GIM - Girovagando in Montagna in Trentino

Il tempo non era dei migliori, ma un salto da qualche parte me lo sono fatta lo stesso.
Ieri, giovedì 4 ottobre, mi sono decisa ad andare sul Castel delle Aie, a pochi passi dal passo Sadole; come di consueto l' ora di partenza era tarda e quella di arrivo tassativa .
Al parcheggio a Refavaie grande ressa: stupita di trovare un traffico del genere in una uggiosa mattinata infrasettimanale, mi sono subito ricreduta considerando l' equipaggiamento ....è stagione buona per i funghi .
Mentre salivo per il sentiero 320 verso malga Laghetti, ho considerato che visto che c' ero avrei potuto andare a vedere il baito dei Slavaci e arrivare al Castel delle Aie da lì, di sicuro possibile in qualche maniera, così mi sarebbe risultato una parvenza di giro rotondo....

Al passo Sadole ho incontrato una trentina di escursionisti che salivano alla volta del Cauriol, anche loro avanti per la loro strada, nonostante le nubi basse impedissero di vedere qualcosa. Dalla parte di Fiemme il tempo era comunque migliore, si vedeva che con un po' di buona volontà sarebbe potuta essere una bella giornata; di sicuro a breve non sarebbe venuta la pioggia. Scendendo per la bella strada verso il rifugio Cauriol, saltavano all' occhio i decisi colori autunnali, che sull' altro versante si iniziavano appena a scorgere.

Il sentierino che volevo prendere io partiva dai pressi della malga Sadole, per fortuna segnato di fresco, altrimenti avrei avuto delle difficoltà a trovare l' imbocco giusto. Saliva poi deciso a tornantelli fino al baito dei Slavaci, 350 m di dislivello più su: bello il bivacco, invitante, in un bel posticino panoramico.



Adesso mi trovavo sul bordo della cartina 626 della Kompass, tanto bella a due facce, ma difficile da vedere l' insieme di dove dovevo andare io .
Per fortuna ho trovato subito la traccia che pensavo di seguire, segnata con degli sbiaditi segni bianchi e rossi che andava nella direzione giusta, salendo per quel bosco assolutamente autunnale, con qualche rara occhiata di sole. Quel sentiero per fortuna percorso anche da altri, perchè dei segni c' era da andare in cerca...

Quando ha cominciato ad incrociarsi con altre tracce e a scendere, ho considerato che la cosa non mi andava. C' era un ottima visibilità per cui vedevo dove dovevo andare a parare, quindi ho deciso di lasciare la traccia segnata e seguirne una (o più di una, a dire il vero) che mi ha fatto incrociare tre bei brisotti che ho raccolto poverini , e poi, seguendo il crinale sono arrivata al primo cocuzzolo con la croce a 2151 m. Di conseguenza poi alla croce successiva 2180 m, che mi è risultato essere poi la cima del Mandriccione ;

ho poi proseguito per il crinale fino a 2223 m, dove ho pensato bene di abbassarmi, visto che il continuare lì non mi dava fiducia.
Alla fine tanto valeva scendere subito con il sentiero precedente, ma insomma, tanto non c' era nessuno che si lamentava .
 Ho perso circa un centianaio di metri di dislivello e poi ho risalito l' ampio vallone del Cadinon fino ad incrociare il sentiero segnato sotto al Castel delle Aie.

Era già tardi tardi, ma sembrava brutto, visto che ero lì, non arrivare in cima; in un frullar d' ali ho guadagato la vetta, peccato per il nebbione del momento che non mi ha permesso di vedere proprio nulla .

Per il ritorno mi sono ridiretta velocemente verso il passo Sadole, poi giù di nuovo verso malga Laghetti e Refavaie.
Mi sa che dovrò proprio tornare, sul Castel delle Aie

Che ricordi Angela, pensa che l'ho fatto in Translagorai con 2 signori che ho conosciuto proprio sotto la cima, (mi hanno esortato a farlo insieme vista la simpatica compagnia)!!

