Ieri, approfittando di alcune ore di vuoto spazio-temporale, ho finto di non badare alle dubbie condizioni meteo e me ne sono andata a passeggio.
Pensavo di tentare l' ascesa al Cauriol, ma fra il vento e soprattutto per via della neve ho dovuto scendere a più miti consigli.
Alle Refavaie parcheggio molto più affollato del previsto, ma indubbiamente per il pranzo al rifugio che non per le escursioni; la festa, il freddo e il vento avevano giustamente scoraggiato i più.
Il cielo era comunque sereno, ma sono partita dubbiosa, pensando di arrivare fino alla malga Fossernica di dentro e poi considerare il da farsi; ho imboccato il sentiero che sale per i masi di Fossernica in compagnia dell' alto stormire delle fronde, arrivando al "campigol" della malga gustando il consueto ma appagante panorama.
Ho proseguito poi per la traccia che sale dalla malga verso i Paradisi in assenza totale di vento, che si è ripresentato con gli interessi verso quota 2000 mt. Guadagnata la cima, rimirando il panorama, ho considerato che visto che mi trovavo lì e la neve non era poi tanta, potevo permettermi un giro ad anello rientrando verso Coltorondo.
Una sventatissima discesa verso forcella Paradisi (un po' di "giro d' aria" fa sempre bene per schiarirsi le idee) su neve portante e clima antartico; le soste per godere appieno della visuale un' altra volta, mi sa.
Poi il traversone verso gli ancora gelati laghetti di Coltorondo, un saluto all' incombente cima Cece, un pensiero al bivacco sulla "galleria del vento" forcella Valmaggiore. Al pian delle Belle Fior ho incrociatoil sent.335 (c' erano un paio di tracce fresche che salivano verso il Paolo e Nicola!!!), scendendo quindi per Coltorondo, Coldosè e poi torando alle Refavaie per la strada forestale.
Non avrei incontrato anima viva...
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