Sulla dorsale verso il Col della Palazzina m 2114Giro da post-infartuati stavolta, per via di una indisposizione temporanea della fida compagna
, ma ugualmente molto bello e rilassante.
La mèta è il semi-sconosciuto e panoramico
Col della Palazzina m 2114, a ovest di
Passo Cinque Croci. Non ci sono sentieri, ma l’orientamento è facile, le difficoltà pressoché nulle. La
meravigliosa e bucolica conca tra il Col S. Giovanni e il Col della Palazzina ha un’atmosfera a dir poco magica, incantata, coi suoi prati verdissimi, le torbiere, lo scampanio delle mucche al pascolo in un piccolo e indisturbato angolo di paradiso sospeso tra la Val Sorda e l’alta Val Campelle.
Si parte dal solito
Ponte Conseria m 1468 (bolgia), e si raggiunge
Malga Conseria m 1821, noi abbiamo preferito il giro “largo” passando a sud per l’
Aia del Buso. Dalla Malga Conseria si segue la strada forestale verso nord che, salendo, si dirama verso
Passo Cinque Croci. Poco prima del tornante nell’impluvio si abbandona la strada e si risale, senza traccia, un bel bosco rado di larici.
Ci si alza poco di quota fino al limite della vegetazione ad alto fusto, quindi si traversa decisamente verso nord, seguendo una traccia vaga ma sicura, che costeggia il piccolo rio, addentrandosi in una vallata che diventa subito silenziosa e selvaggia. Saliamo il modesto dislivello senza difficoltà (circa 300 mt da Malga Conseria). Siamo sovrastati dai costoni verdissimi del
Col di S. Giovanni m 2251, le cui pendici nordovest si addolciscono nella
splendica conca erbosa dove c’è la traccia di un laghetto, ormai quasi intorbato.
Su uno dei prati circostanti, dopo aver steso il telo d’ordinanza, ci siamo sparati indecorosamente il solito pranzetto: tramezzini con prosciutto, formaggio stagionato, birretta, luganega, cetrioli, e una deliziosa coppa di pomodorini con basilico, mozzarelline e cetriolo in insalata, quindi dolce caffè e sigaro
). Adoro questi pranzetti
Dopo il giusto rifocillo, si sale brevemente per la dorsale, affacciandosi sui
Campivoli di Dentro (discesi con la neve l’inverno scorso). La zona ha ancora evidenti
i segni della Grande Guerra: trincee dappertutto, schegge, reticolati, scatolame arrugginito in gran quantità. Si percorre facilmente la dorsale verso sud fino alla cima, pianeggiante, con spettacolare e vastissimo panorama.
La discesa avviene per una comoda spalla erbosa sul fianco ovest, seguendo vaghe tracce, che digradano rapidamente lungo una dorsale fino alla radura di
Malga Vasorda Prima m 1863. Quindi per forestale fino a Ponte Conseria, tagliando i tornanti per il bosco e recuperando adeguata scorta di finferli e brise per la cena