B ellissimo posto quello, molto suggestivo il bivio con i segni disegnati sulla roccia e ai tempi i cartelli piazzati in terra

Bel giro Angela    Una curiosità !  Perché sei scesa al Cauriol invece di salire direttamente dal Passo Sadole ?

Una curiosità! Perché sei scesa al Cauriol invece di salire direttamente dal Passo Sadole ?

Perchè volevo conoscere posti nuovi sul versante di fiemme e vedere il baito dei Slavaci, per poter fare un giro, "rotondo", evitandomi il mal di pancia dei percorsi fotocopia andata e ritorno , per fare quello che mi pareva senza dover rendere conto a nessuno

Confermo l'antipatia per la 626, anche la zona cima d'asta-rava è tagliata (ovvio è sulla verticale). Mi porto sempre una 50.000 in aggiunta, comoda per sapere le cime in vista.
PS bel giro, fuori mano ma vabbè!

Scusate se mi intrometto .. ma, a parte una piccola fetta, il Lagorai è ben coperto anche dalle Tabacco 014 e 022, tutte a 25.000 e da quella della SAT Tesino, pure a 25.000, che copre Cima D'Asta, Rava, Tolvà .. il giro di Angela è tutto coperto dallal Tabacco 014...
mi sembrano tre cartine ben fatte

Io non sono passata per quel bivio, stavolta, ma i cartelli mi risultano ancora a terra

il castel delle aie è una bellissima montagna. Mi ricordo ancora il fantastico colpo d'occhio quando è apparso dopo il baito degli slavaci, svettando su una fantastica e selvaggia conca con cascata. Sulla cima ho trovato un rarità floristica, come mi ha confermato il botanico del Museo Civico di Rovereto (vattelapesca il nome del fiore..)

PS: come mai dalla cima non sei scesa ai bei laghetti delle Aie, rientrando poi dalla forcella omonima poco vicina?

Di tabacco non ne ho mai trovate, Il "problema" se così lo vogliamo chiamare è il dover continuare a girare la cartina per una visione d'insieme.

La Tabacco copre con la 014 il versante Fiemme e con la 022 le propaggini più orientali, che insistono sul Vanoi e sul Rolle (Calaita, Scanaiol, Colbricon). La carta della SAT è tollerabile. Resta comunque il buco nero del versante meridionale dei Lagorai, che insiste sulla Valsugana e arriva alla Panarotta, coperto solo dalla esecrabile ma ahinoi indispensabile Kompass 621. Più di un anno fa ho scritto alla Tabacco per sollecitare, e mi avevano assicurato che la mappa era in programmazione, ma poi niente  . Confido nell'opera monumentale della SAT in uscita il prossimo anno

La Tabacco copre con la 014 il versante Fiemme e con la 022 le propaggini più orientali, che insistono sul Vanoi e sul Rolle (Calaita, Scanaiol, Colbricon). La carta della SAT è tollerabile. Resta comunque il buco nero del versante meridionale dei Lagorai, che insiste sulla Valsugana e arriva alla Panarotta, coperto solo dalla esecrabile ma ahinoi indispensabile Kompass 621. Più di un anno fa ho scritto alla Tabacco per sollecitare, e mi avevano assicurato che la mappa era in programmazione, ma poi niente  . Confido nell'opera monumentale della SAT in uscita il prossimo anno

Oltre a quelle già citate, il Lagorai è coperto anche dalla 4Land n 113 - su cui non mi soffermo ... 
La zona " ...versante meridionale dei Lagorai, che insiste sulla Valsugana e arriva alla Panarotta ..."  è coperta dalla Geografica Primiero n. 77 (eccezionale, anche se datata, ma quasi introvabile) e dalle cartine della trekkart ...
Anche dall'ultimo quadro di insieme-catalogo della Tabacco, risulta che non hanno in programma a breve di fare la cartina del Lagorai meridionale