La scorsa settimana è venuto a mancare un amico con il quale ho condiviso un bel numero di escursioni. Decidiamo così, io e Leonardo, di ripercorrere uno degli ultimi itinerari camminati assieme a lui.
Partiamo da malga Sorgazza diretti a forc. Magna. Il tempo non è dei migliori ma non possiamo lamentarci. Anzi, alla forcella si apre un ampio spiraglio di sole. Le cime del Lagorai restano però annuvolate e pensierose.
Saliamo al soprastante laghetto,
sulla riva del quale una lingua di neve ci permette di “scrivere” un saluto all’amico che ci ha lasciati.
Cima d'Asta ci guarda da lontano attorniata dalle sue damigelle.
Proseguiamo lungo il sentiero 373, che si alza dal lago verso la c. Lasteati e percorre lungamente, con andamento lineare, tutto il fianco orientale della catena che da forc. Magna va al Cimon Rava. E’ considerato uno dei più belli dell’intera catena del Lagorai. Attraversa zone ricche di opere belliche, dà in qualche tratto il brivido dell’esposizione (ma non è difficile), corre spesso sotto la cresta, permettendo con due passi di “andare a vedere al di là”, tocca diverse forcelle, è tuttora in ottimo stato (un grazie ai manutentori delle locali sezioni SAT). Insomma, una fama pienamente meritata.
Alcune foto.
Alti sopra il lago
Il bivacco Lasteati, assai spartano, sotto le cima nord dei Lasteati.
Un tratto un po' più impegnativo
Due passaggi pianeggianti
Noi l’abbiamo percorso senza salire cime, proprio come quella volta di parecchi anni fa. Allora, si era in ottobre, tentammo l’ascesa al Cengello, ma il terreno ghiacciato ce la sconsigliò.
Abbiamo fatto una digressione fino a forc. delle Buse todesche.
Eccola:
Il Cengello mostra il suo volto corrucciato.
Soltanto qui abbiamo beccato poche gocce di pioggia in una giornata fresca, direi ideale per camminare, non per i panorami.
Siamo tornati a valle seguendo il lungo sentiero della val Vendrame.
