Dopo aver parcheggiato nei pressi del rifugio Cauriol, ottima quota di partenza, 1600m, poco sopra l'abitato di Ziano di Fiemme, percorro a passo veloce, vista la temperatura rigida, la forestale che mi conduce a Pian delle Maddalene dove svolto per il Cardinal. Salendo ho subito un brutto presentimento, la traccia è tutta sul "revers", il sole se arriva capita tardi, oramai gira basso e non scalda più, prova ne è il ruscello praticamente ghiacciato e lo strato non indifferente di brina sparso ovunque. Quando sono poco sotto la cresta decido di tornare indietro, tratti abbastanza esposti, terreno ghiacciato e l'obbligo di fare lo stesso sentiero anche in discesa mi portano a rinunciare, un errore sarebbe veramente fatale, sebbene sia dotato anche di ramponcini ma le troppe pietre presenti fa si che risulti vano montarli, appuntamento rinviato alla bella stagione, discesa lunga e non banale. Ritornato alla piana proseguo salendo con la forestale al nuovo acquedotto del comune, poi con sentiero proseguo al bivio della Via Austriaca , prima del Passo Sedole, che imbocco ,direzione Cauriol. Sentiero che sale tra pietre di dimensioni rilevanti "imbrumate" pure loro, quindi massima attenzione perché i passaggi sono "sbifidi", perdo un po' di tempo in più del previsto ma meglio così che magari rompersi una caviglia o peggio ancora una gamba. Anche se la salita è un po' laboriosa so già che scendendo successivamente dalla Via Italiana troverò il sole, comunque non brina o peggio ancora terreno ghiacciato. La salita è dura, si fa sentire nel fiato e nelle gambe, anche l'ultimo strappo per la cima del Cauriol è fatto, grandissimo panorama. Da molti gruppi dolomitici al Gruppo di Cima D'Asta molto Vicino e quindi ben visibile, peccato che avevo il sole contro al mio arrivo ed il cielo si era coperto parecchio. Discesa abbastanza semplice su ottimo terreno. Al Passo Sadole ho incrociato Angela, anche lei presente nel forum, una ragazza del Vanoi che saliva dal Refavaie e faceva una bella sgambata, Agh la conosce meglio di me, è stato piacevole salutarci e parlare un po', poi ho ricominciato a scendere dolcemente fino alla macchina. Questa parte di Lagorai mi piace molto, gita veramente bella e col Cardinal ho ovviamente un conto in sospeso, ma non ho assolutamente fretta... Ora foto
Sopra il rifugio Cauriol, il primo sole...
Sul sentiero del Cardinal
Bivio sulla Via Austriaca per la Forcella Cardinal
Sentiero per la Forcella Cardinal, riportato dalla Kompass come traccia esile, così assolutamente non è, anzi...
Sulla Via Austriaca...
Cauriol Piccolo
Sempre dalla cima del Cauriol scatto verso il Vanoi
Gruppo di Cima d'Asta
Sulla via del ritorno vicino al Passo Sadole
Nuovamente al rifugio Cauriol un' ultima occhiata verso il Cardinal...
Il percorso: 19,6 km per circa 8 ore e quasi 1600mt di dislivello.
P.S.: mi sono dimenticato di scrivere questa cosa, mentre ero sulla via del ritorno, poco prima del Passo Sadole, una persona stava salendo dal Refavaie, bene questa persona era Angela, anche Agh la conosce, presente nel forum, faceva una sgambata
e dopo aver scambiato quattro chiacchere in compagnia abbiamo proseguito ognuno per la sua strada, mi ha fatto piacere incontrarla. Molto più in basso invece all'altezza del baito, nello scendere dopo il nuovo acquedotto, segnato su cartina come bivacco ma è più un riparo dignitoso, si chiama Baito del Marino, se non ricordo male, comunque un nome di persona, ho incontrato un signore anziano di Ziano che mi ha raccontato varie storie sul Lagorai e quelle zone che conosce bene. La prima, che qualche anno fa un ragazzo giovane del posto, scendendo dal Cardinal è caduto ed è morto, quindi immaginate cosa ho pensato, poi la storia di Anastasia Sperandio, mi sembra che anche qui ne abbiamo parlato, lungo la strada che scende al rifugio Cauriol vi è un suo ricordo evidente, poi una cosa particolare: il nome del lago delle Trote sarebbe un altro, almeno secondo il suo racconto , persona molto lucida e presente oltre che simpatica, sarebbe lago delle Trutte o una parola simile, ma niente a che vedere con le trote, questo nome "Trutte" sarebbe stato dato dai mocheni e significherebbe scacciare via gli spiriti maligni.