GIM - Girovagando in Montagna in Trentino

La valle è molto bella e selvaggia e non incontro anima viva fino al passo Fregasoga dove l'ambiente è decisamente più severo e i prati hanno lasciato spazio a pietraie e detriti; dal passo sono costretto a scendere seguendo il versante sud del monte Camino altrimenti inaffrontabile prendendolo per la cresta. Una vaga traccia conduce fino ad un primo canale biforcuto di detriti che imbocco per arrivare fino in cresta...Non ci sono particolari difficoltà, l'unica cosa è portare attenzione a non smuovere troppa roba e a non trazionare su massi o rocce instabili o friabili....Dalla cresta per ripidi prati e un po' di roccia friabile, si arriva fino alla panoramicissima cima del monte Croce (2490m). Scendendo verso NE la sua dorsale con molta attenzione essendo la sua prima parte ripida, friabile un po' bagnata e io essendo piuttosto carico, mi porto sempre più verso la sella che sulla sua dx si affaccia su un ampio altopiano abbastanza paludoso dal quale vedo la malga...in alternativa si può scendere direttamente quasi in testa alla malga seguendo l'altra dorsale secondaria che si dipana dalla principale. Questa sicuramente meno difficoltosa del primo tratto di cresta che scende da monte Croce a cui bisogna prestare attenzione e saper individuare la via meno rognosa. Arrivo alla malga verso le sette e rimango molto stupito dalla sua splendida posizione, pulizia e assoluta abbondanza di vettovaglie, di mio mi son portato tutto dietro per essere completamente autonomo e non dover sporcare o mettere in disordine alcunchè, in più, nonostante la fredda arietta che inizia a tirare decido di mangiar fuori per godermi panorama e natura. Il mio equipaggiamento consisteva di: modulo, sacco a pelo, set di pentole e posate, fornello a gas, mezzo kg di pasta, vasetto di ragout, piadine, speck, formaggio, biscotti, una bottglia d'acqua, una bottiglia di muller thurgau per concludere in bellezza la giornata. Da considerare che mancano i materassi, comunque ci sono un paio di letti con la rete fine che si prestano bene per dormirci con il modulo e sacco a pelo senza dover per forza dormir per terra. Il giorno dopo per il rientro ho usato un sentiero di nuova apertura (marcato in nero) che prendendo 200m di quota e poi scendendone circa 400, riporta alla malga Valletta e da qui per il sentiero e la strada dell'andata alla macchina.

foto:

Bravo Guido !!! Ottime anche le foto ... mi fa piacere di averti dato qualche utile dritta 
Ma quando hai fatto questo giro? Vedo bel tempo dalle foto, e mi risulta che questo week sia stato brutto...
Ciao
Maurizio

Arrivo alla malga verso le sette e rimango molto stupito dalla sua splendida posizione, pulizia e assoluta abbondanza di vettovaglie

bel giro e bella la malga fornasa . Ma, vista l'abbondanza insolita di vettovaglie, sei sicuro non fosse abitata da qualche pastore che, per qualche ragione, era sceso temporaneamente a valle? 

Veramente incantevole questa malga Fornasa!!   forse ci si passa in inverno per salire al Croce...possibile?


P.S. eri in buona compagnia ho visto!  

Incuriosito una volta tornato a casa ho guardato sulle mie bibbie dello scialpinismo in lagorai (anche se non ci sono mai stato  ) e ho visto che si sale dalla valsugana...in effetti si può salire anche da li a mio avviso, ma diventa quasi una OSA.

Pensa che nel caso c'erano anche una bottiglia di vino e 4 lattine di birra in più...

Incuriosito una volta tornato a casa ho guardato sulle mie bibbie dello scialpinismo in lagorai (anche se non ci sono mai stato  ) e ho visto che si sale dalla valsugana...in effetti si può salire anche da li a mio avviso, ma diventa quasi una OSA.

mah dovrebbero aver fatto la gara anche da quelle parti ma non ho idea da dove è salita....forse Herman lo sa