Autore Topic: [LAGORAI] Castel Aie 2486, mini esplorazione sui sentieri della Grande Guerra  (Letto 8518 volte)

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Offline AGH

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Castel Aie tra le nebbie

Ritorno dopo parecchi anni su Castel Aie, con l’idea di fare una miniesplorazione del versante nord. Dal Rifugio Cauriol m 1600 raggiungo rapidamente col sentiero 320 Passo Sadole 2066, dove si stacca un sentiero senza numerazione che sale per il ripido versante est, con bella vista sulla serie di cime passate alla storia durante la Grande Guerra: Busa Alta, Cardinal, Cauriol.


Rifugio Cauriol


Cardinal dal Pian delle Maddalene, a dx il Cauriol sullo sfondo


La strada militare selciata per Passo Sadole


Busa Alta, Cardinal e Cauriol


Foto all'interno del piccolo museo del rifugio


Cauriol e Cauriol Piccolo: in basso la mulattiera che conduce alla salita "Via Austriaca"

Lungo il sentiero che sale a passo Sadole mi soffermo su una croce che commemora la morte per assideramento nel 1927 -a soli 21 anni!- di Anastasia Sperandio, sorpresa da una tormenta di neve mentre tentava di rientrare a Caoria dopo aver concluso il lavoro stagionale in Alto Adige. Davvero una stretta al cuore... 


La croce dedicata ad Anastasia Sperandio morta assiderata mentre tentava di raggiungere Passo Sadole


Il baito-ricovero sotto passo Sadole, sullo sfondo Cauriol e Cauriol Piccolo

Raggiunta senza problemi una selletta m 2274 a est di Castel Aie, la situazione cambia repentinamente: il sentiero si inerpica per le rocce del crinale, a tratti discretamente esposto, dove la neve residua dei giorni precedenti su costoni ripidi complica le cose. Con molta attenzione risalgo il versante mettendo giù spesso le manine. Non metto i ramponcelli solo perché ci sono tratti di misto su pietraie dove sarebbero abbastanza scomodi.


La sella a NE del Castel delle Aie


Il crinale dove si arrampica il sentiero


Il dirupato versante appena attraversato


Vista sul Cauriol dal crinale NE del Castel delle Aie


La dorsale dal Becco dei Slavaci al Castel delle Aie; sullo sfondo Busa Alta, Cardinal

Arrivo sotto il poderoso torrione del Castel delle Aie, dove il sentiero tra gli sfasciumi si congiunge con un altro che sale dalla valletta sottostante con strette serpentine. Il sentiero ora ripercorre la ripidissima traccia del sentiero militare che risale a zig zag per un canalino che sale verso la cima, con molte scalinate ancora ben visibili.


Il torrione del Castel delle Aie visto dal crinale di NE


Scalinate della Grande Guerra verso la cima


Vista sui Laghetti delle Aie


Scalinate militari...

La neve rende scivoloso il cammino e bisogna prestare attenzione perché ci sono diversi tratti esposti e lastroni di porfido molto viscidi. Usando spesso le mani e con calma arrivo in vetta al Castel delle Aie m 2486 senza grossi problemi. C’è poco spazio per muoversi, la cima è un ammasso di macigni, la visibilità purtroppo è scarsa per via di nebbioni che arrivando da sud.


In vetta, la visibilità non è delle migliori...

Scatto qualche foto e poi scendo, sempre con molta attenzione perché i 5 cm di neve fradicia rende tutto scivoloso come il sapone. Scendo di quota col vecchio sentierino militare che si dirige verso lo sperone roccioso a quota 2393. Arrivato al crinale abbandono il sentiero per scollinare verso ovest in direzione dei laghetti. Ci sarebbe un camminamento militare molto esposto che traversa il crinale senza dover scendere ma è troppo pericoloso con la neve, in alcuni punti è anche franato e non mi pare il caso di tentare eroismi.


L'ardito camminamento militare sotto Castel delle Aie... un'altra volta magari :)

Scendo per tracce vaghe dal ripido versante verso la conca coi Laghetti ma arrivato al fondo le vaste pietraie mi sconsigliano di insistere. Mi dirigo quindi verso nord per risalire un ripido canalino erboso che mi permette di aggirare quota 2393 evitando la fascia rocciosa impraticabile.


Altro camminamento "hard": francamente non me la sono sentita e sono sceso sulle pur scomode pietraie a sx :)


Discesa verso quota 2393


Vista sui laghetti delle Aie, troppe pietraie per raggiungerli...


