Lago Cengello
Abbiamo scelto per questo giro
la giornata più ventosa degli ultimi 30 anni. Non l'abbiamo fatto intenzionalmente, il vento per fortuna non freddo, non ci ha mollato uno solo minuto ma è stato bello ugualmente
Da
Ponte Conseria in
Val Campelle, dove parcheggiamo, saliamo a piedi la strada forestale fino all'
Aia del Buso. Il laghetto è secco, nella radura pascolano dei cavalli.
Aia del Buso coi cavalli
Qui mi viene il ghiribizzo di andare a
cercare il vecchio sentiero che dovrebbe arrivare al Lago Cengello. Una volta avevo provato a salire e poi mi ero infognato salendo lungo il rio incassato in roccioni e vegetazione di ontani ostili, un mezzo incubo che mi ricordo ancora dopo tanti anni. Stavolta provo a salire sulla
sx orografica, come da traccia segnata sulla Kompass. La traccia però si perde quasi subito. Allora tagliamo verso la dorsale, troviamo altre tracce ma si perdono anch'esse. La dorsale sembra camminabile, ma so che il terreno più in alto è difficile quindi
decidiamo di tornare giù all'Aia del Buso, ci siamo alzati di quota di neanche 100 metri, e andar su dal sentiero L36.
I cavalli sono di un tizio di Scurelle, a cui chiediamo lumi su eventuali sentieri al Cengello...
Arriva il padrone dei cavalli, un tizio di Scurelle, a chi chiediamo lumi circa eventuali sentieri: lui dice che c'erano ma ormai si sono imboscati tutti. Pazienza, andremo su dal solito sentiero. Non contento di averla già presa nei denti una volta, mi lascio intrippare da
un'altra traccia che, sempre secondo l'ineffabile Kompass, dovrebbe fare un traverso e intercettare il
sentiero L35 poco sotto il Baito del Cengello. Mi faccio fregare dal fatto che nel primo tratto la traccia è ben evidente: per un buon km infatti si procede benissimo per bel sentiero, poi però la traccia si "affievolisce" inesorabilmente e diventa sempre più vaga fino a perdersi in vari rivoli che poi svaniscono anche loro. Ormai siamo troppo avanti, decidiamo di insistere: il bosco è abbastanza rado e procediamo ancora, ma sempre più difficoltosamente perché incontriamo roccioni impervi che dobbiamo cercare di aggirare con laboriosi saliscendi. La mia compagna, sono sicuro, mi tira dietro, silenziosamente, varie ostie...
Salendo fuori sentiero verso il Cengello, vista su Pala del Becco, Cima delle Buse e Malga Conseria in basso
Faticosamente riusciamo a fare un traverso e
raggiungere un valloncello senza bosco, che risaliamo con difficoltà attraverso cortine di ontani, fino a raggiungere finalmente il
sentiero L35 che ci porta al
Lago di Cengello. Temevamo di trovarlo secco, invece no. Dopo questa sfacchinata ci infrattiamo tra dei grossi macigni per trovare riparo dal vento e mangiare un boccone.
Baito Cengello
Cengello è in buona forma nonostante la siccità
Lago Cengello
Il piccolo specchio d'acqua poco a monte
I colori dell'autunno si stanno spegnendo...
Che posto magnifico....
Dopo la sosta riparitiamo e
attacchiamo il vallonazzo ripido verso il Cengello, per le solite pietraie, però abbastanza camminabili. Raggiungiamo così i
due laghetti nelle conche poco sotto la cima, sempre belli. Quindi
verso nordovest per buona traccia
fiancheggiando Cima Lasteati fino ad avvistare i
Laghi di Lasteati nella conca sottostante.
Abbandoniamo la traccia e con un traverso verso est andiamo a vedere i primi due laghetti in alto. Riuscire a fare foto "ferme" con questo forte vento a raffiche è difficile, a volta si fatica perfino a stare in piedi.
Il ripido canalone verso Cima Cengello, che conduce ai laghi superiori
Ecco il primo...
Salendo al 2° specchio d'acqua
Il laghetto superiore...
Vista verso Cengello
Ecco uno dei due laghi più in alto
L'altro lago con vista verso Copolà e Castel Aie
Qui per bei costoni erbosi ben conosciuti
scendiamo al Passo Lasteati e al suo lago, con spettacolare vista verso il Cauriol. Quindi
rientriamo verso Conseria fermandoci all'ultimo lago per le ultime foto prima che il sole tramonti. Quindi discesa alla malga e giù per il
sentiero 326 fino al parcheggio.
Discesa verso il passo Lasteati
Il lago di Passo Lasteati
Iniziamo il rientro verso Conseria
L'ultimo lago di Lasteati: con questo ne abbiamo visti 9, senza contare i due secchi
Il sole tramonta, ultime fote...
Nuvole lenticolari
Discesa verso Conseria
Tramonto finale...
Al parcheggio una bruttissima sorpresa: l'auto non parte. Entrambi i nostri telefoni senza campo. E' buio pesto, sono le 19, scendiamo a piedi verso il Carlettini, ma non c' campo. Scendiamo ancora con la rassegnazione di dover scendere a piedi fino al Crucolo, sperando che almeno lì ci sia campo. Poco sotto Tedon il miracolo, arriva un'auto. Quadrupla botta di culo: oltre ad aver trovato qualcuno, il suo telefono funziona e suo cognato è titolare di officina. Telefoniamo e spieghiamo i sintomi, il responso è: batteria. Il tizio ha anche i cavi, ci porta su e l'auto riparte subito. Nonostante le nostre insistenze, rifiuta ostinatamente qualunque compenso di denaro. Un angelo nella cupa notte di Conseria...
Il percorso