Autore Topic: Per sentieri selvaggi  (Letto 6547 volte)

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Offline pianmasan

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Per sentieri selvaggi
« il: 16/09/2013 08:09 »
Lo scorso anno, di questi tempi, salii assieme al fratellino Selvagem per gli impervi e solitari luoghi a nord di c. d'Asta. Scavalcammo il forzelin dei Diaoi e raggiungemmo la forcella di Seolè, sotto c. Corma. E' venuto il tempo di puntare al lago del Bus, che giace nella sua solitudine protetta dalla mole della Gran Signora.
L'altro ieri, sabato, Angela, Selvagem ed io si parte alle 6:15 da Refavaie. Nella luce incerta del primissimo mattino saliamo al rif. forestale “R. Sordo”,


dove, zacchete, il gippone dell’amante della natura, è beffardamente parcheggiato. Il corpulento proprietario della vettura e dei foderi  per fucili annessi, lo incontriamo poco dopo sulla forestale che porta al Bus del Diaol. Passeggia avanti e indietro con flemma e non pare certo il tipo da avventurarsi nei luoghi che ci attendono.
Al termine della forestale, seguendo il cartello appeso ad una pianta, saliamo lungo una traccia e attraversiamo un primo torrente.


Poco al di là ne rumoreggia un altro. Restiamo, come da indicazioni del Franzi, tra i due corsi d’acqua e cominciamo a salire per bosco molto ripido e intricato.


Ci sono segnali sugli alberi e questo ci aiuta non poco, ma ogni tanto scompaiono (o siamo noi che li perdiamo). Giungiamo sotto una grande balza rocciosa macchiata di licheni rossastri, la aggiriamo sulla destra per erto canale e finalmente il bosco spiana. Si indovina oltre le ultime piante la luce chiara dell’aia del Todesch, ampia radura erbosa. Raggiungerla ci dà garanzia della correttezza del tracciato.


Ora bisogna attraversare il torrente che in basso stava al di là del bosco: è l’acqua dei Diaoi, la più occidentale di quelle che scendono dal massiccio di cima d’Asta verso nord. Troviamo un guado accettabile. Guardando in su si vede la serie di cascate che quest’acqua forma nel suo tumultuoso cammino.




Sulla riva opposta si riprende a salire nel bosco ripido.



Si aprono scorci fantastici della forra del bus del Diaol, che sembra un piccolo canyon. In alto, l’acqua è totalmente assente, solo sassi.




Riprendiamo la dura salita, fra vecchi tronchi abbattuti ricoperti di muschio, distese di rododendri, bassi ontani nei quali regolarmente si impigliano i bastoncini (e non solo…), pietrame e ramaglie maledette.




Per evitare questo massacro decidiamo di portarci alla base delle spigolo dei Daioi, la boscosa catena che delimita a ovest la valle del Bus dei diaoi.





Oltrepassiamo il forzelin dei Diaoi, senza vederlo, e sempre a ridosso delle rocce, seguendo tracce di camosci, arriviamo all’ingresso della busa della Bomba.
Attraversata la valletta che ne scende, saliamo ad un bel poggio erboso, stando già all’ombra dello scuro spigolone nord di c. Corma, che è questo


Il percorso è sempre ostacolato dalla vegetazione ma un’incerta traccia (bestie) ci aiuta nel procedere. Dal poggio ci dirigiamo verso l’aial del Laresé, che vediamo non lontano. Sembra un miraggio, con il suo colore giallastro di radura scarsamente visitata dal sole. Proseguiamo in salita, ora su pendio aperto, oltre il poggio e giungiamo sul ciglio di un orrendo canalone roccioso: non si passa. Verso la valle salti roccosi impercorribili. L’aial è là, poco distante, e a noi tocca scendere, inoltrarci nuovamente nella vegetazione.


Riusciamo a recuperare una seconda traccia che in leggera discesa ci fa passare sotto i salti di roccia e ci fa uscire in campo aperto alcune decine di metri sotto l’aial. Eccoci in questo spiazzo erboso, raccolto tra alte pareti rocciose, dove cinque camosci fuggono velocissimi giù per il vallone.



Angela dai garretti d’acciaio ci saluta e parte per la c. Corma. Noi invece proseguiamo arrancando verso il lago del Bus. Alle nostre spalle il Lagorai si erge in tutta la sua bellezza preautunnale,





mentre dalla parte opposta fa capolino la piramide di c. d’Asta.


