Vista sulla Valsugana dalla cima dell Monte Lefre m 1305Bella escursione su una montagna defilata e snobbata appartenente al Gruppo di Rava: il
Monte Lefre m 1305. In realtà il maggior punto di interesse, almeno per quel che mi riguardava, era il famoso
Ponte dell’Orco (di cui riferisco in altro post), che non avevo mai visto.
Parcheggio l’auto a Fracena, quindi prendo la
strada-sentiero 329 per il Monte Lefre. Poco fuori dell’abitato, faccio una breve deviazione per andare a vedere l’
antica chiesetta di S. Vendemiano (1500), che sorge su un collina con strepitosa vista su Ivano Fracena, Castel Ivano e la Valsugana in direzione di Borgo. E’ tra le più antiche chiese della conca di Strigno ed è stata per secoli sede eremitica.
Torno quindi sulla strada e proseguo per 329 che diventa una bella stradella nel bosco. Dopo circa mezzora di cammino un bivio con tabella (a quota m 700 circa) indica il Ponte dell’Orco. Il sentiero si inoltra in costa verso
la selvaggia Val Bronzale. Alcuni tratti esposti sono protetti da palizzate, quindi il sentiero, molto bello e ben tenuto con vista a picco sulla sottostante piana di Ospadeletto, cala circa 100 metri di quota traversando vari assolati e solitari canaloni. Dopo aver superato una fontanella d'acqua, il sentiero arriva ad una piazzola con panche, quindi con un'ultima salitella arriva al cospetto del ciclopico
Ponte dell'Orco m 600 circa, che lascia senza fiato. Foto e video purtroppo non rendono bene la grandiosità di questa meraviglia della natura perché lo spazio nella stretta forra è piuttosto angusto.
Torno ora indietro fino al bivio per riprendere il
sentiero 329, comodo ma abbastanza ripido. Verso i 900 metri diventa strada sterrata, e a 1000 metri di quota arriva a lambire i bei
prati del Florian, con radure e baite. Il sentiero segue ora la strada asfaltata, tagliando qualche tornante, fino al
Rifugio Lefre m 1282, dal quale in circa 10 minuti di cammino si arriva finalmente al bel
Punto Panoramico del Cimone a picco sulla Valsugana. Durante la
Grande Guerra il Monte Lefre fu un importante punto strategico di controllo e osservazione poiché dominava tutta la conca valliva tra Agnedo e Borgo. Ancor oggi sono visitabili grotte militari e trincee approntate dalla 101° Compagnia Del
Genio Militare Italiano nel 1916. Da questo balcone naturale sopraelevato di mille metri si poteva controllare, e bersagliare con l'artiglieria, quasi tutta la Valsugana, la porzione occidentale della Catena del Lagorai e la rocciosa cordigliera di Cima Dodici - Ortigara.
Dopo opportuna sosta, dalla Cima del Lefre ritorno indietro al rifugio e quindi, scendendo per la strada del versante nord, vado a caccia delle
tracce di sentiero per il rientro. Il primo, segnato sulla carta in nero, non lo trovo proprio, trovo invece a quote più basse
varie tracce che tagliano i tornanti della strada, senza indicazioni di alcun tipo. Trovo infine delle tracce che sembrano convincenti e, con l’occhio all’altimetro, calo per i ripidi versanti con traccia ben segnata. Nei numerosi bivi, senza alcuna indicazione, mi oriento “a panza” e fortunatamente l’imbrocco sempre (i versanti nord e ovest del Lefre sono a picco).
Il sentiero è distrutto in vari punti da frane di sassi nei canaloni (infatti il gestore del rif. a cui avevo chiesto lumi mi aveva detto che il sentiero è ufficialmente chiuso e hanno tolto le tabelle), che però si passano senza problemi, fino a intercettare la strada forestale che, con un lungo traversone prima in piano e poi com un tratto in discesa, riporta a
Ivano Fracena. 950 m dislivello, 17 km sviluppo.
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http://girovagandoinmontagna.com/gim/images/gps/lefre.kmzImmagine percorso