Gita compiuta sabato 12 agosto in numerosa compagnia. L'itinerario si sviluppa in una zona già ampiamente relazionata, spesso per descrivere l'ascesa sia in estate che in inverno alle due cime che noi invece ci siamo limitati ad aggirare
Saliti da Roncegno, abbiamo parcheggiato le auto (tutte tranne una lasciata tatticamente presso il Rif.Serot) poco dopo malga Trenca e abbiamo imboccato il sentiero 323 con direzione Forcella del Lago.
Iniziale tratto in salita che porta prima a superare quel che resta del lago delle Carezze che mi immaginavo un po' meno prosciugato, vista la stagione particolarmente abbondante di precipitazioni. Il sentiero prosegue in costa, sulla destra idrografica della val Cavè, lungo le pendici del Monte Cola con un tratto in saliscendi, fino a giungere, dopo aver attraversato il torrente Ceggio, ad uno specchio d'acqua. Si entra qui nella conca dei Sette Laghi, di cui questo bacino risulta essere quello posto alla quota altimetrica inferiore. È un luogo molto suggestivo e completamente circondato dalle cime che fanno da corona alla valle di Cavè.
Il Lago delle Carezze
Il sentiero 323 poco prima di intercettare il fondovalle in prossimità della conca dei Sette Laghi
Il più basso dei Sette Laghi
Il sentiero da questo momento si impenna e con una serie di frequenti tornanti risale l'ultimo tratto della Valle di Cavè raggiungendo la forcella del Lago: in un breve tempo si guadagnano 230 metri di quota circa.
Giunti alla forcella del Lago, spartiacque con la valle dei Mocheni, la carovana decide che è giunto il momento di rifocillarsi: lunga sosta dedicata al pranzo e alla contemplazione del paesaggio e delle cime circostanti per poi incamminarsi in direzione della del Passo della Portela. Le masse di aria calda che risalgono dal fondo della Valsugana si condensano e coprono completamente la vista verso Sud. Al di là della forcella del Lago il cielo è completamente terso e offre una vista che spazia sulle altre sulle cime dell'alta val dei Mocheni e verso il Monte Croce.
Quando ripartiamo ci muoviamo lungo la translagorai/sentiero 325 in direzione di Passo della Portella. È sicuramente il tratto più interessante e particolare dell'escursione perché il sentiero percorre la stretta cresta verso Passo della Portella, affiancato alle trincee, parzialmente restaurate della Prima Guerra mondiale dalle quali gli austro ungarici potevano facilmente tenere sotto controllo tutta la parte della della Valsugana verso Borgo allora occupata dai soldati italiani. Le nuvole non ci consentono di avere la stessa vista e solo per un breve momento ci viene concesso di ammirare i Sette Laghi posti nella conca sotto la cresta.
Alcuni scorci del sentiero 325 con sullo sfondo il Passo della Portela, a dx in mezzo alle nubi il Gronlait
La conca dei Sette laghi vista dall'alto
Attraversato qualche breve tratto esposto, dove una volta era presente un cordino metallico attualmente rimosso, giungiamo a Passo della Portella spartiacque fra la Valcava che risale dalla valle dei Mocheni e la val Portela che scende verso la Valsugana.
Percorriamo ora il sentiero 371 attraverso le ampie praterie che dal soprastante Hoabonti si spingono fino al fondo della val Portela, in cui sempre sono presenti numerose marmotte estremamente confidenti e poco intimorite dal passaggio della carovana.
Val Portela
Il passaggio dal lago delle Prese è l'ultimo scorcio rilevante di questa facile escursione, prima di giungere al rifugio Serot dove si conclude la nostra giornata.
Il pittoresco lago delle Prese
Gita semplice, sia perché si sviluppa su sentieri agevoli da percorrere, sia per la sua lunghezza, all'incirca 11 km, che per il dislivello che non supera di molto i 600 metri.
Ovviamente per qualcuno leggere questa relazione avrà lo stesso impatto emotivo della descrizione del proprio salotto di casa 🙂, ma ho pensato di postarla comunque visto che l'autotassazione pro forum aveva come fine non solo il mantenere fruibile lo sconfinato archivio ma anche rivitalizzarlo pur consapevoli che gli anni d'oro del forum siano ormai alle spalle.