Rieccomi qua!! non so lì in Italia però qui a Sivilla la colonnina di mercurio segna già 28 °C.
Con questa percezione di estate alle porte, la voglia di tornare per rimettersi lo zaino in spalla è tanta.
Aspettando le ferie estive vi mando, nel frattempo, la relazione della translagorai 2008. (meglio tardi che mai!)
Venerdì 8 Agosto 2008 [Ferrara (FE)-Loc.Celado (TN)]
Ci siamo!! Parto accompagnato dalla mia ragazza in direzione Castel Tesino (TN). Ho deciso di passare qui la prima notte della mia translagorai, così potrò raggiungere il sabato, di buon ora, il P.so Manghen (2047m), punto dal quale inizierò la mia attraversata. Arriviamo alle 19 in località Celado dove un nostro vecchio amico, gestore di un ristorante, ci mette a disposizione una camera. Con le ultime luci del giorno do uno sguardo dalla finestra bagno in direzione P.so del Broccon. Niente di buono. Nuvoloni neri e lampi che fan paura. Cerco di non pensarci. Mi metto a letto. Chiudo gli occhi. Un unico pensiero…… domani si incomincia.
Sabato 9 Agosto 2008 [Passo Manghen-Forc.Lagorai]
Sveglia alle 5.00. Apro la finestra con un po’di timore. Cielo terso, limpido, sereno e aria giazada (in ferrarese significa “ghiacciata”). Dalla gioia butto giù dal letto la mia dolce metà. Ci vestiamo. Colazione. Su in macchina. Partiamo dai!!!. In meno di un’ora raggiungiamo il P.so Manghen (2047m). Sono euforico. Mi infilo lo zaino e mi vesto, fa freddo ma il sole comincia a farsi vedere. Punto lo sguardo verso la Forc.la del Frate (2228m) pensando che ormai è fatta. Saluto la mia fanciulla infreddolita dentro in macchina con ancora i segni del cuscino sul viso (che santa a sopportarmi). Le do un bacio e le sussurro: “ci vediamo tra 3 giorni, vai piano in macchina e squillo quando arrivi”. Intorno il silenzio è interrotto dal rumore della macchinina che parte. Mi giro ancora e saluto con la mano. Ora non c'è più nessuno. Sono solo. Mi viene in mente Mauro Corona quando gli chiesero della solitudine e lui rispose: “La solitudine paradossalmente non esiste perché sei Tu e la Solitudine…siamo già in due”. Con queste parole ridondanti nella mente non dimentico di ringraziare Dio per l’opportunità che mi sta dando. Inizio a salire il sentiero n322 che in breve tempo mi porterà sul versante meridionale del M. Ziolera. Da lì, i caldi raggi iniziano a riscaldarmi. Passo Forc.la Ziolera (2250). Salto, rido, parlo euforicamente da solo come un matto. Continuo a ripetermi deciso nella testa: “Dai Marco, dai Marco, dai che ce la fai….. dai……… MARCO SEI UN MONA ….HAI SBAGLIATO SENTIERO”. Davanti a me improvvisamente l’imponente masso roccioso di Cimon Rava che in realtà dovrei averlo sulla destra. Prendo la carta. Faccio il punto in carta: M. Valpiana. Incominciamo bene. Torno indietro e rientro nel sentiero n322 in direzione Forc.la Pala del becco. Perdo 1 ora. Penso che forse dovrei stare un po’ attento. Con carta alla mano seguo il sent n322b e arrivo fino al simpatico L. di Montalon (2089m) dove una mucca mi dà il ben arrivato. Qualche foto e poi su passando la Forc.la di Montalon (2133m) che mi porterà sul versante settentrionale della catena. Riprendendo il n322, arrivo fin sotto al L. delle Stellune (2091m). Sono ormai quasi le undici. Il mio stomaco brontola così decido di fermarmi su un ghiaione a mangiare. Pranzo: pasta alla carbonara in bustina (orribile). Decido di non riposare. Il mio obiettivo è raggiungere Forc.la di Lagorai (2372m). Prima però guardo col monocolo C.ma delle Stellune e tento di capire per dove si sale per la Forc.la di Val Moena (2294m).Non vorrei sbagliar ancora sentiero. Perfetto vedo delle persone che lo stanno facendo. Mi metto in cammino. Il tempo continua e essere ottimo. Sole e una rinfrescante brezza. Dopo aver percorso il sentiero n321, giungo alla Forcella, dove un cartello mi avverte di fare attenzione (sentiero per alpinisti esperti). Il sentiero è a tratti esposto e in alcuni punti attrezzato con cordino metallico. Nulla di difficile. Il paesaggio di Val Moena mozza il fiato. Passato la Forc.la Busa della Neve (2367m) giungo alla Forc.la Bus dell’Or (2468m). Dall’alto riconosco Forc.la di Lagorai. Scendo in perfetto orario sono le 14.30 e devo risparmiare energie perché il viaggio è ancora lungo. Monto la tenda nuova di zecca sui “gradoni” delle antiche postazioni militari della grande guerra. Scendo ai Laghetti di Lagorai (2270m) per rifornirmi di acqua e prendermi cura dei piedi. Mi godo il paesaggio. Verso le 17.00 sento un gruppo di persone che scendono dal M. Laste de le Sute. Li saluto e penso che allora non sono l’unico ad essere in giro a quest’ora (dalle foto della gallery e dalle relazioni ho riconosciuto alcuni forumisti). Mi godo il tramonto mentre ceno. Entro in tenda. Domani sarà più dura. Chiudo gli occhi. Da tanto non sentivo questo silenzio…