Panorama salendo verso Cima Cagnon: sullo sfondo Passo Manghen col ZioleraNella recente escursione a Cima d’Ezze
http://girovagandoinmontagna.com/gim/index.php?topic=3865.0;highlight=ezzeavevo adocchiato la selvaggia zona di
Cima Cagnon, che per me aveva un’attrazione a dir poco irresistibile: non c’erano sentieri
Solo alcune vaghe tracce sembravano consentire l’avvicinamento dalla
val Calamento. Dopo aver studiato la zona con cartine varie e con Google Earth (sempre sia lodato!), ho stabilito un itinerario di massima. Qui devo fare un
encomio pubblico alla Kompass, a volte ingiustamente vituperata: la carta 626 riporta fedelmente le tracce, totalmente assenti invece sulla nuovissima 4land (vergogna!), per la quale invece non c’è un bel nulla! Parcheggiata l'auto a
Malga Valtrighetta ho raggiunto
Malga Bolenga e oltrepassato il torrente grazie a dei rudimentali ponticelli mi sono messo alla caccia del sentiero. La zona è un po' incasinata, acquitrinosa, il bosco è devastato dalle piogge dei giorni precedenti. Dopo un po' di ravanamento trovo la traccia, per dei tratti è bella, nelle radure si perde ma la ritrovo.
Senza grosse difficoltà arrivo quindi fino a quota 1900, dove c’è una
meravigliosa radura coi resti di una baita e un lago intorbato, un posto davvero fantastico. Qui finisce “ufficialmente” la traccia, che in teoria si divide in due, una va verso est che non mi interessa, mentre l’altra dovrebbe costeggiare il Col di Boi, invece sparisce rapidamente tra rododendri alti e mughi. Ma ormai sono fuori dalla vegetazione ad alto fusto e posso vedere molto meglio la zona intorno. Risalgo quindi una valletta lungo un rio, senza vegetazione e quindi facilmente camminabile. Raggiungo la dorsale nord del
Col di Boi, poi una specie di
poggio panoramico davvero notevole: finalmente vedo il canalone verso Cima Cagnon, la forcella verso i
Crozzi d’Ezze con la traccia ancora una volta lodevolmente segnata sulla Kompass. Ci sono delle grandi pietraie da attraversare, decido di passare abbastanza in alto, a ridosso delle rocce. Traverso con attenzione in direzione di Cima Cagnon.
La vetta è molto stretta, in pratica un affilato crinale coi strapiombi ai lati, che si risale su roccette con passaggi di 1° grado. Panorama vastissimo e con visuali inedite molto interessanti sulla Val Calamento, sul Monte Croce e relativa dorsale, su passo Palù e sulla cresta di Cima d’Ezze - Monte Slimber. Dopo la sosta pranzo riparto un po’ indeciso sulla direzione: mi tentano i
Crozzi d’Ezze, che però sono troppo rognosi. Raggiungo una forcella erbosa a quota 2250. Tiro fuori i bastoncini e mi butto giù per la ripida forcella pratosa verso la grandiosa
conca di Malga D’Ezze, che però non raggiungo perché mi tengo in quota per non perdere troppo dislivello. Intercetto il s
entiero n 374 che da Malga Ezze sale a
Forcella Valtrigona m 2112. Qui trovo una borchia dell’
Oasi WWF. Scendo per la Valtrigona, col bel
laghetto-stagno, quindi incontro le baite ristrutturate dal WWF: quella in quota a 1854 metri e poi, più sotto, il
centro visitatori dell’ex Malga Valtrigona a m 1632. Di qui rapidamente fino alla (nuova) strada che scende direttamente fino alla Malga Valtrighetta m 1428.
Totale ravanata: 15 km di sviluppo, dislivello m 1000 scarsi. Entusiasmante a fine gita vedere la traccia del percorso sul pc grazie al data logger, e vedere che sono riuscito a seguire esattamente (be’ quasi) il percorso immaginato sulle carte
Visualizzazione ingrandita della mappaQui sotto il tracciato da aprire in google earth
http://girovagandoinmontagna.com/gim/images/monti/cimacagnon.kml