Ieri con Rolando siamo saliti alla baita in Trenca per una veloce sgambata.
Poco prima di Busa Casapinello abbiamo lasciato il sent. 323 e tagliando fra rododendri e ginepri abbiamo raggiunto il ripido canale che porta sula spala est del Col del Chelder.Poco oltre metà canale è visibile il supporto in ferro che accogliva la targa in memoria di un pastorello di 14 anni qui caduto mentre accudiva il gregge.
Le valanghe hanno piegato come niente le robuste aste in ferro pieno e divelto la targa,trascinandola chissà dove.Per ritrovarla sarà necessario il metaldetector.
La sommità del canale offre un piccolo terrazzo cona ampia vista su Casapinelo.Da qui in quattro salti raggiugiamo la croce lignea che marca la sommità del Col del Chelder,da cui la vista spazia sull'ampia conca della Trenca e sulla Valsugana.
Il percorso di cresta ci porta dolcemente verso il Cola,accarezzati da una brezza decisamente fresca per il periodo:anche i piccoli fiori in quota appaiono "zisolati" dal rigore del clima!
Il percorso offre uno sguardo amplissimo che và dalle cime del Baldo a risalire la dorsale della Valsugana,Cima ,d'Asta ed il Lagorai nel suo complesso,la Marmolada e via scorrendo fino al brenta sullo sfondo.
Piccola sosta alla croce del Cola e poi ancora per cresta fino all'imbocco del canalone che dritto e ripido scende fino al primo laghetto di Sette Laghi.
L'imbocco non è agevole (in inverno per accedervi con gli sci è necessario rompere o saltare il cornicione sommitale);solo il canale centrale è innevato mentre sui bordi sciamo sul detrito assolutamente instabile fino a dove la pendenza si riduce.Qui passiamo sulla neve ed incontriamo la traccia lasciata dalla volpe.
Bisogna fare attenzione per il rischio di franamenti e distacco di grossi sassi.La conca di Sette Laghi è deserta,punteggiata da chiazze di neve che segnano fittamente tutti fianchi delle montagne intorno.
Il rientro sul classico sentiero 323 fino ai prati dietro la baita,puntegiati di genziane e ranuncoli.