Autore Topic: la fine dei nostri libri  (Letto 2339 volte)

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pinko

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la fine dei nostri libri
« il: 07/11/2010 11:28 »
Approfittando del cattivo tempo ho fatto un giretto a mercatini, con mia grande sorpresa ho trovato una intera biblioteca di libri di montagna, di cui vado matto, oltre ad attrezzatura varia. Ho dato fondo a tutti i miei risparmi, di nascosto dalla mia consorte, mi sono portato a casa una quintalata di libri, che forse non farò in tempo a leggere, ma che mi da una grande soddisfazione possedere.Alcuni addirittura non sembrano mai stati sfogliati.Chi li aveva prima di me amava a tal punto i suoi monti da comperare libri che sapeva di non avere il tempo materiale di leggere, succederà anche a me.
Cosa fanno i figli quando il padre fanatico della montagna va all ospizio o passa a miglior vita?
Portano tutto al mercatino dell'usato, o butteranno tutto nell' immondizie. Questo sono certo capiterà a tutti noi un giorno.

Offline kobang

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Re: la fine dei nostri libri
« Risposta #1 il: 07/11/2010 15:24 »
Ciao Pinko,
è una grigia domenica di autunno,è vero,ma leggendoti mi chiedo da dove deriva il tuo pessimismo,quello che così spesso traspare dai tuoi post....Certo ogniuno di noi ha un trascorso di esperienze che ha lavorato su un carattere che in genere è un dato quasi biologico,però non capisco perchè ci siano persone che tendono alla visione in grigio.Da mio padre ho ereditato tra l'altro diversi libri di montagna:"Scalatori" di Borgognoni e Titta Rosa,sull'epoea di Whymper;"Alpinismo" di C. Negri,forse uno dei primi manuali di tecnica "moderna" (!) su roccia e ghiaccio e siamo nel '45;"Scalate nele Alpi" di Giusto Gervasutti (1945) con cui mio padre ha fatto alcune arrampicate e ancora il libro di Tita Piaz "Mezzo secolo d'alpinismo".Poi guide e relazioni,un patrimonio di storia e passione che ancora oggi sfoglio con la stessa foga di quando li sbirciavo da bambino e sognavo le scalate.
Ti dirò di più,seppur con la giusta prospettiva storica,che censura l'aspetto di arditismo,eroismo,lotta con l'alpe ecc. che permeano quella letteratura,anche mio figlio ha avuto la curiosità di leggerli e attraverso essi ha colto un aspetto di suo nonno che non ha potuto conoscere direttamente.Sò per sicuro che quelle pagine resteranno in famiglia,sono parte di una memoria,di una storia capace di legare le generazioni,di trasmettere sogni e saperi.Quei libri non andranno nè al macero nè su una bancarella,ma questa non è casualità:questo è il compito assolto,almeno spero,da genitori consapevoli e motivati nel trasmettere valori e sentimenti.I miei di sicuro ci hanno provato con me ed io ci stò provando con i miei figli.I tuoi libri avranno il destino che tu vorrai dar loro...

pinko

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Re: la fine dei nostri libri
« Risposta #2 il: 07/11/2010 15:50 »
Citazione
I tuoi libri avranno il destino che tu vorrai dar loro...
Mi hai dato una buona idea,nel testamento inserirò la clausola che i miei libri vadano alla biblioteca del comune, forse qualcuno li leggerà. Vorrei vedere come si può essere ottimisti quando vedi questi gioielli venduti per poche lire pensando quanto preziosi sono stati per il padrone.Ho cercato di farmi dire il nome del proprietario dei libri dal negoziante, invano:questione di privacy.
Sono riuscito a sapere che era venuta una donna non vecchia, e che ha messo in vendita anche attrezzatura da montagna un po'datata. Per inciso dopo di me è entrato nel negozio un signore che si è accaparrato tutti gli altri libri sul tema che io avevo scartato perchè li avevo già. Mi reputo ottimista, forse sembro un po' grigio, ma questo dipende dalle situazioni.
Certe cose mi rattristano.

Offline jochanan

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Re: la fine dei nostri libri
« Risposta #3 il: 07/11/2010 16:12 »
ho già qui scritto in passato sull'argomento: 4-5 set da ferrata che tenevo per i figli di amici che portavo con me li ho regalati a un amico più giovane ( è già molto se col mio faccio ancora ferratine da pensionati)
Le carte IGM di mio padre e mio nonno (1900-1950) le ho mandate a una società in via Manci... ;) che le ha accettate.
I miei libri della collana "monti d'Italia", quelli rilegati in tela, li ho regalati al solito amico più giovane.
I vinile di canzoni e musiche alpine e folk (Svizzera, Bretagna, Highlands...) li darò via per pochi €...
Così va il mondo.. almeno le cose vanno a chi le apprezza e non buttate da qualche parente cui non interessano per niente
il mondo sarebbe veramente noioso senza le montagne (E.Kant, mi sembra, che tra l'altro è sempre vissuto in pianura)

pinko

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Re: la fine dei nostri libri
« Risposta #4 il: 07/11/2010 17:04 »
In quella occasione c'erano anche due set da ferrata:uno intero e l'altro da arrampicata marca camp,per miseri 5 euro, ma non li ho presi perchè li ho già e penso che dopo qualche anno non siano affidabili: c'è qualche scadenza per le imbragature che tu sappia?
Ho compreto invece una bella corda che userò per altri scopi