Aggiramento della cresta rocciosa e risalita della quota 2393

Sbuco sull’ampio costone a nord e calo gradualmente di quota verso il Becco delle Aie 2212, dove mi fermo per sosta panini sulla ampia sella erbosa sottostante. Arriva mezz’ora di sole che riscalda un po’ il clima freschino.


Dopo aver aggirato la cresta rocciosa, eccomi sbucato sul facile costone a nord


Becco delle Aie dove finalmente faccio sosta panini

Dopo la sosta riprendo la marcia attraversando con percorso libero verso est (non ci sono sentieri né tracce) le grandi placconate alla ricerca di un passaggio per imboccare la splendida valletta sotto il Camin e il Mandriccione. Molte tracce riportate sulle carte, semplicemente non esistono.


Rientro verso est con percorso libero senza tracce


Eccomi a nord di Castel Aie


La valletta che scende verso Coston Slavaci ovest

Trovo invece, a sorpresa, dei nuovi segni bianco/rosso che scendono nella selvaggia valletta che termina con un pianoro dove il torrente disegna delle placide anse. Una spettacolare cascatella alta quasi 30 metri scroscia dalle rocce scure. Ci sono i resti di una baracca, non riesco a capire se è una ex malga oppure resti della Grande Guerra.


La spettacolare e selvaggia valletta a nord di Castel delle Aie

Perdo il sentiero tra l’erba alta ma poi lo ripiglio più in basso quando risale il versante verso il Becco degli Slavaci. Il Castel delle Aie sullo sfondo appare e scompare tra le nebbie in un’atmosfera un po’ misteriosa e suggestiva. In giro non c’è anima viva. Dopo un traversone nel bosco trovo una baita malandata, dove riperdo il sentiero che scompare tra l'erba alta piegata dalla pioggia. 


Colori autunnali

Per fortuna lo ritrovo dopo una breve ravanata, attraverso una bella radura e dopo uno strappo in salita di un centinaio di metri sotto al Becco dei Slavaci, inizio la discesa verso il magnifico Baito Slavaci a quota 1960. Proseguo verso nord per sentiero calando di quota in un meraviglioso bosco.


Il percorso sul versante nord


Il meraviglioso Baito Slavazi


Come la capanna di un vero trapper :)))

Grazie alle carte sballate non trovo il rientro per val Sadole che nella realtà, scoprirò poi dopo un’ora e mezza di ravanate dentro e fuori il bosco seguendo improbabili tracce, si trova quasi un km più a valle! Ma come diavolo segnano i sentieri sulle mappe? Ne avevo 3 ed erano tutte e tre sbagliate! Dopo la ravanata fuori ordinanza rientro senza ulteriori danni al Rif. Cauriol giusto in tempo prima che faccia buio.


Discesa per il meraviglioso bosco di Bambesta


Rieccomi a malga Cauriol...

Itinerario senza grosse difficoltà anche se non proprio banale, in zone assai poco battute e accidentate, in buona parte fuori sentiero dove bisogna districarsi su un terreno non facile e orientarsi con molto intuito per non infognarsi. Dislivello circa 1100, sviluppo km 18,5


Il percorso

« Ultima modifica: 05/04/2016 09:41 da AGH »
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Offline iw6bff

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Bel giro, che ho fatto in parte diverse volte, l' ultima quest' estate, commovente la storia di Anastasia, ho visto diverse volte la targa, chiedendomi il prchè fosse passata lì a novembre. Che vita grama.....
P.S.
dimenticavo: la strada militare della foto è stata rifatta completamente un paio di anni fa, sono capitato che ci stavano lavorando, di quella austriaca non c' era riamsto praticamente nulla.
« Ultima modifica: 30/09/2015 10:19 da iw6bff »

Offline Alex Bear

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Conosco poco questo versante del Lagorai,bisognerà provvedere prima o poi... :D   Il discorso sui sentieri ancora una volta non mi sorprende! :D   Toccante la storia di quella povera ragazza. 
P.S.: Ho visto su un'altra tua relazione le foto della baita in inverno con una motta di neve,giornata da urlo e foto magnifiche!! :)

Offline angela

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Finalmente è capitato anche a te di vedere i bei panorami dalla cima del Castel delle Aie (ne ebbi l' onore in due occasioni consecutive, poi, alla terza, finalmente, vidi la luce e lo stupefacente mondo circostante) ;)

