Autore Topic: Cauriol e....basta  (Letto 6483 volte)

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Offline Selvagem

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Cauriol e....basta
« il: 01/06/2012 00:51 »
Martedì 29 maggio, ore 5.45, rifugio Refavaie, partenza per una due giorni uscita finalmente dal cassetto. Ho studiato accuratamente il territorio, mai esplorato se non dalla parte di Fiemme e fino al passo Cion, usufruisco anche di un informatore locale (grazie Angela!) che mi aiuta nella conoscenza dei sentieri e dei siti strategici per non trovarmi impreparato. L’intenzione è quella di salire il Cauriol dal versante sudovest, dedalo di stradine militari italiane, arrivare alla omonima forcella e con un traverso raggiungere il sentiero italiano che sale dal passo Sadole. Imbocco quindi il 335 per la Val Fossernica, salendo per comoda forestale tranne un’iniziale variante che costeggia alcuni masi, una scelta ponderata poichè lo zaino non è proprio leggero e così il mio motore diesel si carbura per bene. Alla mia sx il rivo(???) di Coldosè ha una portata d’acqua impressionante con fragorose cascate, quando raggiungo il bivio per Chiesetta degli Alpini-Monte Cauriol, questo è un piano B, e senza tentennamenti decido per  quella direzione. Sempre su forestale arrivo a malga Laghetti, dalla quale si dirama un sentiero che la Tabacco non rileva, con segnavia tricolore su paletti di legno da 1 mt, a volte trovati stesi a terra o non molto fissi nel terreno. Ma conta poco, la mulattiera militare è ben individuabile anche se spesso rovinata (il genio austriaco è tutta nartra storia), arrivo ai ruderi della chiesetta alpina (chissà quanto hanno pregato per portare a casa la pellaccia!) e del comando di battaglione, e a quota 1900 esco dai larici con il sentiero che si impenna considerevolmente. Salgo affiancando una grossa frana, testa bassa e pedalare, ma il tempo pende al brutto e comincia a piovere, aspetto che si sfoghi e riparto, seguendo trincee semi crollate, aiutandomi anche  con le mani e…. senza preavviso mi ritrovo direttamente in cima. Una faticaccia, ma ne è valsa la pena. Scendo per la via italiana non senza difficoltà, tra neve e terriccio scivoloso, raggiungo il passo  Sadole dove imbocco il 321 per passo Litegosa nei pressi del quale pernotterò al bivacco Nada Teatin. I pinnacoli del Castel de le Aie incutono un certo timore, la notizia della scossa tellurica della mattina, nemmeno sentita, mi ha instillato strani pensieri…proseguo per la Busa del Castel, con il sentiero che si mantiene alto tra prato e pietraie, con il sole che va e viene e le nuvole che diventano sempre più scure. Poco prima del tratto più difficile, quello che passa sotto la parete sud del Formenton e attrezzato con cordino, arriva la grandinata che mi costringe a riparare in una grotta, mentre in lontananza si sentono tuoni (al ritorno la mia piccolina mi dirà che i fulmini raggiungono le grotte…ma è vero???). Dopo mezzora posso ripartire, il sentiero è molto insidioso, ci sono nevai e se scivolo…ciao vecio. Finalmente arrivo a destinazione, al Frate, quota 2311, sotto al quale, ricavato da una postazione militare austriaca, si trova il bivacco 5 stelle. In realtà è molto spartano, non ci sono nemmeno tavolo e brande,  solo due tavolacci mobili per dormire, alle pareti muschio e felci; una finestrella guarda verso il Vanoi mentre l’entrata è dalla parte della val di Fiemme, è ben isolato e, complici le fatiche della giornata, dormo profondamente e al calduccio. Purtroppo una telefonata complica i miei piani, devo tornare a Trento per il pomeriggio di mercoledì,saltano Litegosa e Cupolà con discesa dalle malghe Cupolà. In un patetico tentativo di salvare il salvabile dopo l’alzata alle 4.30 lascio lo zaino al bivacco e parto per la Litegosa, sarebbe un delitto non provarci. Trovo parecchia neve, la crosta ghiacciata non tiene e in alcuni punti sprofondo fino al ginocchio, dietrofront e amen, sarà per la prossima volta. Comincio a scendere dal passo Litegosa verso il lago Nero, senza traccia di sentiero, tra sfasciume e ripidi prati, i fischi delle marmotte e la numerosa ferraglia bellica (trovata anche una bomba a mano tipo ananas che mi sono ben guardato dal raccogliere) disseminata nell’ampio vallone. Dopo un paio d’ore arrivo al 320 che scende dal Sadole e rientro al Refavaie. Cotto ma tutto di un pezzo.
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Offline Selvagem

