Autore Topic: Messner presenta il libro sul Cerro Torre al Filmfestival  (Letto 6563 volte)

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Giovedi prossimo se non erro, al Filmfestival della montagna di Trento, Reinhold Messner presenterà il suo libro sul Cerro Torre, dove prevedibilmente si rinfocoleranno le (solite) polemiche. Io francamente sono un po' stufo di questo continuo rimestare nel passato, più o meno glorioso, ma a chi piace il genere penso troverà interessante la cosa...  ;D

Comunque, figuriamoci quanto ne avrà piene le tasche il povero Cesare Maestri... :)
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Re: Messner presenta il libro sul Cerro Torre al Filmfestival
« Risposta #1 il: 30/04/2009 08:23 »
voci di corridoio non meglio precisate riferiscono che si starebbe preparando per questa sera una clamorosa protesta contro Messner e il suo libro da parte di noti personaggi ed alpinisti della Val Rendena. Costoro calerebbero a trento manifestando il loro dissenso indossando una maglietta polemica...

Ripeto sono soli voci e magari è una bufala... però sarebbe divertente un po' di pepe nell'aria un po' troppo stagnante del Filmfestival :)

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Re: Messner presenta il libro sul Cerro Torre al Filmfestival
« Risposta #2 il: 30/04/2009 19:51 »
Maestri è stato sicuramente un grande uomo, oltre a un valentissimo arrampicatore e fortissimo alpinista. Ma c'è qualcosa che non ha convinto neppure me su quel Torre, e ho letto negli anni molto più di qualcosa di quella scalata. Dopo tanti libri, ho avuto la fortuna di parlare anche con un roccioso alpinista trentino, che non cito ma che stimo assai per correttezza ed etica. Beh, ho sentito quanto mi basta per la verità...più o meno quella che pensavo. Fu un ultimo discorso per un piccolo ma folto nugolo di persone, una sera prima che andasse a dar da mangiar agli affezionati caprioli dietro casa. Ad ogni buon conto, non mi pareva il caso di girar il dito sulla piaga dei dubbi e della malfidenza proprio ad una manifestazione così pubblica come il Filmfestival. Son queste le cose che annoiano fino allo schifo, è sempre la solita frittata girata e rigirata. Non è che si pensa di scatenar la solita bagarre polemica su un caso ancora più o meno aperto, solo per far maggior audience di pubblico?  :( Francamente, me ne infischio. E mi faccio un bel giro in quota.  ;D
« Ultima modifica: 30/04/2009 21:25 da DONKEY »

Offline Claudia

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Re: Messner presenta il libro sul Cerro Torre al Filmfestival
« Risposta #3 il: 30/04/2009 22:18 »
Francamente, me ne infischio
bravo, Rett  ;D

Offline Man

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Re: Messner presenta il libro sul Cerro Torre al Filmfestival
« Risposta #4 il: 01/05/2009 09:54 »
Beh io uscito dall'ufficio non ho resistito alla tentazione di attraversare la piazza e andare a sentire Messner...che non non avevo mai visto di persona. (Per dirvi l'entita' della mia ignoranza montanara io il Cerro Torre non sapevo neanche cosa fosse, e il nome di Maestri ovviamente lo conoscevo ma avessi dovuto menzionare una sua impresa non avrei saputo cosa dire.). Mi sono divertito. Messner e' un uomo carismatico, e mi e' piaciuto come ha affrontato la questione (ammetto che prima di andare avevo fatto un giretto su internet per vedere cos'era questa benedetta storia del Cerro Torre e ne ho lette di tutti i colori).
 
Messner ha detto che per Maestri lui continuava a provare ammirazione, e perfino affetto, indipendendemente dal fatto che sul Cerro Torre i due avessero avuto un acre disaccordo e Maestri gli avesse mosso accuse infamanti (tagliare la corda etc.). Ha detto che e' fattualmente impossibile che Maestri sia salito oltre un sesto della via sul Cerro Torre. Che questa e' la ''realta' '', cioe' lo stato dei fatti, che e' uno solo e oggettivo in quanto (secondo lui) ampiamente documentato sia dalle tracce -o assenza di-, sia dalle tecniche disponibili all'epoca, sia dagli stessi scritti di Maestri); ma che lui rispetta le ''verita' '' dei singoli alpinisiti, che sono molteplici e soggettive.

Ha sostenuto anche di rispettare lo 'stile' diverso di Maestri ed altri; che lui ovviamente non avrebbe mai usato un compressore ma che altri avevano diritto di farlo. Non si possono paragonare questi diversi 'stili': che Maestri sia passato nella seconda spedizione oltre il punto dove gli inglesi si erano fermati non dimostra nulla sulle capacita' comparate, appunto perche' si tratta di 'categorie' diverse.

Si e' ripetutamente rifiutato, e questo mi e' piaciuto molto, di speculare su cosa esattamente avesse fatto la spedizione di Maestri in quei giorni, in quanto di quello non esistono prove oggettive. Sopratutto si e' rifiutato, nonostante un ascoltatore lo avesse incitato a farlo, di attaccare Maestri per 'aver detto una bugia', ribadendo che lui accettava che Maestri avesse una verita' diversa dalla sua, anche se non coincideva con la realta' dei fatti. Ha sottolineato che tutti i grandi alpinisti, anche se compiono imprese eccezionali, non sono 'ubermensch' (ha dovuto chiedere la traduzione 'superuomini' al moderatore), sono soggetti a tutte le debolezze degli uomini, rivalita', ambizione, presunzione, paura. Ha ammesso che anche lui ha fatto grosse cazzate (ha raccontato che una volta suo fratello, secondo di cordata non ho capito bene in quale scalata'impossibile', arrivato in cima glie ne ha dette di tutti i colori per aver corso pericoli eccessivi e aver rischiato di trascinare entrambi nell'abisso). Ma e' appunto questa ''umanita' '', ha sostenuto, che permette di imparare dai propri errori (molto giusto, ho pensato io). 
 
