Giretto ad anello di sorte avversa...
Sabato escursione a Cimon Rava, negli intenti un percorso, nella pratica tutt'altro... Ma ormai mi ci sto abituando. Arrivo alle ore 705 presso la funivia dell'Enel, prima di Malga Sorgazza, strada per la Val Malene a Pieve Tesino, a quota 1407, dove ho lasciato l'auto. Da lì ho seguito il sentiero 328 per il lago di Costa Brunella, si sale rapidamente su un sentiero via via più gradevole per quanto erto. Arrivato comodamente alle 750 al lago dell'Enel, a quota 2033, cielo coperto, ma era previsto, come erano previsti possibili temporali nel pomeriggio. Da lì seguendo il sentiero 328 in un paesaggio a tratti alieno ma sempre affascinante si è raggiunto il Forzelon de Rava a 2397 alle ore 845. Sentiero gradevole senza inconvenienti. Qui, mentre l'orizzonte iniziava già a popolarsi di presenze più massicce e inquietanti, l'obiettivo era proseguire per la Cresta del Frate, scendere a Malga Rava di Sopra e risalire poi al Passo del Tombolin compiendo un anello, per ridiscendere dal percorso dell'andata. Il sentiero tra il Forzelon e il Passo del Tombolin risultava in parte franato, comunque esposto, non troppo sicuro ma percorribile con accortezza, il tutto tra le marmotte a tratti anche moleste... Al Passo del Tombolin ho rinviato la decisione di seguire l'anello al raggiungimento di Forcella Fierollo. Il tratto della Cresta del Frate, pur nel brutto tempo incombente, risultava semplicemente spettacolare e fiabesco, rocce morbidamente modellate dal tempo e incise dall'uomo per estrema difesa. A Forcella Fierollo, circa alle 11 tuoni alle nostre spalle mi facevano temere circa la possibilità di essere sorpresi dal temporale in cresta o comunque in zone esposte, ben lontani da rifugi o dal ritorno, inoltre la mia compagna di viaggio era in condizioni ancora più incerte, per la stanchezza... Temevo inoltre che ritornare sui nostri passi avrebbe significato comunque essere sorpresi dalla pioggia e dal temporale, con la necessità di passare su sentieri franati e sabbiosi, ancora più pericolosi sotto l'acqua. Allora ho preferito scendere, accettando una camminata più lunga in fondovalle, ma sicura, vista l'instabilità della mia compagna di giretto. Ho preso allora il sentiero 369 puntando al Passo Fierollo, così da scendere rapidamente visto che tuonava sempre più con forza. Piovesse pure mentre camminavo verso l'auto in fondo alla valle... Il sentiero 369 però fino all'ingresso nel bosco, dopo il Passo, era invaso dall'erba, che rendeva difficile seguire la traccia senza mettere il piede in fallo. Con fatica siamo scesi fino al rifugio Spiado, con stoica resistenza della mia sventurata amica. Io stavo molto bene, anzi, esaltato dalle difficoltà superate e dal clima difficile...
Da lì ho seguito la strada per Ponte Quarazza, dove ho deviato per il sentiero 367 fino a ridiscendere in Val Malene. Alla strada ho lasciato l'amica a riprendersi, mentre di buon passo arrivavo all'auto alle 15 per scendere a riprenderla e portarla a casa... Beh sfortuna per il tempo, ma una prova di resistenza notevole da parte sua, viste anche le brevi soste fatte. Per la cronaca ha piovuto sì, mentre scendevamo dal Passo Fierollo, ma il grosso è rimasto sopra Tombolin di Rava, il che mi ha confortato circa la buona scelta fatta...
Posto i link alle mie foto.
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