Autore Topic: Ravanando da Suerta  (Letto 4342 volte)

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Offline mariot

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Ravanando da Suerta
« il: 27/06/2016 08:10 »
Suerta è una minuscola località della Valsugana sotto il comune di Telve di Sopra.
Il pianoro su cui sorge la località è raggiungibile dalla loc. Campestrini (Torcegno) percorrendo alcuni chilometri in auto. Le casette sono sparse in piccoli agglomerati e utilizzate come seconde case nel periodo estivo.
La chiesetta antica che vi sorgeva era dedicata a S. Francesco (per questo in alcune carte topografiche la località viene contrassegnata cone S. Francesco). Ora tale struttura è privata e non più adibita a culto. Al suo posto è stata eretta una nuova costruzione dove viene celebrata la S. Messa festiva nei mesi di luglio e agosto.
Luogo tranquillo, posto a 1400 metri di quota dove si possono assaporare appieno le caratteristiche di una montagna e di una natura ancora in parte wilderness. Certo c'è una strada, ci sono delle case, ma mancano completamente strutture ricettive e rifugi turistici sia  in valle che in quota, che possano alterare pesantemente il territorio.
E soprattutto c'è un unico sentiero (recentemente risistemato) il 312 cai che porta alla malga Sette Selle per poi proseguire alla Forcella Sasso Rotto e infine scollinare verso la val dei Mocheni.
Per il resto, se si vuole programmare o compiere un'escursione tra forcelle, conche, cime e valli di questa zona del Lagorai bisogna armarsi di pazienza, avere un buon orientamento, studiare la morfologia del terreno e poi "ravanare", come nei più classici dei percorsi wild.

Così ieri ho pensato bene di andare ad esplorare una traccia di sentiero che avevo visto  tre anni fa quando, cercando di salire alla Mendana ci ritrovammo sui prativi e le cime di Saleri.
Quando arriviamo alla fine della strada di Suerta sono le 9.00 passate da poco ma stranamente non c'è nessuno e abbiamo tutto lo spazio disponibile per poter parcheggiare.
Calziamo gli scarponi, carichiamo lo zaino e ci incamminiamo seguendo la strada sterrata contrassegnata dal segnavia cai 312, tra i prati in fiore in cui sono presenti tutti i colori dell'iride.
Poco dopo la strada finisce e il sentiero, risistemato ed allargato da poco, dopo aver guadato il rio, si inerpica in modo assai ripido su per delle  balze con pareti a strapiombo sulle impetuose cascate nel rivo sottostante. Dopo un'ora dalla partenza arriviamo nel magnifico e aperto vallone che prelude ai pianori prativi della Malga Sette Selle.  La fioritura dei rododendri è appena iniziata così che possiamo solo immaginare lo spettacolo in piena fioritura che colora di rosso i pendii ora verdeggianti dalle continue piogge.
Arriviamo alla Malga Sette Selle (m 1906), ubicata in una posizione unica ed invidiabile con un gran bel colpo d'occhio sulle cime Sassorotto e Sassorosso e verso la Valsugana e le cime a nord dell'Altopiano, accompagnati da un silenzio quasi irreale, rotto solo dal fischio acuto delle marmotte e dal clangiare aritmico dei campanacci delle mucche al pascolo.
Proseguiamo per la forestale lasciando sulla nostra sinistra il sentiero 312 che sale alla forcella Sasso Rotto. Appena la strada spiana lasciamo la forestale e ci dirigiamo, con percorso libero e direzione nord, verso quella segnaletica che tre anni fa incrociai scendendo dal Saleri con tabelle dell'Ippovia del Trentino Orientale.

Camminiamo in completa solitudine, non ci sono sentieri, ma essendo una zona molto aperta, non abbiamo paura di smarrirci. Raggiunta la tabella segnaletica il sentiero per la forcella Mendana si fa più evidente.
Ma è solo una momentanea illusione.
Arrivati alla forcella la traccia svanisce come per incanto.
Poco male la cima è in vista e il panorama verso la Val D'Ezze e la relativa malga-agritur è spettacolare. Così iniziamo la salita seguendo una labile traccia. Il panorama si apre verso le cime di Rava e cima D'Asta purtroppo incappucciata da un banco di nuvole che promettono nulla di buono. Infatto poco dopo il tempo si fa sentire e i primi tuoni sono già sul Ciste.
Faccio mente locale della morfologia del terreno che mi ero impresso in memoria quando abbiamo abbandonato la strada e scendiamo velocemente verso di essa cercando di evitare le ripide vallette e i pendii slavinati.
Arrivati a malga Mendana individuiamo, decisamente più in basso di dove ce la saremmo aspettati, la traccia del sentiero che dobbiamo intercettare per scendere a Suerta.  Il sentiero scende dritto e con decisione, restando sulla sinistra orografica del rio Mendana e, in poco meno di 40', ci riporta a dove abbiamo lasciato l'auto.

