GIM - Girovagando in Montagna in Trentino
ESCURSIONI IN MONTAGNA => Trentino Orientale => Escursioni estive in Trentino => Lagorai - Cima D'Asta - Rava => Topic aperto da: nantes - 11/08/2008 23:49
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Translagorai dei “Girovagandi”
La mia vuole essere una relazione tecnico-descrittiva dei quattro giorni passati (se è un po lunga scusate ma voglio essere preciso)
Ringrazio la compagnia e precisamente: Sghiri, Fuaz, Ale, Papalla, Emiliano, Lorena, Elisabetta
Prologo …. Malga Rolle
Partenza da malga Rolle a quota 1910 prima del passo alle ore 17.30;
seguendo il segnavia SAT 348 si scende subito nella valletta e, attraversato un torrente ci si inoltra nel bosco su comodo sentiero ormai levigato dalle migliaia di passi dei visitatori dei 2 laghetti Colbricon; dopo numerosi saliscendi e circa mezz’ora si giunge in vista del rifugio posto sulla sponda orientale dei lago superiore.
Qui ci fermiamo e, appena iniziamo ad esplorare il territorio per trovare un posto per l’accampamento, il gestore ci avverte che, essendo riserva integrale il posto è costantemente sorvegliato dalle guardie forestali e un bivacco ci costerebbe più di una stanza 5 stelle a S.Martino di Castrozza ::).
Con in mente il rimpianto per i “Canederli” del rifugio decidiamo quindi di proseguire :-\.
Preso il segnavia 349, che ci accompagnerà fino al Cauriol, iniziamo subito a salire una rampa mostruosa che, visti i carichi, mette alla prova gambe e fiato :P.
Sotto lo sguardo curioso dei camosci ci inerpichiamo per pietrame tra varie tracce di sentiero e resti di baraccamenti, il cielo è stracarico di nuvole basse bianchissime e con nostra gioia inizia anche a piovere gocce che sembrano gavettoni;
per fortuna è solo un avvertimento e verso le 8 di sera arriviamo alla forcella a quota 2420 tra il Colbricon piccolo e il Colbricon.
Dato il posto pietroso ci abbassiamo un po’ sull’altro versante e per fortuna troviamo quasi subito uno spiazzo riparato dal vento per le tre tende nei pressi di un ruscello.
Montato il campo 1 e dopo una cena veloce è già notte.
Continua….
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1. giorno …. Colbricon
Il mattino dopo un cielo sereno appena velato ci risveglia; colazione, toelette varie, confezionamento zaini e si parte, questa volta con in testa almeno otto ore di marcia :-\ ;
il sentiero, se si può chiamare così, è un susseguirsi di pietrame disomogeneo che obbliga a compiere numerosi saliscendi, passi sempre disuguali; il paesaggio non permette di valutare l’effettiva distanza tra una forcella e l’altra;
dapprima si prosegue seguendo la costa sotto le cime di Ceremana fino all’omonima forcella; ad un certo punto, dove ricordavo era una lingua di neve ora troviamo un profondo canale attrezzato con una ripida scaletta di circa 6 metri da passare con molta attenzione data l’assenza di protezioni individuali (non avevamo previsto di portarci anche le imbracature).
Seguendo ora le cime di Bragarolo, dopo un paio di forcelle e sellette che ogni volta ci riproponevano lo stesso paesaggio e sempre gli stessi pietrami arriviamo al bivacco Aldo Moro (2565m); sono circa le 12.00.
Aggiriamo il Coston dei Slavaci e giungiamo nell’anfiteatro glaciale del Valon dove troviamo 150 metri più in basso un laghetto ghiacciato; data la totale assenza di sorgenti facciamo una sosta e scendiamo per un rifornimento acqua :).
Proseguiamo poi, sempre su pietrame per altre due ore salendo alla sella del valon (2480m) scendendo alla forcella di Cece (2390m) risalendo poi su una quasi inesistente traccia fino alla sella della cresta di Cece (2660m) :P ;
dopo un altro tratto di saliscendi facendosi strada tra massi enormi, passando sotto l’impressionante guglia del Campanile di Cece, il sentiero picchia verso la forcella Valmaggiore e il bivacco “Paolo e Nicola” dove finalmente troviamo terreno erboso. :)
Al bivacco troviamo solo due persone (un ragazzino con uno pseudo zio);
A 5 minuti dal bivacco c’è una sorgente e quindi decidiamo di lasciare le tende imballate e di pernottare.
Nel bivacco accendiamo la stufa e facciamo cena risparmiando gas; la sera c’erano circa 30 gradi all’interno e 10 all’esterno ;D.