Si sale per balze rocciose non difficili, intervallate da strisce erbose.


A occidente c. Corma chiude il vallone.


In prossimità del lago il percorso diventa pianeggiante ed ecco all’improvviso lo specchio immobile del lago del Bus. Circondato com’è da alte pareti e da pietraie dà un vago senso d’inquietudine.



Ci fermiamo, attendiamo la conquistatrice del Corma (salita e discesa per il canalino più meridionale) e iniziamo il lungo itinerario di discesa. Dapprima bisogna risalire su roccette fino al balcone pianeggiante sotto lo spigolo del Coronon.



Dopo un breve tratto comincia lo “scivolo rosa”, lunghissimo pendio inclinato di granito rugoso, cosparso di pietre nel suo primo tratto, più uniforme e regolare verso la fine.







Segue poi un tratto orizzontale verso est,


che prevede anche la calata nel Bus Nero,



percorso da un esile ruscelletto, la risalita sul versante opposto e l’arrivo alla fiabesca apertura prativa del Prà Bastian.


Le difficoltà sono terminate ma il percorso è ancora lungo. La meravigliosa strada militare che attraversa il bosco


e lo discende con ampi tornanti ci riporta al bivacco Sordo dal quale per il sentierino percorso al mattino caliamo a Refavaie.
Ringrazio i miei compagni d'avventura che hanno condiviso le fatiche e le bellezze di questi sentieri selvaggi.
« Ultima modifica: 20/10/2017 09:24 da pianmasan »

Offline AGH

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Re:Per sentieri selvaggi
« Risposta #1 il: 16/09/2013 09:02 »
magnifico giro ravanatorio, complimenti a tutti :) Fantastico il ruscello con la cascatella... Quindi il percorso del Franzi non è proprio un percorso con una traccia ma ravanaggio puro...
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Offline pianmasan

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Re:Per sentieri selvaggi
« Risposta #2 il: 16/09/2013 09:11 »
magnifico giro ravanatorio, complimenti a tutti :) Fantastico il ruscello con la cascatella... Quindi il percorso del Franzi non è proprio un percorso con una traccia ma ravanaggio puro...
Sicuramente. Fino all'aia del Todesch ci sono alcuni segni sugli alberi ma bisogna comunque affidarsi al proprio "naso" (è stato molto utile avere la mappa sul GPS). Poi solo tracce di animali (camosci, penso), sempre incerte. La difficoltà maggiore per quanto riguarda l'orientamento sta nella presenza di vegetazione abbastanza fitta. Sotto il forzelin dei Diaoi io e Salvagem eravamo già passati lo scorso anno, quindi sapevamo più o meno quel che bisognava fare.
Secondo me, oltre alla disposizione alla fatica, ci vuole un buon senso della montagna.

Offline trabuccone

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Re:Per sentieri selvaggi
« Risposta #3 il: 16/09/2013 10:38 »
Bravi che ravanta!!  ;) Certo che nelle parti in basso dove c'è tutta quella vegetazione ci vuole davvero pazienza senza sentiero (o sulle tracce delle bestie). Il lato nord di Cima 'Asta mi manca, molto bello!!  :) Ma i segni sugli alberi che avete trovato erano di un particolare tracciato? O erano quelli blu dei forestali?
per sempre oppressi da desiderio e ambizione c'e' una fame non ancora soddisfatta,
i nostri occhi stanchi ancora vagano all'orizzonte sebbene abbiamo percorso questa strada così tante volte

Offline angela

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Re:Per sentieri selvaggi
« Risposta #4 il: 16/09/2013 12:15 »
Ma i segni sugli alberi che avete trovato erano di un particolare tracciato? O erano quelli blu dei forestali?

I segni che abbiamo trovato erano bianchi e rossi, ma saranno stati 5-6 solo all' inizio della traccia, finita la strada forestale, poi abbiamo seguito il sentierino, finchè era visibile, dopodichè è prevalso l'istinto  :)
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Offline angela

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Re:Per sentieri selvaggi
« Risposta #5 il: 16/09/2013 12:23 »
Aggiungo alcune foto dalla cima Corma, splendida, conquistata in una giornata così bella



il lago del Bus con la forcella di Col del Vento


il lago del Bus con la sommità della Cima d' asta


panoramica varso la cima d'Asta


panoramica verso tutto il Lagorai




Escursione da ricordare, con amici speciali  :)
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Offline gabi

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Re:Per sentieri selvaggi
« Risposta #6 il: 16/09/2013 18:40 »
Ringrazio i miei compagni d'avventura che hanno condiviso le fatiche e le bellezze di questi sentieri selvaggi.

