Sulla vetta di Cima Lasteati, sullo sfondo il Monte CengelloGrandiosa escursione domenica in Lagorai su due magnifiche cime,
Cengello m 2414 e
Lasteati m 2439Partenza dal
parcheggio di Ponte Conseria (pedaggio 3,5 euro) dove si lascia l'auto. Si prende la strada forestale a nord di Malga Caserine, sulla sx orografica del Rio Conseria, che si inoltra verso "
Aia del Buso", una bella radura dalla quale parte un sentiero inspiegabilmente non segnato sulle carte ma ben tracciato. Si sale con larghi zig zag nel bosco quindi con un traverso si sbuca sui pascoli poco a monte di
Malga Conseria. Di qui si svolta in direzione passo Cinque Croci, fino al piccolo
monumento dell'ex cimitero di guerra, dal quale si prende
l'evidente sentiero che procede verso sud est (anche questo non è un sentiero ufficiale ma è indicato sulle carte come traccia nera).
Sbaglio clamorosamente la deviazione al
Passo di Lasteati, prendendo invece quella che ricordavo (male) quotata a
2003 e che sale, gradualmente sempre più vaga, alla
bella conca con 2 laghetti al di sotto della ripida parete nord del Cengello. Rapida sosta per il rifocillamento e quindi all'attacco. Dai laghetti rimontiamo il vallone di sfasciumi per traccia e poi direttamente la ripida parete, con tracce qua e là. La
parete nord è l'unica accessibile via di salita al Cengello, le altre sono dirupate o a strapiombo. Arriviamo in vetta senza problemi, a m 2415, dal panorama inusuale e davvero grandioso nonostante le nebbie che avanzano da sud. Dopo le foto di rito, iniziamo a scendere e vediamo di fronte, emergere dalla nuvolaglia, la bella cresta del
Lasteati m 2414. La facciamo? La facciamo. Caliamo alla forcelletta, con evidenti
resti di trinceramenti, per intercettare il sentiero 373 e arriviamo alla base della cresta, che risaliamo per roccette, con brevi passaggi di 1° grado, tra molte trincee e caverne della prima Guerra Mondiale.
La vetta del Lasteati ci appare sinistra tra le nebbie, come
una specie di Golgota con le sue croci di legno, eppure affascinante. Dalla cima il panorama è anche più vasto che dal Cengello. A nord ovest della cima vediamo con stupore un
enorme trincerone di guerra, conservato benissimo, che corre per centinaia di metri sotto la vetta. Radrizziamo una croce, fatta coi pali delle baracche e il filo spinato, che sta per cadere. A est della cima, circa 100 mt di dislivello sotto, rinveniamo la lapide del "
Ricovero tenente Sante Calvi - 274 campagnia Alpini Val Brenta, aprile - luglio 1917". Il ricovero è crollato, la galleria di accesso è una fossa nel terreno ingombra di macerie. I soliti pensieri tristi per quanti uomini morti quassù per quattro sassi...
Caliamo sulle placconate di roccia per quasi un'ora, prima di arrivare ai
meravigliosi laghetti di Lasteati. Dal Cengello si vedevano ben 8 laghetti contemporaneamente, anche di più se si contavano le pozze senza nome delle
Buse Todesche. Ai laghetti di Lasteati incontriamo un simpatico pastore,
Renato Fronza da Roncegno, da decenni malgaro a Malga Conseria, che sta badando al suo gregge di pecore, 2 asini e un cane. Dopo quattro chiacchiere ed una certa ritrosia iniziale, piglia confidenza e ci chiede se possiamo fargli delle foto, anche a pagamento!
Gliele facciamo, ovviamente gratis, gliele porteremo alla prossima occasione. E' sera, caliamo rapidamente a Malga Conseria quindi per il
sentiero 326 fino alla macchina.