita è bella tosta ed il caldo non è sicuramente un buon alleato ma quando raggiungo la cima la soddisfazione è tanta. Breve pausa anche qui e riprendo la stessa via per scendere per poi dirigermi verso la sottostante Val Moena.
Poco sotto la forcella (mi sfugge il nome e sulla cartina non è riportata) verso il Cimon di Val Moena.
Versante nord del Cimon di Busa Grana, la salita è stata sull'altra gola sopra il lago, mentre la discesa nella spalletta a dx nella foto, nell'ampia dorsale verde per poi spostarmi verso il centro, dove si forma quasi un canale naturale.
Panoramica dal Cimon di Val Moena.
Sempre dalla vetta: da sx Cimon di Busa Grana, lago Forame, Ziolera sullo sfondo.
Verso le Dolomiti.
Iniziano...
Benedetta sia l'acqua che fortunatamente in Lagorai non manca mai, quante volte mi sono rinfrescato e dissetato... Sceso in Val Moena riprendo a salire lungo la forestale con la maestosità di Cima delle Stellune che mi si para davanti, veramente imponente. Raggiungo e supero il Baito Stellune incamminandomi per la Forcella Vallon, da li poi breve discesa fino al bivio con i laghetti di Bombasel e ricerca della presunta traccia per l'omonimo Castel poi dorsale fino al Cimon del To de la Trappola.
Cima delle Stellune dalla Val Moena.
Verso Forcella Vallon.
Cimon di Val Moena.
Dalla Forcella Vallon, Val Lagorai con spicchio dell'omonimo lago.
Direzione Forcella del Macaco.
Dalla Forcella prendo una labile traccia, nessuna segnaletica e segnavia, che mi porta in un lungo traverso sotto la cima, come aggirandola, finchè ad un certo punto trovo sbiaditissimi segnavia che conducono verso la sommità. Ci sono ancora dei nevai in questi stretti e ripidi canali, li aggiro abbastanza facilmente riprendendo a salire, quando a circa una trentina di metri di dislivello dalla cima c'è un passaggio veramente ostico, in stile alpinistico, esposto esenza nessun tipo di sicurezza, cordino o maniglie o ancora meglio delle scale. Rifletto, valuto e decido. La stanchezza si fa decisamente sentire insieme col pensiero di dover affrontare lo stesso tratto pure in discesa, so che sono molto vicino come poi appurerò quando sarò più sotto e più largo. Non me la sento, l'esposizione la patisco e senza un briciolo di sicurezza decido saggiamente di rinunciare. Quindi anche per chi volesse affrontare questa cima (2536mt) suggerisco molta prudenza e di non improvvisare, solamente per esperti.
Laghetti di Bombasel.
Castel di Bombasel
Castel di Bombasel e Cima delle Stellune.
La dorsale per il Cimon del To de la Trappola
Raggiunta l'ultima cima, pochi minuti prima delle 19, mi godo ancora lo spettacolo e con calma, visto oramai il dislivello sul groppone comincio a calare, sia per la stanchezza che per mia disattenzione manco un bivio e ciò mi costringe ad allungare, seppur di poco e con un piccolo supplemento di dislivello, la via del ritorno, con gran parte della Val Moena da fare in discesa, fortunatamente però il sentiero taglia parecchie volte la forestale e quindi il tutto diventa un po' più soft. Una piacevolissima sorpresa è stato il sentiero che dopo Forcella Salera scende nel bosco verso Malga Nuova di Val Moena, un bosco fatato.
Lungo il sentiero...
Ultimo sole...
Giro lungo e faticoso ma veramente molto bello, si può accorciare ma anche allungare...
33,3 km, D+ di circa 2700mt.