Io ringrazio te per averci fatto conoscere posti simili  :)
Complimenti a tutti e tre per la bella ravanata, non facile ma entusiasmante.

Offline Xtreme

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Re:Per sentieri selvaggi
« Risposta #7 il: 16/09/2013 18:55 »
Vorrei andare al lago anche io il prossimo anno.. ma sinceramente pensavo fosse meglio la traccia!  :o
Non ci era stato anche Agh l'anno scorso? Non mi sembrava avesse ravanato tanto dal report..

Almeno la traccia che da cima Corma scende dal versante ovest, esiste?  ::)

Offline JFT

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Re:Per sentieri selvaggi
« Risposta #8 il: 16/09/2013 19:29 »
Spettacolare ed avventurosa.... Complimenti!
"La vita è fatta di rarissimi momenti di grande intensità e di innumerevoli intervalli. La maggior parte degli uomini però, non conoscendo i momenti magici, finisce col vivere solo gli intervalli."
Friedrich Nietzsche

Offline SPIDI

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Re:Per sentieri selvaggi
« Risposta #9 il: 16/09/2013 19:33 »
Bellissimo giro complimenti  :)  Probabilmente è una delle zone più selvagge del Trentino !
 E speriamo resti tale  :)
Bisogna andare dove pochi sono andati per vedere   
ciò che pochi hanno visto

Offline pianmasan

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Re:Per sentieri selvaggi
« Risposta #10 il: 16/09/2013 20:57 »
Vorrei andare al lago anche io il prossimo anno.. ma sinceramente pensavo fosse meglio la traccia!  :o
Non ci era stato anche Agh l'anno scorso? Non mi sembrava avesse ravanato tanto dal report..

Almeno la traccia che da cima Corma scende dal versante ovest, esiste?  ::)
Dalla cima Corma verso ovest c'è un bel sentiero (i famosi "tornantelli sovrapposti" del Franzi) che arriva alla forcella di Seolé. Da questo punto un tortuoso e lunghissimo sentiero scende a Socede.

Offline Selvagem

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Re:Per sentieri selvaggi
« Risposta #11 il: 16/09/2013 21:09 »
Probabilmente è una delle zone più selvagge del Trentino !
 E speriamo resti tale  :)
Parole sante!! Lassù ho ritrovato quello che per me è un aspetto irrinunciabile, il fascino della montagna selvaggia e incontaminata.  Chiaro che non è un percorso per tutti e sicuramente c'è anche chi storce il naso pensando di infilarsi in posti simili  :), ci vuole tenacia e un briciolo di pazzia.
E poi, con l'ascetico Pian e la dolce guerriera Angela ......si va su quasi a rimorchio  ;D
Più ne hai meno ne perdi

Offline Xtreme

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Re:Per sentieri selvaggi
« Risposta #12 il: 17/09/2013 10:54 »
Dalla cima Corma verso ovest c'è un bel sentiero (i famosi "tornantelli sovrapposti" del Franzi) che arriva alla forcella di Seolé. Da questo punto un tortuoso e lunghissimo sentiero scende a Socede.

Ottimo! Grazie dell'informazione

Offline AGH

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Re:Per sentieri selvaggi
« Risposta #13 il: 17/09/2013 11:05 »
Vorrei andare al lago anche io il prossimo anno.. ma sinceramente pensavo fosse meglio la traccia!  :o
Non ci era stato anche Agh l'anno scorso?

si ma noi avevamo fatto un percorso diverso, ovvero saliti dal sentiero fino al lago, poi su alla forcella dei diavoli, cima dei diavoli, cima d'asta e discesa per vallone occidentale e socede
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Offline Xtreme

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Re:Per sentieri selvaggi
« Risposta #14 il: 17/09/2013 12:55 »
si ma noi avevamo fatto un percorso diverso, ovvero saliti dal sentiero fino al lago,

Dall'immagine del percorso gps postato da Pianmasam sembra abbiate fatto lo stesso percorso per arrivare al lago.. il sentiero che è segnato anche in cartina. Per questo sto facendo confusione  ::)