Ha dato altri (per me inaspettati) segni di modestia. Ha detto che lui il Cerro Torre non avrebbe mai avuto il coraggio di afffrontarlo, nemmeno in discesa, che era troppo al di sopra delle sue capacita'. Che lui come scalatore ha avuto un picco nel 69-70, ma che poi (anche in seguito alla perdita delle dita) e' declinato, e per questo si e' dedicato alle alte quote, compiendo imprese sicuramente grandi ma che sono un'altra cosa rispetto alla vera scalata 'top level' (mi sembra che abbia detto che quelle che ha fatto lui erano piu' tipo 'escursioni' che scalate.  ???). Ha speso parole di ammirazione per la saggezza di Detassis, il quale, quando studio' il Cerro Torre concluse che era impossibile. 'Ma si puo'sempre provare', gli disse qualcuno. 'E perche' rischiare, se e' impossibile?', avrebbe risposto Detassis.

Sul libro, ha detto che da un lato lo vede come un libro storico, frutto di uno sforzo documentale (inclusa un' analisi accurata degli scritti di Maestri), ma che il tema principale non sono le cifre, i materiali e le tecniche, bensi' gli aspetti psicologici: quali sono le motivazioni che spingono gli alpinisti a compiere certe azioni ed assumere certi atteggiamenti.

In generale, Messner ha dato l'impressione di una personalita' molto decisa ma non arrogante, non monolitica ma con varie sfaccettature. Insomma, di uno che ha raggiunto la sua maturita' piena come uomo.
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Re: Messner presenta il libro sul Cerro Torre al Filmfestival
« Risposta #5 il: 01/05/2009 11:21 »
grazie per l'ottimo "reportage" della serata man! Ma alla fine questa contestazione c'è stata o no?  ;D

Sul Cerro Torre onestamente non si sa cosa pensare. E' stato Salvaterra, uno che l'ha scalato se non sbaglio sei volte (!) a riattizzare di recente la polemica sostenendo che non c'erano tracce sulla via indicata da Maestri...

Penso che nessuno può stabilire la verità, se non Maestri stesso. Credo che che uno come lui non aveva e non ha alcun bisogno di mentire, certo magari la mano sul fuoco non ce la metterei, ma tendenzialmente gli credo. Penso anche a distanza di tanto tempo è difficile trovare tracce di una scalata di 50 anni prima.
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Re: Messner presenta il libro sul Cerro Torre al Filmfestival
« Risposta #6 il: 01/05/2009 11:48 »
grazie per l'ottimo "reportage" della serata man! Ma alla fine questa contestazione c'è stata o no?  ;D

Prego! Mah, c'era qualche maglietta con delle scritte, come avevi anticipato tu, me nella ressa io dalla mia posizione non vedevo cosa c'era scritto, altrimenti e' stato tutto tranquillo e civile. Anche le domande di chi era in disaccordo con Messner non hanno dato adito a battibecchi.

Sul Cerro Torre onestamente non si sa cosa pensare. E' stato Salvaterra, uno che l'ha scalato se non sbaglio sei volte (!) a riattizzare di recente la polemica sostenendo che non c'erano tracce sulla via indicata da Maestri...

Salvaterra era li', credo, e ha fatto un sobrio e breve intervento.  Ha detto che le magliette di ''contestazione'' non le capiva, e che era amareggiato per gli attacchi che ha dovuto sopportare. Messner ha detto che Salvaterra ha preparato materiale per un film su DVD fantastico, e spera che il CAI dia il suo supporto per pubblicizzarlo/distribuirlo.

Penso che nessuno può stabilire la verità, se non Maestri stesso. Credo che che uno come lui non aveva e non ha alcun bisogno di mentire, certo magari la mano sul fuoco non ce la metterei, ma tendenzialmente gli credo. Penso anche a distanza di tanto tempo è difficile trovare tracce di una scalata di 50 anni prima.

Io di roccia non capisco nulla, quindi non so. Messner pero', in risposta a una domanda simile, ha detto che non ci sono bufere e agenti meteorologici che tengano: le tracce lasciate dai materiali che la spedizione utilizzo' all'epoca, se ci sono, rimangono non per 50 anni ma per 1000 anni e oltre. Noto ancora (cosa cruciale che mi ha colpito), che Messner ha esplicitamente rifiutato l'affermazione che Maestri 'ha mentito': ha solo raccontato la sua ''verita' '', che per Messner pero' e' diversa dalla ''realta' ''.
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Re: Messner presenta il libro sul Cerro Torre al Filmfestival
« Risposta #7 il: 01/05/2009 12:10 »
maestri è stato trovato in fin di vita, sopravvissuto alla discesa dal torre dove era morto il compagno toni egger, da cesarino fava. Era in uno stato confusionale notevole dopo quell'esperienza tremenda, un'ipotesi potrebbe essere che da quel macello è uscito "credendo" di aver fatto delle cose diverse dalla realtà. Ma va' a sapere come sono andate veramente le cose :)
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