Fra le tante escursioni che ci si può inventare nel Lagorai, questa è sicuramente da annoverare fra i grandi classici, un po' perchè Passo Manghen è sicuramente un bel trampolino che consente fin dai primi passi di cimentarsi a quote elevate e di trovare grandi panorami da ammirare, un po' perché l'alternanza di salite e discese non troppo prolungate consente anche a chi non fosse particolarmente allenato di compiere un tragitto che non può che lasciare a fine giornata delle belle sensazioni.
Pur avendo ripetuto questo anello parecchie volte è per me sempre un piacere ripercorrerlo perché lo trovo affine al mio modo di frequentare la montagna, fatto di marce di parecchi chilometri senza che ci sia come unico obbiettivo una cima da raggiungere: quest'estate più di 6000mt di dislivello sui sentieri del Lagorai ed una sola cima (il m.te Croce).
Come ho letto in post precedenti, il percorso viene anche usato come “sentiero didattico” per compagni di escursione digiuni dalle atmosfere del Lagorai, per mostrare una sintesi di quanto questa catena possa offrire. Anche nel mio caso il ritornare in questi luoghi ha avuto lo stesso scopo.
Essendo già stato ampiamente descritto mi limiterò all'essenziale.
Abbiamo percorso l'anello in senso antiorario (come credo la maggior parte degli escursionisti) in quanto questa scelta consente di affrontare escursioni altimetriche più significative durante il percorso di andata, mentre nella seconda parte sono di entità decisamente inferiore.
Dal parcheggio accanto al rifugio del Passo abbiamo imboccato il sentiero 322 che sale alla Forcella del Frate dalla quale ci si affaccia sul versante meridionale della catena e si inizia a godere il panorama che spazia fino alle Pale di san Martino.

Dal Passo del Manghen verso Forcella del Frate. Sullo sfondo il Lagorai dal Monte Croce al Cimon del Tres

Dalla Forcella del Frate in primo piano la dorsale del Monte Valpiana, a metà Cima d'Asta (sorvolata da un insetto) e sullo sfondo le Pale

Panorama verso la Val Campelle e il gruppo del Rava

La Cima delle Buse sotto la quale si intravede il Lago di Montalon
Il percorso prosegue sul medesimo sentiero fino alla Forcella della Pala del Becco dove proseguendo sul sentiero 322B si scende rapidamente e in alcuni tratti su delle pietraie, fino a giungere al Lago di Montalon.


Il lago di Montalon
Dopo la sosta pranzo presso il lago, abbiamo intrapreso il percorso di rientro sul versante settentrionale.Si percorre per un breve tratto il sentiero E362, fino alla forcella di Montalon da dove si riprende prima l' E322 in direzione Passo Manghen e successivamente, presso il bivio per la forcella Pala del Becco, l' E322A fino alla conclusione dell'escursione dopo aver transitato in corrispondenza del sempre suggestivo Lago delle Buse.

Specchio d'acqua presso la forcella di Montalon


Il Lago delle Buse da diverse angolazioni nella luce del tardo pomeriggio
Segnalo, più divertito che critico, come i tempi delle tabelle siano poco affidabili: la tratta di rientro Forcella di Montalon – Passo Manghen viene indicata a Forc. di Montalon come percorribile in 3 ore, poco dopo, al bivio con l' E362 in 3.10 ore, successivamente in 2 ore (bivio per Forcella Ziolera), per attestarsi infine a 2.10 ore presso il Lago delle Buse.




Diverse interpretazioni dei tempi di percorrenza Montalon - Manghen

Traccia dell' escursione con profilo altimetrico
Il tempo da noi impiegato è stato di circa 5 ore e 30 minuti soste escluse
Nota particolarmente positiva è stata rivedere dei camosci sul Lagorai: non mi capitava da almeno quindici anni e rivederne 4 insieme correre sulle pendici della Cima delle Buse sopra il lago di Montalon è stata davvero una bella emozione.
Nota negativa: sto scrivendo da Milano essendo terminato il periodo di ferie e quindi tornerò adesso nel ruolo, purtroppo più usuale, di lettore.