Nessuno riesce a dormire perché il bivacco è piuttosto piccolo per 10 persone e il ragazzino continua ad alzarsi, guardare fuori, entrare, uscire, chiamare lo pseudo zio ecc… :-X :-X
Continua….
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altre foto
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2. giorno …. Forcella Valmaggiore
Cielo leggermente nuvoloso ma che fa ben sperare; solita toeletta alla fonte; solito confezionamento zaini (ma la “roba” aumenta di peso e volume con l’umidità in montagna?) ;D
Si parte su sentiero comodo che, oltrepassato la sella del Doss Caligher (2250m) diventa strada militare lastricata; sotto cima Valbona il sentiero si divide e anche noi facciamo due gruppi, il primo aggira a nord cima Moregna e passa sopra l’omonimo lago per giungere al lago della trote, il secondo sale fino alla forcella Moregna (2397m) e scende al lago delle trote passando per il lago Brutto incastonato in una stretta valle.
Al lago delle Trote (2100m) ci ricompattiamo e comincia la salita verso forcella di Coldosè, forcella di Cadinon, e forcella di Canzenagol (2310m), sempre con una piccola discesa tra una forcella e l’altra.
Dalla forcella Canzenagol discesa terrribbbile, dapprima su piatte inclinate e zolle erbose, poi nel bosco con il sentiero che invece di scendere progressivamente ogni tanto traversa qua e la in mezzo all’erba alta e poi piomba quasi verticale :P :-\.
Arriviamo infine alla malga Sadole dove, nonostante l’ora (14.30) ordiniamo il piatto del giorno (polenta, braciole, puntine, pasta di lucanica, funghi e chi più ne ha più ne metta), non ci facciamo sfuggire il dessert (io e Ale e anche mezzo litrozzo di vino) ;D
Qui, purtroppo ma saggiamente, Papalla decide di fermarsi; il ginocchio peggiora sempre più ed è inutile proseguire su un sentiero che, sappiamo, sarà durissimo sui pieroni domani. Per fortuna trova un passaggio fino a Ziano e da lì i servizi pubblici sono comodi.
Noi, rimasti in sette e saziati iniziamo la salita verso passo Sadole, dietro di noi la valle di Fiemme è nera e gonfia di temporale mentre davanti il cielo è ancora azzurro; al passo si continua a salire fino a valicare una stretta e ripida forcella, poi un'altra ed infine arriviamo nell’enorme catino pietroso della Busa della Aie.
Un po’ provati dalla faticosa salita, dalle condizioni meteorologiche che peggioravano a vista d’occhio e anche dall’ora tarda (erano quasi le 19.00) finalmente arriviamo al bivio verso forcella delle Aie; un ultimo sforzo fino alla forcella (2262m) e giungiamo in vista dei bellissimi laghetti; :)
scendiamo vicino alla riva dove troviamo un posto asciutto per le tende, facciamo appena in tempo a montare il campo 3 che subito scende una nebbia fitta che sembra acqua in sospensione poi inizia a piovere con gocce miste a grandine.
La cena ce la prepariamo alla bene e meglio in tenda ed inizia una notte di tuoni, lampi, temporale, vento che sembra voglia strappare la tenda dal terreno, poi il freddo, freddo fino al mattino nonostante i sacchi a pelo garantiti a 2 gradi sopra lo zero.
Continua….
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la busa...
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3. giorno …. Laghetti delle Aie
Finalmente l’alba, un alba più fredda con il cielo che ora è sgombro dalle nuvole; aspettiamo il sole che asciughi un po’ le nostre cose, approfittiamo del lago per la toeletta; e per fortuna, grazie al potabilizzatore lasciatoci da Papalla ci riforniamo di acqua.
I laghi infatti sono torbidi per la burrasca passata e l’unico torrente affluente è occupato da un gruppo di cavalli al pascolo (con conseguenze facilmente immaginabili) :-\ .
Ripartiamo e subito dopo aver ripreso il sentiero SAT 321 saliamo alla forcella Litegosa (2277m) aggirando il monte Formentone seguendo una cengia esposta protetta da cordino.
Alla forcella diamo un occhiata al ricovero di fortuna ricavato da una grotta (bivacco teatin) e risaliamo le rovine di quella che era un enorme cittadella militare posta di fronte al monte Cauriol, famoso per le innumerevoli assurde battaglie.
Una giornata non basterebbe per esplorare tutta la zona, carica di ricordi e resti di oggetti, travi, gradini di pietra, ricoveri; il sentiero si disperde in mezzo alle numerose cenge e passaggi tra un livello e l’altro e a fatica si riesce a seguire un percorso logico.
