Il piano era dettagliatissimo: risalire la Val d'Ezze dal Salton fino alla malga e da li' vedere il da farsi. La giornata pero' comincia subito male: fuori dal bar in val Calamento, mi accorgo di avere dimenticato macchina fotografica e portafoglio (Woman che si affida a me per tutto l'equipaggiamento e' preoccupata per questo colpo di senilita', ma sollevata dal fatto che i viveri almeno ci sono...).
Il gestore del bar (che e' in realta' un forestale) molto gentilmente ci offre comunque il caffe', e ci dice che secondo lui e' un'idea del menga salire in val d'Ezze, dobbiamo evitare i versanti sud. 'Perche' non andate sul Setole che e' piu'sicuro?' 'Naah, ci siamo stati tante volte'. 'Allora il Pastronezze'. 'Ah, bello, non ci siamo mai stati, come si fa da quel lato?' 'Facilissimo, andate al sentiero per Malga Cere, andate in giu' invece che in su, prendete la forestale e poi seguite la valle'.
In effetti sembrava semplice...e non dubito che due meno imbranati, che sapessero davvero leggere la mappa, non avrebbero avuto difficolta'. Sta di fatto che passata malga Pastronezze e finita nel nulla la forestale, in assenza di qualsiasi traccia o segnale, ci siamo inoltrati e persi nella foresta, dove abbiamo ravanato faticosamente per parecchio tempo, arrivando prima ad un punto impraticabile e poi tornando indietro, fino ad inviduare una debolissima traccia di sci. Usciti finalmente all'aperto, l'ambiente e' veramente bello e spettacolare. Totalmente solitario, non c'e traccia umana, la neve solcata solo da mille impronte di animali, la vista meravigliosa, da un'angolazione per me inedita, il Setole vicino vicino che affianca la maestosa Cima d'Asta che troneggia in secondo piano. Saliamo ancora un po' fino a quota circa 2000 appena sotto a una selletta e ci rifoccilliamo su un comodo masso. Si rimarrebbe li' per sempre, difficile stare meglio di cosi'.
Ci rimettiamo sui nostri passi, a questo punto credo di avere risolto i problemi di orientamento, alla sinistra al di la' della stretta valle abbiamo un punto di riferimento a 2036, penso che dobbiamo solo risalire la dorsale. Ma qui si apre una discussione nel 'gruppo': meta' di noi pensa che essendosi fatto tardi sia poco prudente salire (c'era rischio 3 generico per il pomeriggio), l'altra meta' pensa invece che le pendenze siano modeste e non vede alcun pericolo...ma consapevole di non capire francamente una mazza di neve, e anche per preservare l'armonia...acconsente a fermarsi.
Se conoscete questo percorso, pensate che sia relativamente sicuro e che siamo stati paranoici a fermarci, o ci sono condizioni di neve per cui puo' diventare pericoloso? (leggendo oggi una vecchia relazione estiva di agh su girovagandointrentino ho poi visto che dovevamo stare alla destra orogafica della valle e seguire quella dorsale, abbiamo sbagliato in partenza perche' non siamo mai passati per i ruderi della malga alta, comunque piu' o meno alla fine stavamo convergendo sula via giusta, credo).