(Chiedo scusa per il mio italiano...non sono madrelingua) Niente foto purtroppo, ma giro spettacolare. Partenza da Tedon direzione Rif Caldenave (Val Campelle) - Poi sentiero per Laghi della Val d'Inferno (360). A quota 1950 m circa, in prossimità di un albero schiantato, dove il sentiero comincia a scendere leggermente verso i laghi, parte sulla destra un piccolissimo sentiero (senza nessun indicazione...questo bivio è circa 10 minuti, e 50m più in alto rispetto al bivio per "Aia della Pesa" (neanche indicazione per questa...ma zona molto bella!) sulla mia cartina Tabacco 58). Questo sentierino arriva, dopo meno di 10 minuti, a una postazione usata dai cacciatori. A questo punto, sei all'inizio di una crestina. Si può proseguire per altri 50m, lungo cenni di sentiero più o meno evidente, che poi finiscono su una specie di piccola sella con tanti alberi. A questo punto, si individua che c'è un sentierino ripido che scende verso nord, raggiungendo poi i laghi del val d'inferno. Qui, invece, bisogna "ravanare" per proseguire ripidamente verso E, restando tendenzialmente verso lato sud per evitare i salti lato nord. Oggi c'era erba bagnata alla grande! Pian piano, lottando con arbusti di vari tipi, e cercando di rimanere sulla cresta, si esce dalla vegetazione e sei sulla larga, bella cresta ovest vera e propria (30 minuti di sana ravanata), stando attento per il terreno ripido ma senza troppo rischio. In alternative, ho visto alla mia destra, scendendo circa 30-40m, si poteva entrare in una conca senza vegetazione che, risalendola su terreno aperto, ripido, ma con i 'classici' massi di porfido di Lagorai abbastanza faticosi, si poteva arrivare sulla cresta ovest vera e propria (forse più facile della "ravanata" che ho fatto io...forse).
Da qui in poi la salita lungo la cresta è evidente. Arrivato a 2300 circa sembra che la cresta sia bloccata da una bastionata rocciosa abbastanza difficile senza corda. Invece, restando a sinistra (nord) la si può aggirare senza grossi problemi, salendo un canalino ripido ma non esposto, sebbene stando attento ai salti verso nord più in alto. A questo punto, all'improvviso, ti trovi sui resti della 1° guerra molto affascinante con tante trincee, muretti e gradini molto aerei, leggermente delicati, ma mai troppo esposti. Si segue questi, molto aero e suggestivo fino alla cima. Detto questo, c'è un unico passaggio "obbligatorio", da superare in arrampicata di circa 2° grado (meno di 2 metri), reso decisamente più facile da un bel mucchio di sassi già in loco. Dalla cima, ci sono ometti che indicano la ripida discesa direzione E-SE, che raggiunge sentiero 373. Poi ho seguito 373 che scende da Forc' Orsera, passando per Rif Caldenave. Dislivello totale 1100m circa