La salita prosegue ripida fino ad una selletta nei pressi di cima Litegosa (a circa 2520m) e ci si presenta davanti un impressionante distesa di pietre, laste, forcelle; :o :o
Da qui fino alla forcella Lagorai il percorso si svolge su tracciati militari della prima Grande Guerra, segnati pochissimo, che in caso di nebbia renderebbe molto difficile l’orientamento;
il percorso si svolge in parte in cresta e sfiora le cime Coppolà, Cimon di Lasteolo, Lastè delle Sute con le relative forcelle e, giunto ad uno stretto intaglio scende a forcella Lagorai (il passaggio è piuttosto delicato e in caso di bagnato abbastanza critico).
Dalla forcella Lagorai (2372m) si risale alla forcella Buse dell’Oro con bella veduta sui laghetti superiori e si prosegue con altri scendi-sali verso forcella Buse della Neve e forcella Val Moena aggirando cima delle Stellune.
Finalmente dalla forcella Val Moena (2294m) scendiamo direttamente al lago delle Stellune (2091m) dove giungiamo verso le 18.30.
Sistemato il campo 4 vicino ad una cascatina (dove Ale ha il coraggio di lavarsi anche i capelli) diamo fondo alle provviste con una mega risottata, zuppa di verdure, affettati vari, caffè e ... camomilla, poi, aspettando le stelle cadenti è finita la giornata. ;D
Continua….
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i pieroni....
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4. giorno …. Lago delle Stellune
Anche questa notte freschino, oggi ce la prendiamo comoda, in 4 ore volendo si arriva al Manghen;
preparazione mattutina con colazione, lavaggio, zaini, acqua ecc…
Partiamo verso la sella del Mugon dove troviamo Strach63 che ha pensato bene di venirci incontro con un paio di chili di pesche fresche ;D ; ora il sentiero diventa vero sentiero, segnato bene e, purtroppo molto frequentato visto la vicinanza del passo dove transita la provinciale.
Giusto per non perdere l’abitudine nei pressi del lago Montalon costeggiamo il lago e saliamo alla forcella Pala del Becco (2250m) e ridiscendiamo sul versante nord; costeggiamo infine il lago delle Buse e, dopo un ultima rampa arriviamo al passo Manghen alle 14.30.
Qui incontriamo anche Mici e Ro76xxx; poi dopo un po’ arriva anche Papalla con scorta di strudel e focaccia Mochena (solo per quella rifarei tutto di corsa). ;) ;D
Appendice …. Quando le persone sono giuste…
Mi è capitato di andare in montagna con molte persone, qualche volta ho anche rimpianto di non essere solo, poi ho sempre scelto di girare da solo o al massimo in tre.
Devo dire che non mi era mai capitato di trovare un gruppo che, seppure semisconosciuto, disomogeneo per età, provenienza, abitudini, allenamento, fosse così disposto a condividere fatica, gioia, freddo, stupore.
Ho visto negli occhi dei miei compagni la passione vera, la voglia di mettersi alla prova, la coscienza che nonostante tutto siamo piccoli e indifesi di fronte a questa natura;
Ognuno di noi era solo con se stesso, ognuno con le proprie paure, i propri dubbi; e trovava nel gruppo un supporto perché nessuno poteva barare.
E’ stata un esperienza che rifarei volentieri anche domani se si presentasse di nuovo l’occasione.
(a dire il vero ho ancora qualche problema alla caviglia … (no son miga de fer!)) ;D
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bravissimo nantes , bellissima relazione e belle foto (ti meriti un sonante +k!), e ovviamente bravissimi tutti :)
Alcuni appunti:
- curiosa la faccenda della "riserva integrale": non si possono mettere alcune tende per 1 notte, però ci vogliono costruire gli impianti di sci! >:(
- lo scalettone verticale se non ricordo male poteva essere agevolmente aggirato poco più a valle
- peccato non aver completato la traversata fino alla panarotta, per vedere anche la faccia del Lagorai meno severa :)
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Per fortuna c'è Nantes...io ho già dimenticato parecchi dei nomi dei posti attraversati. Ma non potrò mai dimenticare cosa sono stati questi 4 giorni in Lagorai...un condensato di sensazioni ed emozioni incredibile:quasi un'intera vita! Entusiasmo, delusione, ansia, paura, stupore, gioia, allegria, affetto, amicizia, preoccupazione, dolore...e la soddisfazione di esserci riusciti tutti insieme! Un grazie sincero a tutti per la passione e la determinazione dimostrata...mi avete dato il coraggio di rischiare, la forza per continuare e una voglia grandissima di mettermi ancora alla prova!
