Visto che ormai non si può più contare sui weekend, mi sono preso un altro giovedi di ferie; avevo in mente un paio di opzioni e, l'altra sera discorrendo con passo veloce incontrata sulle "Longhe" del monte di Mezzocorona, abbiamo optato per l’Alta via del Granito in cima d’Asta con l’intento però di camminare solo un giorno, interrompendo semmai il giro in caso di mancanza di tempo.
Nonostante la mia avversione per le levatacce
alle 5.00 P.V. mi aspettava già sotto casa e alle 6.30 eravamo già a
malga Sorgazza (1440m) Partenza con il sentiero SAT 328 e subito inizia la salita dapprima nel bosco, poi su pascoli erbosi fino al lago artificiale di CostaBrunella; proseguiamo fino alla forcella Quarazza (2309m) e, proseguendo sul versante meridionale, raggiungiamo il
forzelon de Rava (2400m) sotto cima Rava.
Da qui seguiamo il sentiero 332b che si abbassa e traversa l’ampio vallone di Ravetta con vista sul lago Grande e lago di Mezzo e infine risale alla
forcella Ravetta (2219m); ora il sentiero 332 si abbassa decisamente, dapprima su ghiaioni e terreno franoso, poi tra i mughi e pini, fino a giungere alla
malga Caldenave (1790m) con l’omonimo rifugio privato .
Due chiacchiere con il gestore e uno spuntino per riprendere le forze e ci abbassiamo di 50 metri per attraversare un ponticello; da qui parte il sentiero 360 che risale ripido nel bosco fino ad una conca con gli splendidi
laghetti della val d’inferno; continuiamo dapprima su pascoli erbosi e poi su roccette e macerie fino alla
forcella delle Buse Todesche (2309m).Ora il paesaggio cambia decisamente e il sentiero 373 segue antiche strade militari ancora parzialmente lastricate; tra continui saliscendi e tracce di manufatti della prima guerra mondiale passiamo sotto il monte Cengello e sotto la cima dei Lasteati; giunti sotto quest’ultima cima scendiamo ripidamente verso il laghetto di
forcella Magna e infine all’omonima forcella (2117m).
Dalla forcella parte il sentiero 326 che si alza rapidamente per circa 200 metri fino all’inizio della
ferrata Gabrielli (SAT 375), questa permette di percorrere la cresta di Socede con alcuni tratti attrezzati e alcune scalette metalliche; la ferrata è abbastanza semplice ma da non sottovalutare; l’ultima parte del sentiero si svolge su tratti erbosi alternati a salti rocciosi e porta alla quota 2568m.
Da qui decidiamo di scendere al
rifugio Brentari (2476m) con comodo sentiero passando tra massi granitici e costeggiando in parte il lago.
Facciamo una sosta rigeneratrice al rifugio molto accogliente;
Ora non rimane che affrontare l’interminabile discesa verso la malga Sorgazza;
dapprima scendiamo per placconate granitiche che, sebbene molto inclinate, offrono un eccezionale aderenza; poi il sentiero prosegue con numerosi zig-zag fino in fondo alla valle e continua nel bosco rado attraversando numerosi torrentelli;
giunti alla baracca di arrivo della teleferica che rifornisce il rifugio, dopo 20 minuti di strada forestale siamo al parcheggio.
In conclusione un percorso molto bello e vario, si passa dal bosco ai prati, dai sentieri ai camminamenti della prima guerra, dalla ferratina con facile arrampicata alle roccette di cima d'Asta.
Poi il posto è molto suggestivo e pieno di memoria storica.
La giornata era eccezionale, il posto magnifico, l’entusiasmo alle stelle, la compagnia ottima; penso non si possa chiedere di più dalla vita.
La lunghezza complessiva della “tonda” si aggira sui 30 km e il dislivello complessivo in salita circa 2500 metri;
abbiamo voluto farlo in giornata dato il poco tempo a disposizione e c'è voluta tutta;
l’ideale sarebbe farlo in 2 giorni come proposto da Sal
seguiranno foto del percorso