Bellissima giornata e temperature rientrate nella norma fortunatamente, anzi nel primo pomeriggio avrò anche leggermente un po' di caldo
. Partenza di primo mattino veramente poco sopra Panchià, l'unica nota dolente, più che altro che già mi immagino un lungo tragitto nel bosco lungo la Val Cavelonte, soprattutto al ritorno, bosco comunque bellissimo e man mano che si sale sempre più verde, ricoperto quasi ovunque di un soffice e morbido muschio, profumi unici ed acqua che scorre in abbondanza. Nel giro di un'ora sono a Malga Toazzo, la visuale della vallata si apre ai miei occhi, è solo un'illusione però, circa un'altra oretta mi attende ancora nel bosco prima di esserne completamente fuori. Alla Malga cerco, con qualche ravanaggio quasi estremo, di accorciare il percorso per Malga Litegosa o meglio per quello che era visto che vi sono dei ruderi. Nulla da fare, il bosco fitto ed il terreno molto pendente e scivoloso m'impediscono di proseguire, quindi ritorno sui miei passi e riprendo il sentiero prima per Malga Aie successivamente devio per Malga Litegosa. Finalmente fuori dal bosco, il panorama si fa molto interessante, il sole si è alzato da tempo ed inizia a scaldare non poco, le punte dei larici iniziano a dorarsi ancora poco tempo e sarà spettacolo con l'esplosione di colori caldi autunnali. La traccia sale armoniosamente tra erba e roccette, bello questo sentiero, la vista e l'orizzonte si allarga. Arrivo a Passo Litegosa, sosta veloce per dissetarmi, ottima vista ma dalla Cima sarà sicuramente migliore, quindi mi avvio per l'ultimo strappo. La salita si fa più impegnativa tra vari tornantini e traversi fino a che mi porta sul lato nord con qualche cm di neve quasi ghiacciata, proprio nell'ultimo tratto, quello maggiormente inclinato, poco sotto la Cima; non ci penso un attimo e, fermatomi in un posto sufficientemente comodo, indosso i ramponcini
. Ora mi sento molto più sicuro e tranquillo, avanzando capisco di aver fatto la scelta migliore, ancora di più nello scendere! Sono in vetta e vista da mozzafiato da urlo infinito e continuo
. Molto gruppi dolomitici si parano davanti a me e perfino in lontananza ma abbastanza nitidamente vedo quelli bellunesi, sulle cime di nord-ovest vi è comunque e palesemente molta più neve di quelle di nord-est, la differenza salta agli occhi. Dopo una bella pausa con prudenza ridiscendo verso il Passo, avrei voluto fare un altro giro e cioè verso Cimon de Lasteolo poi Forcella di Cadinello quindi nuovamente a Malga Toazzo ma, un po' la stanchezza per il dislivello già affrontato, l'ora e, soprattutto , la vista di non poca neve sul sentiero, un lungo traversone, anche se mi pareva abbastanza sicuro, non esposto e abbastanza largo, opto allora per i laghetti delle Aie. Riprendo il mitico sentiero 321 intitolato a Don Martino Delugan e superando prima una leggera salita poi diversi ma brevi saliscendi esposti ma con cordino, arrivo sotto alla Forcella delle Aie, una breve ma ripida salita ed eccomi qui! Molto belli i due laghetti sottostanti, da adesso in poi solo discesa praticamente
, altra breve sosta ai laghetti e poi calo per Malga Aie o meglio per quel che ne rimane... Proseguendo prima un breve pezzo di forestale e poi per sentiero molto ripido giù nel bosco, sempre con sentiero 354, fino a giungere nuovamente a Malga Toazzo; ricomincio a scendere per la forestale cercando di tagliare il più possibile attraverso il bosco, ad un certo punto prendo un sentiero visto all'andata con indicazione Panchià che mi accorcia ancora un po' il percorso e così è, stanco ma soddisfatto vedo l'auto
.
A Malga Toazzo, 1458mt.
Il bosco sta per terminare, quasi a metà strada tra Malga Litegosa ed il suo Passo.
Colori e profumi rilasciati dalla natura.
Al Passo Litegosa, 2261mt, scatto verso NO.
Zoomata.
Da sx Castel d'Aie, Cauriol Piccolo, Monte Cauriol, sullo sfondo il Cardinal...
Qui ancora meglio, si nota anche Passo Sadole, sullo sfondo svariati gruppi dolomitici, salendo a Cima Litegosa.
L'ultimo tratto sotto la cima, purtroppo la foto non rende...
In vetta! Cima Litegosa, 2548mt
Sullo sfondo Latemar, Catinaccio, Sassopiatto, Sassolungo, Sella, Pordoi...
Da uno stretto cunicolo su Cima Litegosa, Gruppo di Cima d'Asta e sulla dx Cima Cupola, 2547mt.
Scendendo da Forcella delle Aie in direzione degli omonimi laghetti.
Il primo laghetto leggermente più grande.
Il secondo...
Il percorso. 28,1 km per oltre 7 ore inclusi "ravanaggi" vari ed escluse soste per un dislivello di circa 1800mt.