Il ricordo della triste vicenda di Anastasia si rinnova tutti gli anni, questa volta la commemorazione è stata proprio sabato scorso. ....
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Pyotr Ilyich Tchaikovskj

Offline bandurko

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Complimenti per aver creato l'ennesimo splendido itinerario e per averlo corredato con foto che lo descrivono in maniera così dettagliata. C'è una cosa che vorrei chiederti e che prende spunto dall'ultima volta che sono stato ai laghi delle Aie partendo dal rifugio Cauriol, una dozzina di anni fa: ricordo che allora mi capitò di fare numerosi avvistamenti di camosci durante tutto il tragitto. Nei tuoi report nonostante tu sia in condizioni ottimali per far incontri con la fauna, essendo spesso in solitaria, raramente ne fai cenno, per cui mi chiedevo se fosse per non dare punti di riferimento ad eventuali cacciatori che si fossero addentrati nel sito, se perché tu fossi più concentrato sugli aspetti srettamente alpinistici,  o se per fosse dovuto al fatto che negli ultimi anni sia diventato molto meno frequente incontrare la fauna alpina. Io in particolare ho notato una drastica riduzione nella popolazione di camosci nel Lagorai. Sono un po ' leggermente fuori tema ma era da un po' che volevo chiedertelo.

Offline AGH

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È una osservazione interessante. Se vedo camosci, di solito lo dico anche nelle relazioni, tanto i cacciatori sanno benissimo dove andare purtroppo. Raramente riesco a fare foto decenti agli animali perché la Lumix che uso ha uno zoom scarsissimo. Camosci ne vedo spesso da lontano e siccome non è una gran novità non ci faccio quasi più caso, anche se fa sempre un gran piacere vederli. Però ora che me lo fai notare, mi pare che tu abbia ragione. Camosci se ne vedono pochi, soprattutto non si vedono più i branchi, ma quasi sempre uno o alcuni esemplari isolati alla volta. Non so da cosa dipenda, effettivamente confermo la tua impressione. Forse l'epidemia di rogna sarcoptica che era arrivata anche in Lagorai? Ma non se ne è mai saputo granché, nonostante fosse descritta come un flagello con tassi di mortalità elevatissimi. Non saprei dire... (forse ai cacciatori non conviene far sapere che la fauna è decimata). Nel giro di Castel Aie comunque nessun camoscio in tutto il giorno, che è un po' strano in effetti... Ho visto solo un capriolo per pochi secondi mentre ravanavo nel bosco in basso, cercando il sentiero di rientro. È una questione interessante, da approfondire. Grazie per averla sollevata.

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« Ultima modifica: 02/10/2015 09:21 da AGH »
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Offline francesca

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E mettere anche una mappa a scala maggiore  così che neofiti si orientino ?  Nessuno ne ha mai sentito l'esigenza?  Forse più che neofita ignorante?  ;)

Offline AGH

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E mettere anche una mappa a scala maggiore  così che neofiti si orientino ?  Nessuno ne ha mai sentito l'esigenza?  Forse più che neofita ignorante?  ;)

in che senso? Spiegati meglio :)
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Offline francesca

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Non so se maggiore o minore la scala .. A pensarci si credo maggiore insomma che si veda un qualcosa di noto attorno una vallata il none di un paese si insomma qualche riferimento per persone pigre ;)

Offline Renzo

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... qualche riferimento per persone pigre ;)

1) L'escursione parte dal rifugio Cauriol
2) Dov'è? Boh, però google + rifugio Cauriol = Ziano di Fiemme
2Bis) Ziano di Fiemme? Google maps + Ziano di Fiemme = so dov'è
3) maps.kompass.de trovo Ziano di Fiemme trovo rif. Cauriol ed ecco la mappa della zona.

Fatto! ;D

Offline miki

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E mettere anche una mappa a scala maggiore  così che neofiti si orientino ?  Nessuno ne ha mai sentito l'esigenza?  Forse più che neofita ignorante?  ;)

In effetti capita anche a me (nelle zone che non frequento abitualmente) di dover smanettare per riuscire a trovare il tragitto da fare in auto..

Offline AGH

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Bravo Renzo. Le persone così pigre da non leggere neppure il testo, che è costato pure una certa fatica, meriterebbero ben altra risposta :)

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Offline Renzo

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Non dire così,  :) talvolta non è pirgrizia, è che c'è un sacco di gente che ignora come e quanto si possa trovare su internet.