Autore Topic: Su e giù per Caldenave  (Letto 156 volte)

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Offline kobang

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Su e giù per Caldenave
« il: 07/08/2025 12:01 »
Val Caldenave è ben nota,ma non particolarmente frequentata.In genere i "turisti" si fermano al rifugio che continua ad offrre ottima accoglienza e buona cucina.
Oltre si deve affrontare la val Orsera,impervia ed erta in alcuni tratti,andare verso Forcella Ravetta o "accontentarsi" di una visita al più basso dei laghi dell'Inferno col sentiero che parte direttamente dal rifugio.
Resta il fatto che la piana di Caldenave è veramente particolare.
Ieri la giornata era tendenzialmente grigia,specie in quota,ma con sprazzi di sereno ed una ottima temperatura.Classica partenza dal Tedon,sentiero ormai trasformato in un ro per lunghi tratti,tant'è che al ritorno smuovendo pochi sassi ho deviato le roze verso il torrente Caldenave,almeno in un tratto.
Basterebbero poche ore di picco e badile per sistemare il tutto ed evitare che piogge intense portino via il sentiero....
Sempre bella la vista quando si arriva sulla piana,questa stagione arricchita da una quantità di mirtilli raramente trovata.E lo stesso sarà anche salendo in val Orsera








Ci inoltriamo nella spianata oltre il rifugio e,lasciando il sentiero per forcella Ravetta,proseguiamo in Val Orsera disseminata di rocce erratiche e radure fiorite.Una cordata di tre sta arrampicando una bella placca granitica sulla destra salendo,il che mi risveglia il ricordo delle varie salite esplorative fatte in zona molti anni fa...

 





Superato brevi tratti che sembrano riattrezzati di recente con cordino,arriviamo in Forcella Orsera





Siamo saliti bene,risparmiando una ventina di minuti sui tempi tabella per cui decidiamo di proseguire una mezz'ora fino alla più accogliente Forcella delle Buse Todesche.Anche in questo tratto i valloni sono pieni di marmotte,purtroppo poco visibili per le bautte e la luce grigiastra ed anche perchè subito in fuga quando percepiscono la presenza di Maya!



Qui sostiamo per lo spuntino mentre un gruppetto di scout carichi come mussi si affanna in salita.Come spesso osservo sono un poco sprovveduti,stracarichi ma almeno entusiasti e decisamente ammirevoli se penso alla marmaglia di inutili debosciati che popola valli e città...Quattro chiacchere,il consiglio di consultare per notizie il nostro forum cosa che han fatto subito per poi ringraziare calorosamente.

dd
Le nuvole stazionano su cime e creste togliendo visuale per cui, escluso di allungare verso Vendrame o Quarazza, ci avviamo verso i laghi dell'Inferno.Non abbiamo perso il gusto per ravanare e così,al punto in cui il sentiero risale verso il baito degli Scagni,decidiamo di puntare al laghetto che sembra sospeso su un piccolo terrazzo.



Da qui si intravede una possibilità di scendere letteralmente a tuffo sul più basso dei laghi...Il terreno è davvero ostico,un canale a 45 gradi e più con fondo cosparso di pietre e legname coperto da erba e cespugli,ampie zone di masieron instabile e le pareti verticali con le evidenti zone di distacco.In pratica scendiamo il ripidissimo canale del rio Secco,toponimo locale introvabile sulle mappe.Eppure dopo il tratto erboso in alto ho visto due segni bianco rossi vecchissimi...Traccia abbandonata da decenni e sicuramente da percorrere solo con attenzione e preparazione.
Arriviamo faticosamente in fondo dalla parte del lago dove il sentiero proveniente dal Rifugio non arriva.Un paradiso tra le rocce.











Nelle foto seguenti il canale di discesa indicato dal dito di Ale





Saltando di sasso in sasso superiamo questo tratto di lago fino a ritrovare il sentiero che ci riporterà al rifugio Caldenave: e anche questa volta la ravanata ce la siam fatta!
Al rifugio immancabile la generosa porzione di torta di grano saraceno e mirtilli,ottima,e la radler.Rientro al Tedon sul solito sentiero,personalmente felicissimo di aver calzato le Linx Gt della Sportiva,dal grip efficacissimo,stracomode,leggere ma dalla ottima contenzione.






Offline pianmasan

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Re:Su e giù per Caldenave
« Risposta #1 il: 08/08/2025 07:26 »
Ottima scelta, Kobang! La val Orsera è un gioiello nascosto. Il rifugio è un polo d'attrazione ma spesso gli escursionisti di fermano là, affascinati dall'incantevole piana. Il bello per noi ravanatori (o ex-tali...) viene dopo. I canaloni a sud, sotto la cresta Ravetta, e le forcelle verso est meritano una visita. Anche la massiccia cima Orsera, che domina a nord la valle, è da salire per gli erti pendii che precipitano tra rocce e canali erbosi. Gran bel giro!