Bivacco Cengello con la cima omonima
Escursione “esplorativa” per vedere la situazione neve in zona Lagorai-Rava. Inizialmente la meta era il Cenon e forse il Croz di Primalunetta nel sottogruppo di
Rava, ma già dalla Valsugana vediamo ancora un sacco di neve sul crinale, che sappiamo affilato, e allora optiamo per la zona di
Ponte Conseria 1450 dove parcheggiamo. Di qui per forestale all’
Aia del Buso, dove si è formato un bel laghetto e il rio gorgoglia rumorosamente. Sarebbe un problema guadarlo ma per fortuna hanno messo due tronchi come passerella.
Il laghetto all'Aia del Buso
La zona del Cengello carica di neve
Raggiungiamo
Malga Conseria 1821 e di lì osserviamo la situazione. I versanti sud sono puliti fino a 2000 metri circa ma, appena si gira sui versanti meno esposti, ci sono ancora metri di neve! Il vallone verso le
Buse Todesche è pieno di neve, decidiamo comunque di provare ad andare almeno fino al
Lago Cengello. L’incognita infatti è se la neve tiene o meno. In teoria dovrebbe tenere, per fortuna anche in pratica
Da Malga Conseria si sale un tratto in direzione di Passo Cinque Croci
A metà sentiero si pestola già neve, indossiamo i comodissimi ramponcelli e via. Il
Lago Cengello è uno spettacolo meraviglioso: l'imponente cima omonima si specchia nelle sue acque azzurre, brulicanti di pesci e rane. Ovunque torrentelli gorgoglianti escono dai nevai in rapido scioglimento.
Lago del Cengello
Il caldo è africano, pensiamo con orrore cosa dev’essere in città. Riprendiamo il cammino per la dorsalotta a monte del lago e sbuchiamo nella piana superiore, verso le Buse Todesche, totalmente innevata, di un biancore abbacinante. Sotto il manto nevoso sentiamo il rumore dei ruscelli, attraversiamo con prudenza verso la selletta ripida, raggiunta la quale possiamo finalmente levare i ramponcelli.
Verso le Buse Todesche
Salita alla forcella, sullo sfondo la Tombola Nera
Eccoci al passo, sullo sfondo l'anticima di Cima Nassere
Leviamo i ramponcelli, sullo sfondo Cima Buse Todesche, Cima Orsera
Con un ultimo strappo saliamo per la dorsale (vista vipera che scompare rapidamente tra i sassi) e quindi raggiunta l’anticima, con un traversone raggiungiamo la panoramica vetta di
Cima Nassere 2253, il punto più alto dell’escursione, dove facciamo pausa pranzo.
In vetta a Cima Nassere, sullo sfondo la Catena del Lagorai
Da sx: Tombola Nera, forcella Buse Todesche, Cima Buse Todesche, Cima Orsera, Cima Caldenave, forcella Ravetta
Per fortuna in quota c’è una bella arietta che rinfresca, ma appena ci si stende al sole si cuoce! Verso le 17 iniziamo la discesa: per non pestolare neve tagliamo giù dritti per il lago Nassere su terreno non proprio agevole, ripido, scivoloso e invaso da ginepro e rododendro. Alcuni
camosci corrono sui nevai in alto, che meraviglia! Anche il
Lago Nassere è una meraviglia, ci sono ancora lingue di neve nell’acqua che si stanno sciogliendo rapidamente, anche qui pesci e rane sguazzano, i larici verdissimi contrastano col bianco della neve che circonda lo specchio d’acqua.
Lago Nassere
A malincuore riprendiamo il cammino per il
Sentiero dei Nomadi, dobbiamo però attraversare altri nevai nel bosco prima di arrivare al grande canalone la cui vegetazione è stata devastata da neve e valanghe, dove iniziamo la discesa tra un’autentica strage di alberi. Raggiunto il bellissimo
bivacco di Malga Nassere (sempre aperto ma col pernotto vietato, ma perché?), rientriamo verso
Malga Caserine di dentro e infine a Ponte Conseria dove abbiamo la macchina.
Malga Nassere
Cima Caldenave
Bivacco Malga Nassere
Arrivo a Malga Caserine
Giro meraviglioso, facile, in ambiente ancora fortemente innevato in quota, in uno dei luoghi più belli tra Lagorai e Rava. Neve da quota 1900 in su nei versanti meno esposti. Sviluppo 15 km, dislivello 800 m.
Il percorso