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Re:Cauriol e....basta
« Risposta #1 il: 01/06/2012 00:53 »
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Offline Selvagem

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Re:Cauriol e....basta
« Risposta #2 il: 01/06/2012 00:55 »
eccone ancora
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Offline Selvagem

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Re:Cauriol e....basta
« Risposta #3 il: 01/06/2012 00:57 »
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Offline pianmasan

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Re:Cauriol e....basta
« Risposta #4 il: 01/06/2012 05:32 »
Bene bene. Altro ravanatore! Un racconto suggestivo e corredato di ottima e utile documentazione fotografica. Peccato per il tempo e il rientro anticipato. Brao.

Offline AGH

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Re:Cauriol e....basta
« Risposta #5 il: 01/06/2012 06:58 »
Bel giro, bel racconto e belle foto, brao!  Il Cauriol l'ho fatto con giro inverso qualche tempo fa. Il sentiero coi paletti é quello fatto dagli alpini, credo recentemente, penso non lo riporti nessuna carta. Visto che franone? Riguardo i fulmini, da quel che ne so le grotte non sono proprio il posto più sicuro...
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Offline kobang

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Re:Cauriol e....basta
« Risposta #6 il: 01/06/2012 07:44 »
Grazie per il bel report.E'proprio il tipo di giri che preferisco,quelli che ancora concedono il gusto della novità e ricerca del percorso alternativo.

Offline iw6bff

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Re:Cauriol e....basta
« Risposta #7 il: 01/06/2012 07:47 »
Complimenti! bel giro, io mi sono limitato a fare il giro del Cauriol lo scorso anno, via italiana e ritono sull' austriaca, molto suggestivo con un pensiero a chi un centinaio di anni fa ci è stato mandato a forza :'(

Offline Selvagem

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Re:Cauriol e....basta
« Risposta #8 il: 01/06/2012 07:54 »
Ecco una traccia moooolto artigianale
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Offline AGH

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Re:Cauriol e....basta
« Risposta #9 il: 01/06/2012 08:11 »
Ecco una traccia moooolto artigianale

ma còmprete en gps logger benedetto... :P
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Offline nantes

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Re:Cauriol e....basta
« Risposta #10 il: 01/06/2012 08:54 »
mi piace  :)
la zona sud del Cauriol/busa del Castel l'ho sempre vista dall'alto, è un po brigoso per me arrivare al Refavaie ma quest'anno un giro da quelle parti devo assolutamente farlo;

ma còmprete en gps logger benedetto... :P
vale anche per me... magari.... ma la me sposa no l'è dela stessa idea...  ::)

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Re:Cauriol e....basta
« Risposta #11 il: 01/06/2012 09:20 »
mi piace  :)
la zona sud del Cauriol/busa del Castel l'ho sempre vista dall'alto, è un po brigoso per me arrivare al Refavaie ma quest'anno un giro da quelle parti devo assolutamente farlo;
vale anche per me... magari.... ma la me sposa no l'è dela stessa idea...  ::)

ma tu ce l'hai già se non sbaglio, e poi ho scritto LOGGER, non gps per orientamento :)
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Re:Cauriol e....basta
« Risposta #12 il: 01/06/2012 09:58 »
ma tu ce l'hai già se non sbaglio, e poi ho scritto LOGGER, non gps per orientamento :)
no, ho solamente un POLAR che mi memorizza dislivelli, frequenza cardiaca, ecc...
la prossima spesa sarà per un modello più evoluto che mi tenga anche la traccia; comunque non è una cosa indispensabile...

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Re:Cauriol e....basta
« Risposta #13 il: 01/06/2012 10:44 »
no, ho solamente un POLAR che mi memorizza dislivelli, frequenza cardiaca, ecc...
la prossima spesa sarà per un modello più evoluto che mi tenga anche la traccia; comunque non è una cosa indispensabile...

certo che non è indispensabile, però è molto comodo per chi è appassionato di cartografia e affini. Poter rivedere la propria traccia, specie se si sono fatte ravanate, è molto bello e utile.
Io il semplice logger, economico (costa circa 50 euri), semplice e leggero, lo consiglio decisamente
« Ultima modifica: 01/06/2012 10:46 da AGH »
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Offline Selvagem

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Re:Cauriol e....basta
« Risposta #14 il: 01/06/2012 12:26 »
ma còmprete en gps logger benedetto... :P

Ero, sono e resterò sempre un cavernicolo ;D

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