Chiudo con un pensiero che quoto da altro post
"Io dico che dietro ogni labile traccia, è celato un mistero. E dietro ogni mistero, nasce sempre un sogno....e senza sogni, del resto, che saremmo noi ?"     




« Ultima modifica: 27/06/2016 08:18 da mariot »

Offline mariot

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Re:Ravanando da Suerta
« Risposta #1 il: 27/06/2016 08:13 »
..qualche altra foto


Offline AGH

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Re:Ravanando da Suerta
« Risposta #2 il: 27/06/2016 08:41 »
Bravo, bel giro che ho fatto molte volte :) Suerta è una delle mie zone preferite. Ma sei andato ieri? Per un pelo non andavo anche io ma poi ho rinunciato perché qui in Piné ha iniziato a diluviare. Dalla Cima Saleri potevi allungare un filo e scollinare per vedere il bellissimo Lago d'Ezze.
http://girovagandoinmontagna.com/gim/lagorai-cima-d'asta-rava/(lagorai)-lago-d'ezze-2106/msg92375/#msg92375

PS: malga Mendana è ancora deserta? Da anni che è stata ristrutturata (molto bene) l'ho sempre vista inabitata.
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Offline kobang

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Re:Ravanando da Suerta
« Risposta #3 il: 27/06/2016 08:44 »
Mi fa piacere che altri apprezzino quelle zone,per certi versi secondarie rispetto alle classiche del Lagorai,ma ricche di fascino e ,come dice Mariot,ancora capaci di trasmettere il senso delle montagne di una volta.
Sono zone che con gli amici percorriamo anche in scialpinismo,cercando di scendere canali nuovi e nascosti che durante l'estate,ravanando,andiamo a scoprire e valutare.
Un pò tutta la zona che va dal Fravort al Ciste ha queste caratteristiche di montagna ancora vissuta,con le tipiche e storiche attività ancora presenti,frequentazione escursionistica mai invasiva e ancora tanti percorsi originali da disegnare.

Offline mariot

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Re:Ravanando da Suerta
« Risposta #4 il: 27/06/2016 09:29 »
Bravo, bel giro che ho fatto molte volte :) Suerta è una delle mie zone preferite. Ma sei andato ieri? Per un pelo non andavo anche io ma poi ho rinunciato perché qui in Piné ha iniziato a diluviare. Dalla Cima Saleri potevi allungare un filo e scollinare per vedere il bellissimo Lago d'Ezze.
http://girovagandoinmontagna.com/gim/lagorai-cima-d'asta-rava/(lagorai)-lago-d'ezze-2106/msg92375/#msg92375

PS: malga Mendana è ancora deserta? Da anni che è stata ristrutturata (molto bene) l'ho sempre vista inabitata.

ciao Alessandro,
alla cima di Saleri c'ero salito tre anni fa e mi è piaciuta moltissimo quella zona, soprattutto la conca del lago d'Ezze, ideale come dici tu per una sosta ristoratrice e da meditazione.
Ieri il tempo ha tenuto fino a quando non siamo arrivati a Suerta.

Malga Mendana è ancora chiusa anche se so che qualche volta viene utilizzata da privati. Hanno costruito anche una rampa di accesso per disabili per la prima malga (quella più grande che non sia la stalla).
Ho sempre pensato che quello è uno dei più grandi spreco di soldi pubblici nel Lagorai.
E non ho mai capito perché non viene monticata visto che ha una buona accessibilità; strada forestale molto ben tenuta che proviene da Stallon, penso.

Offline mariot

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Re:Ravanando da Suerta
« Risposta #5 il: 27/06/2016 09:31 »
Mi fa piacere che altri apprezzino quelle zone,per certi versi secondarie rispetto alle classiche del Lagorai,ma ricche di fascino e ,come dice Mariot,ancora capaci di trasmettere il senso delle montagne di una volta.
Sono zone che con gli amici percorriamo anche in scialpinismo,cercando di scendere canali nuovi e nascosti che durante l'estate,ravanando,andiamo a scoprire e valutare.
Un pò tutta la zona che va dal Fravort al Ciste ha queste caratteristiche di montagna ancora vissuta,con le tipiche e storiche attività ancora presenti,frequentazione escursionistica mai invasiva e ancora tanti percorsi originali da disegnare.

Perfettamente d'accordo con te.
Oltrettutto sono posti molto, ma molto belli per coloro a cui piace la montagna wild ma non hard  :)

Offline mariot

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Re:Ravanando da Suerta
« Risposta #6 il: 27/06/2016 16:49 »
la traccia gps su 4Land e sulla Tabacco 058