Sabato scorso, visto il tempo ottimo in valbelluna, decido di provare a svegliarmi alle 5 e dirigermi verso il versante del Lagorai per l'escursione del Cimon di Rava, visto che le info in questo forum erano state di ottimo aiuto per convincermi.
Arrivo quindi in Malga alle sette e un quarto, ma gia' vedo della nebbia in alto e questo non mi piace molto, ma decido di partire lo stesso.
Prendo quindi il sentierino che parte da dietro la malga e mi incammino su per il tracciato in mezzo al bosco, fino ad arrivare dopo un oretta ad un bivio che porterebbe a malga Quarazza o verso il lago di Costabrunella, dove sono diretto io.
Già li, il panorama circostante è molto bello, salendo quindi ancora dopo circa 40 minuti si arriva alla diga del lago, si passa sotto (un po' di paura....) e si risale brevemente alla foresteria enel da dove si puo' vedere il fondo del lago, che altro non è una pozza di acqua verde a 2000m.
La diga è uno sfregio a mio parere in quel contesto, come la barretta enervit che mi mangio sopra un pezzo di granito.
Tutto attorno granito. Impressionante. Era da molto che non frequentavo il Lagorai e devo dire che quel versante è davvero impervio con tutti quei roccioni e pozze di acqua, ma davvero affascinante.
Mi dirigo quindi verso la forcella Quarazza a 2300m circa dove nell'ultimo tratto incontro 3 personaggi di Bassano del Grappa che avevano un gran passo allenato (io ho il passo da bradipo zoppo
), ci scambiamo quattro chiacchiere dove mi dicono che sono diretti al Rifugio Brentari , chiedendomi addirittura di unirmi a loro.
Avessi avuto il loro passo forse forse, ma la mia direzione era l'opposto, ormai erano gia' le dieci passate e avevo fretta...
Faccio quindi la forcella e ... sorpresa. Nebbia a tonnellate.
Va be, ora che son qui mica mi fermo, quindi avanti nel sentierino e la nebbia per fortuna si alza anche grazie al vento e arrivo dopo una mezz'ora al forzelon de rava e al vicino Cimon Rava, dove fortunatamente si riesce a vedere qualcosa.
Ritorno per la stessa strada, ma la fortuna non mi ha seguito quindi sempre nebbia. Sosta di nuovo a Forcella Quarazza per un panino e una bella bevuta e ritorno a bombazza verso la macchina.
Tutto sommato, se la giornata fosse stata limpida avrebbe pagato di piu' lo sforzo. Concordo con un amico che ha definito quella salita "spacca gambe", ed in effetti, ancora oggi che è martedi, non sono ancora a posto.