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Per fortuna c'è Nantes...io ho già dimenticato parecchi dei nomi dei posti attraversati. Ma non potrò mai dimenticare cosa sono stati questi 4 giorni in Lagorai...un condensato di sensazioni ed emozioni incredibile:quasi un'intera vita! Entusiasmo, delusione, ansia, paura, stupore, gioia, allegria, affetto, amicizia, preoccupazione, dolore...e la soddisfazione di esserci riusciti tutti insieme! Un grazie sincero a tutti per la passione e la determinazione dimostrata...mi avete dato il coraggio di rischiare, la forza per continuare e una voglia grandissima di mettermi ancora alla prova!
Stai tranquilla i nomi dei vari paesaggi si possono dimenticare facilmente ma vedrai che l'emozioni provate in quei 4 giorni rimarranno x sempre nei vostri cuori e mi sa tanto anche a chi legge , con il cuore,le vostre relazioni..............IO X PRIMO
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bella relazione Nantes complimenti x tutto
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bravo nantes, ti sei ricordato proprio tutto di questa grande avventura!
(l'orso che attacca di notte il campo base e il girovagando che si sacrifica trafiggendolo con il palo della tenda e restando schiacciato ci sarebbe stato bene però.. ;D )
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....l'orso che attacca di notte il campo base e il girovagando che si sacrifica trafiggendolo con il palo della tenda e restando schiacciato ci sarebbe stato bene però.. ;D )
Scherzi, ma guarda un po cosa ho trovato su www.infotrentino.com:
- LAGORAI
La catena montuosa più estesa del Trentino, un angolo di paesaggio incontaminato, regno del cervo, del camoscio, dell'orso e della lince
La lunga Catena del Lagorai costeggia tutta la Val di Fiemme lungo la sinistra orografica del torrente Avisio, fino a Predazzo, dal Passo Mànghen fino al Passo Rolle. Il nome Lagorai deriva dall’indoeuropeo "aur" (terreno pianeggiante attorno a un lago tra i monti).
La catena è caratterizzata dalla roccia di profidi quarziferi permiani e dai numerosissimi laghetti, ne sono stati censiti infatti quasi cento all’interno dei confini del Lagorai. Conserva una caratteristica flora arborea e una fauna montana (camosci, caprioli, aquila, corvo imperiale) di grande fascino, ivi compresa la presenza di un coleottero carabide, il Chrysocarabus auronitens, unico nel Trentino.
Oltre alla sua ricchezza naturalistica la Catena del Lagorai è ricca di fascino per la storia legata in particolar modo agli eventi bellici della prima guerra mondiale, infatti sulle sue creste si scatenò l’inferno di una serie di battaglie. Numerosi sono infatti i resti di questi sanguinosi combattimenti e degli insediamenti militari italiani ed austriaci (battaglie per il Colbricòn, Cima Bocche, Cauriòl, Cardinal, Coltorondo, Busa Alta). -
Forse i rumori strani nella notte che si sentivano fuori della tenda ...... ;D
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orso e lince sono stati sempre presenti sul lagorai .. nella mia zona spesso arriva qualche orso vababondo dalla slovenia .. se nn ricordo male credo sia passato 2 anni fa l'ultima volta
splendida attraversata di gran parte del lagorai !!! prima o poi faro' anch'io una traversata
Scherzi, ma guarda un po cosa ho trovato su www.infotrentino.com:
- LAGORAI
La catena montuosa più estesa del Trentino, un angolo di paesaggio incontaminato, regno del cervo, del camoscio, dell'orso e della lince
La lunga Catena del Lagorai costeggia tutta la Val di Fiemme lungo la sinistra orografica del torrente Avisio, fino a Predazzo, dal Passo Mànghen fino al Passo Rolle. Il nome Lagorai deriva dall’indoeuropeo "aur" (terreno pianeggiante attorno a un lago tra i monti).
La catena è caratterizzata dalla roccia di profidi quarziferi permiani e dai numerosissimi laghetti, ne sono stati censiti infatti quasi cento all’interno dei confini del Lagorai. Conserva una caratteristica flora arborea e una fauna montana (camosci, caprioli, aquila, corvo imperiale) di grande fascino, ivi compresa la presenza di un coleottero carabide, il Chrysocarabus auronitens, unico nel Trentino.
