Partenza alle 8 dal parcheggio poco sotto a Malga Stramaiolo dove incrociamo la mandria che, appena uscita dalla stalla viene accompagnata al pascolo. Raggiunto il passo del Campivel entriamo nel bosco che lungo le pendici del gruppo del Rujoch conduce quasi in piano fino ai ruderi del Rif. Tonini (sentiero 443)

Malga Stramaiolo, sullo sfondo Brenta e Paganella

Inizia la giornata

Il sentiero 443 verso il rif. Tonini
Da qui, lungo il sentiero 340 prendiamo rapidamente quota lungo un sentiero che risale seguendo quasi la linea di massima pendenza e attraversando pietraie che si riveleranno particolarmente ostiche per le articolazioni durante la discesa.

Dopo il bivio con il sentiero che porta sulla dorsale del Rujoch, il sentiero inizia un lungo traverso, con continui saliscendi, lungo la val Mattio fino a raggiungerne la testata presso la Busa o Busona del val Mattio. lasciamo ora il sentiero 340 per imboccare il sentiero 460 che ci condurrà fino alla vetta.
Il sentiero affianca il fondovalle coperto da rododendri, poco prima che questo lasci il posto ad un'ampia spianata che solo nella parte più bassa è occupata da un ristagno d'acqua residuale.

Scalinata in legno - sentiero 340

Dietro al Doss dei Cirmi fanno la loro comparsa il Fregasoga ed il M.te Croce

La Busa della val Mattio
Qui il seniero si snoda sulla fronte di un deposito morenico ben evidente. Scollinata la dorsale sud del Dos dei Cirmi si entra nell' ampia valle del rio Fregasoga e con un altro traverso che taglia i ghiaioni del M.te Baitol si giunge poco sotto P.so Scalet.

Qui breve strappo per raggiungere il passo, affiancati dai resti di manufatti della prima guerra.

Dal passo in circa 45 minuti si raggiunge la cima con una salita interrotta sola da un traverso lungo i prati del versante meridionale.

Passo Scalet

I prati del versante meridionale del M.te Croce

Ultimo strappo

Croce di vetta
In vetta (raggiunta in poco più di 4 ore) la vista spazia a 360 gradi, sono ben distinguibili Sella, Latemar, Catinaccio, Marmolada, Pale di San Martino ad est, buona parte del Lagorai centrale ed ccidentale, Cima d' Asta e il gruppo del Rava.

Lagorai Centrale, Cima d'Asta. Ben visibili ancora gli schianti lungo la strada che sale a Passo Manghen

In lontananza i gruppi dolomitici

Lagorai Occidentale (da Passo Scalet)
A questo punto vorrei raccontarvi del rientro attraverso la dorsale del Baitol e del Rujoch ma le crisi di crampi sofferte dal mio compagno di escursione durante la discesa ci hanno fatto decidere di rientrare dalla strada percorsa all'andata.

La dorsale del Baitol e quella del Rujoch. Ben visibile, sulla sinistra, il sentiero previsto per il rientro
Piccola annotazione geomorfologica: rientrando sulla valle del rio Fregasoga appare ben evidente la presenza di un ampio rock glacier, il più esteso fra quelli da me osservati sul Lagorai, caratterizzato da una distesa detritica quasi orizzontale e terminante con una ripida fronte: una forma che replica quella della parte terminale dei ghiacciai.

Il rock glacier posto alla tetata della valle del rio Fregasoga

Traccia del percorso compiuto in nove ore comprese soste e infortuni