La cresta del Frate, si distingue la scalinata della Grande Guerra scavata nella roccia
Il meteo non si annuncia granché, decido di andare a dare una occhiata ai
Laghi di Rava, con l’ambizione di provare a salire la
Cresta del Frate, forse ancora impraticabile per neve, per cui mi porto per sicurezza anche i ramponcelli e la piccozza. Parto da
Spiado, circa 1300 metri, con lungo traversone in leggera salita su forestale per
segnavia 365. Finalmente all’incantevole Malga Fierollo di sotto inizia il sentiero. Altro traversone nel bosco, quindi arrivo a
Malga Rava di Sotto dove ho una bella sorpresa: è stata ristruttura (molto bene, era ridotta in ruderi), ma purtroppo il solito regolamento comunale vieta il pernotto ai “forestieri”
Malga Fierollo di sotto
Malga Rava di sotto
L'interno di Malga Rava di sotto, con divieto di pernotto ai forestieri
Col
sentiero 322 mi inoltro nella ampia e spettacolare
Val di Rava, che è un tripudio di pascoli punteggiati di rododendri e torrentelli gorgoglianti. Al bivio col
sentiero 366 raggiungo 3 fanciulle impegnate in un trekking di 4 giorni e facciamo un pezzo di strada assieme fino a
Malga Rava di Sopra 2030. Anche qui bivacco incantevole ma vietato ai forestieri con minaccia di multa di euro 154 ai trasgressori
La meraviglia dei rododendri in fiore
Malga Rava di Sopra
Lago Primo
Lago di Mezzo con la Cresta del Frate
Il tempo non è un granché, le nuvolaglie avvolgono le cime. Dei veneti vengono già da forcella Fierollo, innevata ma transitabile senza problemi a loro dire. Diamo un’occhiata all’incantevole
Lago Primo e al
Lago di Mezzo poco sopra la malga, che è almeno due metri sopra il livello consueto. Riprediamo la marcia fino al
Lago Grande m 2125.
In marcia verso il Lago Grande
Lago Grande
Qui ci dividiamo, le fanciulle non se la sentono di salire verso forcella Tombolin dove sono diretto io visti i vari nevai ripidi, uno dei quali arriva direttamente nel lago. Loro si dirigono verso Forcella Ravetta, io faccio breve sosta panino anche per vedere come butta il tempo, che sembra tenere. Riparto attaccando la rampa ghiaiosa verso
forcella Tombolin 2350. A quota 2100 c’è neve ovunque e quindi metto i ramponcelli.
Salendo verso Forcella Tombolin, sopra il Lago Grande
Faccio qualche traverso delicato (una scivolata e si va giù dritti a bagno nel lago!
, quindi arrivato nella ampia conca superiore studio la salita migliore per arrivare almeno fino alla Forcella Tombolin, che raggiungo senza grosse difficoltà sfruttando i nevai meno ripidi e i tratti senza neve (ottimi i ramponcelli anche su fango, ghiaia ed erba scivolosa).
Traversando i nevai sotto il Tombolin
Forcella del Tombolin
Forzelon de Rava
Dalla forcella decido di scendere un po’ di quota per vedere se la
ripida salita a nord lungo l’esposto
sentierino militare della Grande Guerra è ingombra di neve. A parte qualche nevaietto, la via è libera! Mi inerpico allora sul sentierino che percorre alcune cenge decisamente esposte fino a raggiungere una stretta forcella. Le famose scalinate del Tombolin che sono nei pressi, scavate nel granito dagli alpini, le lascio perdere perché bisogna passare alcune muraglie di neve poco simpatiche.
Il Monolito del Frate in lontananza, visto dalla forcella Tombolin
Il sentierino militare percorre anguste cenge su discreti strapiombi, per fortuna ora è libero da neve
Marmotte si riscaldano sulle pietre
Sentiero militare della Grande Guerra
Un passaggio su cengia poco simpatica
Laghi di Rava visti dalla cresta del Frate
Rapidamente raggiungo la cresta principale e attraverso le anguste trincee scavate nella roccia, dove con la mia leggiadra mole passo veramente a stento. I nebbioni avvolgono le cime.
Gli angusti passaggi delle trincee scavate nella roccia
Testata della val di Rava verso forcella Ravetta
Sentiero militare
Arrivato nei pressi del
colossale Monolito del Frate avvolto nalle nebbia, aspetto uno spiraglio almeno per una foto. Per fortuna arriva puntuale nel giro di 5 minuti, fa abbastanza freschino e scendo rapidamente verso i
Laghi della Bella Venezia 1963.
Uno spiraglio nella nebbia: il colossale monolito del Frate, alto 30 metri
Quindi con un lungo traversone mi porto a
Passo Fierollo 2016 e, aggirando il
M. Fierollo sul versante est per sentiero quasi completamente invaso dalla vegetazione, mi porto a sud del
M. Spiado, dove con un lunghissimo quanto splendido sentiero mi porta lentamente a valle con infinite “zete” fino a intercettare la forestale dell’andata.
Scendendo ai Laghi di Bella Venezia, col Monte Fierollo sullo sfondo
Bivacco ai Laghi della Bella Venezia
Uno dei laghetti della Bella Venezia
Scendendo dal M. Dogo
Macchie di rododendro
Il bellissimo sentiero che riporta a valle
Giro meraviglioso in luoghi incantevoli e selvaggi, unica leggera difficoltà le cenge esposte del sentierino militare per arrivare sulla Cresta del Frate, per cui serve assenza di vertigini e pié fermo. Sempre spettacolare la vista del colossale monolito del Frate alto 30 metri. Disl. 1100, sviluppo km 22.
Il percorso