Oltre alla sua ricchezza naturalistica la Catena del Lagorai è ricca di fascino per la storia legata in particolar modo agli eventi bellici della prima guerra mondiale, infatti sulle sue creste si scatenò l’inferno di una serie di battaglie. Numerosi sono infatti i resti di questi sanguinosi combattimenti e degli insediamenti militari italiani ed austriaci (battaglie per il Colbricòn, Cima Bocche, Cauriòl, Cardinal, Coltorondo, Busa Alta). -
Forse i rumori strani nella notte che si sentivano fuori della tenda ...... ;D
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Appendice …. Quando le persone sono giuste…
Mi è capitato di andare in montagna con molte persone, qualche volta ho anche rimpianto di non essere solo, poi ho sempre scelto di girare da solo o al massimo in tre.
Devo dire che non mi era mai capitato di trovare un gruppo che, seppure semisconosciuto, disomogeneo per età, provenienza, abitudini, allenamento, fosse così disposto a condividere fatica, gioia, freddo, stupore.
Ho visto negli occhi dei miei compagni la passione vera, la voglia di mettersi alla prova, la coscienza che nonostante tutto siamo piccoli e indifesi di fronte a questa natura;
Ognuno di noi era solo con se stesso, ognuno con le proprie paure, i propri dubbi; e trovava nel gruppo un supporto perché nessuno poteva barare.
che dire... quoto tutto perchè è anche il mio pensiero
a te un bravo per la bella relazione !
e un grazie a tutti per la bella esperienza...
...2009 leggende??
;))
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...2009 leggende??
;))
... mi hai messo la pulce nell'orecchio e sto già studiando percorso - tempi - punti di appoggio ;D
(ufficialmente 200 km in 9 tappe ::) ;D )
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... mi hai messo la pulce nell'orecchio e sto già studiando percorso - tempi - punti di appoggio ;D
(ufficialmente 200 km in 9 tappe ::) ;D )
:o :o :o
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:o :o :o
si può fare anche a tappe separate; ci sono molti più punti di appoggio del Lagorai;
personalmente però non trovo abbia il fascino del Lagorai, anche perchè i gruppi montuosi della val di Fassa sono frequentati ed hanno parecchie strade di accesso e parecchi rifugi;
- tratto dal sito Trentino.to:
Il trekking è stato pensato per facilitare l’accesso a questi territori soddisfando ogni esigenza del turista: dalla guida alpina al packet lunch, dal transfer al trasporto bagagli. La grande attenzione al turista viene evidenziata anche attraverso la sistemazione presso strutture ricettive selezionate, che garantiscono servizi “su misura”, come l’anticipo della colazione alle ore 6 ed un invitante “tagliere” con i nostri prodotti tipici al rientro delle escursioni, pronti ad accogliervi e fornirvi tutto il materiale e le informazioni necessarie per affrontare la vostre camminate in tutta sicurezza!
Senz'altro la translagorai è tutt'altra cosa ;)
N.d.r. "Trasporto bagagli !!?? " ??? :o ;D
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state parlando del trekking delle leggende? bah... ???
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...2009 leggende??
;))
GR20? ::)
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Finalmente sono riuscita a leggere tutto e guardarmi con calma tutte le foto...che dire....COMPLIMENTI A TUTTI! (ovviamente a nantes per la relazione ;) )
....dev'essere stata un'esperienza stupenda e mi sono proprio pentita di non essere venuta :-\
Non pensavo aveste preso anche il temporale una notte!beh in quel caso io avrei avuto veramente paura! :o
poi non ho capito quella del nipote e dello pseudozio ;D ;D
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La mia è una relazione descrittiva, ma secondo me il post più profondo è quello di Ale;
è riuscito a descrivere qualcosa di inesprimibile.
http://girovagandoinmontagna.com/forums/index.php?topic=1304.msg24209#msg24209 (http://girovagandoinmontagna.com/forums/index.php?topic=1304.msg24209#msg24209)
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La mia è una relazione descrittiva, ma secondo me il post più profondo è quello di Ale;
è riuscito a descrivere qualcosa di inesprimibile.
http://girovagandoinmontagna.com/forums/index.php?topic=1304.msg24209#msg24209 (http://girovagandoinmontagna.com/forums/index.php?topic=1304.msg24209#msg24209)
Veramente....sono senza parole....
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Finalmente sono riuscita a leggere tutto e guardarmi con calma tutte le foto...che dire....COMPLIMENTI A TUTTI! (ovviamente a nantes per la relazione ;) )
....dev'essere stata un'esperienza stupenda e mi sono proprio pentita di non essere venuta :-\
mi associo ai complimenti e pure al rammarico per non essere stato della compagnia...