La meravigliosa Piana di CaldenaveDa parecchio avevo adocchiato, transitando per altri itinerari, l’ignota
cima Caldenave a NE di Forcella Ravetta, nel
Gruppo di Rava. Il versante S-SO appare facile, un costone pratoso neanche troppo ripido, quello nord invece precipita con grandi pareti verticali di granito sulla Val Orsera.
Cima Caldenave a destra, a sx le Pale di SeguraParto da
Tedon m 1360 e risalgo la bella
val di Caldenave per segnavia 332, col torrente a fianco che scroscia rumoroso nel bosco. E’ mattino presto e tutto è ancora in ombra, fa anche un discreto freddo becco. I primi raggi di sole arrivano sbucando nella fantastica piana di Caldenave, uno dei posti più belli della zona, col torrente sinuoso ad anse nel prato che pare rasato all’inglese. Raggiungo rapidamente il rifugio, chiuso, poi scendo brevemente in
val Orsera, i contrafforti rocciosi in ombra sono tutti innevati e incutono un certo timore.
CaldenaveLarici a CaldenaveLe acque trasparentissime del rio CaldenaveEffetto ghiaia Io però devio per la
Val Ravetta salendo per il ripido sentiero fino alla
Forcella Ravetta 2219. Man mano che si sale il panorama si apre in scenari da levare il fiato, con i larici letteralmente “incendiati” dai colori sfavillanti dell’autunno.
Salendo a Forcella Ravetta: panorama sulla Catena del Lagorai con Cima Stellune al centroAltro panorama grandioso appena scollinata la forcella, quando ci si affaccia sulla meravigliosa
Valle di Rava. Per traccia di sentiero militare salgo ora il versante SO per costoni erbosi fino alla sommità di
Cima Caldenave 2440, che diventa rocciosa e che strapiomba con impressionanti precipizi verso nord.
Val di Rava, a sx il Lago PrimoLe pareti strapiombanti di Cima CaldenaveIl panorama dalla vetta è da urlo, la giornata senza una nuvola consente una visuale eccezionale. Dopo una sosta inizio il rientro, non ho ancora deciso per dove.
Cima CaldenaveLa piana di Caldenave vista dalla vettaDa Cima Caldenave vista verso Cima d'Asta e Cima TrentoLago PrimoCima d'AstaScendo a Forcella Ravetta e vado a dare un’occhiata all’ampio passo
a sud del Tombolin di Caldenave, dove la carta riporta una traccia. La traccia c’è, ed è pure segnata. Bellissima la vista d’occhio su
Primalunetta e la
Busa del Pilo, più in basso si vedono le baite nei pressi della cappella di S. Bortolo.
Monte Tauro, Forcella Ravetta, Tombolin di CaldenaveBusa del Pilo, sullo sfondo il Salubio e Monte CisteTraversone al Croz di PrimalunettaC’è un traversone su costoni franosi da percorrere con un po’ d’attenzione, ma arrivo facilmente alla
Forcella di Caldenave 2202. Avrei una mezza intenzione di provare a salire il
Croz di Primalunetta ma il versante est appare proibitivo per la ripidezza e la cortina di mughi. Intravedo una
traccia militare a zig zag su per un canalone sul fianco sud, sembra malridotta ma fattibile. Poi vedo un puntolino rosso! C’è qualcuno che sta andando su pian piano. Non può essere che un indigeno. Mi lancio all’inseguimento e lo raggiungo a metà canalone.
Percorso di salita al Croz di PrimalunettaDal canalino di salita verso il Tombolin di CaldenaveInfatti è un signore di Borgo. Nella parte alta il sentierino è quasi tutto franato ma si riesce a salire anche se faticosamente. Un altro grande spettacolo si apre sulla cima del
Croz di Primalunetta 2304: c’è una specie di cittadella di trincee e resti di baracche sulla vetta ampia e pianeggiante. Anche da qui una visuale notevole!
Dalla cima del Croz verso Cima d'Asta, cima Orsera (al centro), Pale di Segura e Cima CaldenaveCroz di Primalunetta con le trincee Vista dalla cima verso la ValsuganaCima del Croz di Primalunetta con lo sfondo del Caré AltoChiedo info sulla discesa dal Cenon al tizio di Borgo, che mi dice fattibile. A questo punto decido di proseguire per dorsale fino a
Cima Cenon 2278, e poi giù dal fianco ovest. Fa un caldo incredibile per essere fine ottobre, la giornata è magnifica, nel cielo non una nuvola, i colori dell’autunno dei panorami sono da lasciare senza fiato.
Dall'Aia Patissi verso la Catena del LagoraiTraversata al Monte CenonCroce di Vetta sul Monte CenonDa Cima Cenon calo all’
Aia Patissi, un poggio meravigliso dove mi fermo un’oretta a rimirare con calma il panorama e mangiare qualcosa. Quindi vado giù per la dorsalotta ma dove inizia il bosco il sentiero sparisce letteralmente e devo scendere dal
Coston di Val de Pra con un ravanage non proprio banale. Raggiunta la strada forestale a 1700 metri, inizio il lungo rientro a fondovalle. Arrivato a
Ponte Rudole sulla sulla strada della Val Campelle ritorno qundi a Tedon per recuperare la macchina.
Sviluppo 18 km, disl. 1100
Veduta dal Cenon verso il LagoraiPercorsoEscursione fatta il 21 ottobre 2012