Lungo le creste e le dorsali tra Monte Ciste e Cime di Saleri, in fondo il Sette Selle
Anni fa avevo in mente di fare la
traversata M.Ciste - Cime di Saleri, ma dopo un tentativo riuscito parzialmente come complemento di un giro più ampio, avevo dovuto rinunciare all'ultimo ignoto tratto che percorre le Cime di Saleri per l'ora tarda. Stavolta si ritorna quindi all'attacco.
Punto di partenza il piccolo Altopiano di Musiera di Sopra m 1458: parcheggiamo vicino al
ristorante al Laghetto e partiamo all'attacco della prima cima:
M. Salubio 1886. Dopo la tempesta Vaia i paesaggi sono a tratti irriconoscibili, con ampi versanti boscosi rasi purtroppo al suolo. Raggiungiamo la panoramica vetta del Salubio percorrendo la vecchia mulattiera con larghi zig zag. In un tripudio di rododendri scendiamo nella meravigliosa conca per traversare, con magnifico sentiero e passando sotto
Cima Castel del Cucco, fino alla
Forcella Lavoschio 1750.
Punto di partenza nei pressi del laghetto e dell'albergo
Baite meravigliose a Musiera
Cima Salubio
Prossima vetta: M. Ciste 2186
Discesa verso Forcella Lavoschio
Salita verso Cima Ciste
Il sentiero riprende a salire per la magnifica dorsale sopra la minuscola frazione di
Porchera, con leggeri strappi ma mai troppo ripidi, fino a un piccola passo dove si abbandona il sentiero per prendere una incerta traccia che risale il versante SUDEST del Ciste, l'orientamento è elementare, basta seguire la dorsale che ci porta facilmente in vetta in un tripudio di rododendri in fiori perfino commovente. Il più grosso del dislivello è fatto, oro inizia la lunga traversata con vari saliscendi.
In vetta a Cima Ciste
Dal Ciste verso Cima Mendana
Sguardo all'indietro verso M. Ciste
Tra una cima e l'altra molti saliscendi e qualche tratto più malagevole da scendere
Proseguiamo senza grandi difficoltà, mantenendoci sempre lungo l
'ampia dorsale pratosa: solo nei pressi delle cime le dorsale si restringe e la discesa sull'altro versante è a volte rocciosa o con sfasciumi malagevoli. Raggiungiamo anche
Cima Mendana 2147 senza problemi e con vista magnifica sia sulla
Val d'Ezze che verso Sette Selle. Ora ci tocca la discesa verso
Forcella Mendana 2047, affrontando qualche ghiaione e sfasciume. Dalla Forcella Mendana in poi è territorio ignoto. Non ci sono sentieri evidenti, così attacchiamo con circospezione
la spalla est, per sfasciumi e coste erbose. Raggiungiamo la vetta di
Cima Saleri 2193 senza difficoltà.
Verso le Cime di Saleri , lago di Ezze a destra
Ora ancora due elevazioni da raggiungere,
Cima Salveri di mezzo 2160 e
Cima Saleri Ovest 2178, con altri saliscendi e altri sfasciumi da affrontare con più attenzione. Finalmente avvistiamo il
Lago d'Ezze 2101 che raggiungiamo per la sosta pranzo.
Fino a qui sono circa 10 km di percorso. Poi ci attenderà una lunghissima via di rientro a Musiera.
Il bellissimo Lago d'Ezze
Dopo la sosta pranzo ripartiamo ma,
anziché raggiungere la vicina Malga d'Ezze 1951, lasciamo il sentiero per entrare in un
autentico paradiso terrestre delle
Buse della Pesa, praterie alpine e conche palustri con miliardi di fiori, rododendri, genziane, eriofori, silene, sassiffraghe, uno spettacolo di una bellezza stupefacente. Attraversiamo attoniti e increduli queste lande paradisiache, solcate da ruscelli gorgoglianti.
Le lande paradisiache delle Buse della Pesa
Rododendri ovunque
Una fioritura di rododendri mai vista
Le dorsali erbose coperte di rododendri si alternano alle pianure palustri
Malga Ezze
Intercettiamo il sentiero che arriva da Forcella Mendana, decidiamo però di scendere ancora nell'impluvio che si fa ripido pur di evitare la noiosa e ripida forestale che scende dalla Malga Ezze. Non è una buona idea per la verità: la valletta si restringe in un versante ripido ricoperto di ontani e rododendri alti un metro. Bisogna fare le acrobazie per restare in piedi, camminando sui cespugli che nascondono buchi e fossi. Riusciamo con faticosa ravanata a raggiungere la forestale che percorriamo in discesa per la
magnifica Val d'Ezze fino ai ruderi di
Malga Serra 1640. Qui cambiamo versante e riprendiamo a salire, dapprima per bellissimo sentiero tra larici secolari, poi per stradello fino a
Malga Lavoschietto 1730, dove facciamo l'ultima pausa per rifiatare.
In discesa per la magnifica Val d'Ezze
Il bellissimo sentiero di rientro tra lariceti verso Musiera
Quindi per strada forestale percorriamo l
'ultimo eterno traversone fino a Musiera dove abbiamo la macchina, visitando anche i
bunker della Prima Guerra Mondiale austriaci scavati nella roccia con postazioni di artiglieria che controllavano il fondovalle e il Gruppo di Rava di fronte.
Giro semplicemente magnifico, incontrate 2 persone in tutto il giorno (domenica), difficoltà tecniche modeste ma è richiesta una certa resistenza, oltre alla capacità di orientamento per seguire vaghe tracce appena accennate o assenti.
Bunker della Grande Guerra
Bunker in cemento scavati nella roccia, con postazioni di artiglieria
Il laghetto di Musiera
Il percorso fatto, circa 22 km per 1350 m di dislivello
Il modello 3D orientabile
https://girovagandoinmontagna.com/3d/setteselle/7selle.html