ASCESA AL MONTE CAURIOL DA CAORIA
Prima volta per me della salita alla cima del Cauriol. Partiti di buon ora, parcheggiando vicino al rifugio Refavaie. Seguendo la cartina fisica e da un app del telefono e anche qualche indicazione sporadica ci incamminiamo verso Malga laghetti, il sentiero ci pare subito non molto frequentato anche perché non incociamo nessuno tranne una comitiva di pensionati che superiamo poco dopo della partenza dal parcheggio, anche loro in difficoltà ad orientarsi visto la scarsità di indicazioni.
Malga Laghetti
Fino a malga Laghetti tutto sommato la camminata è tranquilla, poco panoramica anche perché dentro al bosco e gli unici scorci sono verso cima d’Asta, ma erano coperti da nebbia.
Il bello (si fa per dire) comincia proprio dalla malga, le indicazioni appena esistenti si confondono tra i schianti di Vaia e tra le stradine create per prelevare il legname, proviamo ad addentrarci comunque a vista lungo una pseudo traccia e grazie al GPS del telefono riusciamo a darne fuori per un po’ ad un certo punto la situazione si fa complessa e sia io che il mio amico non riusciamo a farci strada e capire dove andare, allora decidiamo di prendere una direzione pressoché dritta verso l’alto su per una scarpata e sperando di arrivare alla strada che è segnate sulla mappa.
Dopo 1 ora di tentativi riuscimmo ad arrivare alla strada, recuperato un po’ di speranza decidiamo di proseguire, il sentiero ovviamente è interrotto dagli schianti, sconfortati torniamo sui nostri passi e ritorniamo sulla strada forestale.
Dalla mappa la strada è segnata che si ferma poco più avanti, quindi pensiamo di andare fino dove termina per capire se c’è qualche indicazione, a farla breve, dopo vaia hanno creato delle nuove strade forestali (lavori faraonici, strade larghe che possono passare con 2 camion, con massicciate, scoli e quant’altro per consolidare) quindi è diventato un labirinto e le mappe non sono ancora state aggiornate (se mai lo saranno), fortunatamente troviamo un indicazione ormai deperita e quasi marcia per la Chiesetta degli Alpini, quindi tentiamo il tutto per tutto e decidiamo di seguire le indicazioni.
Fortunatamente in qualche modo riusciamo a raggiungere la chiesetta ripristinata recentemente dal Gruppo Alpini di Caoria, riempito la borraccia nella fontanella la vicino, ripartiamo.
Da lì il sentiero è segnato discretamente anche perché la tempesta Vaia ha colpito meno a quote più alte in quella zona, non contenti della fatica fatta, decidiamo di prendere la “Via Degli Alpini” molto panoramica e molto esposta e anche molto poco frequentata visto che non c’era segno di passaggio di nessuno da un po’. La maggior parte del percorso è dentro una trincea praticamente verticale che raggiunge la cima…
Il sentiero della "Via Degli Alpini"si inepica a zig zag sulla sinistra dei ghiaioni
Parte in trincea della "Via Degli Alpini"
Alla fine dopo quasi 2 ore siamo giunti alla cima e da lì ci siamo goduti il fantastico panorama. Il grosso del racconto è stata l’ascesa come il titolo del post può lasciar intuire. Per il ritorno abbiamo preso la via degli Italiani che riporta alla chiesetta degli alpini, visibilmente più frequentata e meno impegnativa, poi per tornare a Malga Laghetti sapevamo cosa andavamo in contro e siamo andati a memoria all’incirca sul percorso che abbiamo fatto in salita, poi da lì è stata tutto in discesa in tutti i sensi…
Poco prima di raggiungere il parcheggio discutevamo tra noi dell’assenza di cartelli e “maledicendo” chi non avesse messo un cartello di impraticabilità del sentiero, la beffa è che il cartello di non percorribilità e di presenza di lavori forestali era presente ma noi nella foga di partire verso il Cauriol non avevamo notato. Tornato a casa, leggendo un post di questo blog, ho visto che altri si lamentavano della scarsità di indicazioni e segnavia anche prima della tempesta Vaia; lezione capita: Guardare sempre attentamente le indicazioni alla partenza e consultare il blog”