Ciao Pinko,
è una grigia domenica di autunno,è vero,ma leggendoti mi chiedo da dove deriva il tuo pessimismo,quello che così spesso traspare dai tuoi post....Certo ogniuno di noi ha un trascorso di esperienze che ha lavorato su un carattere che in genere è un dato quasi biologico,però non capisco perchè ci siano persone che tendono alla visione in grigio.Da mio padre ho ereditato tra l'altro diversi libri di montagna:"Scalatori" di Borgognoni e Titta Rosa,sull'epoea di Whymper;"Alpinismo" di C. Negri,forse uno dei primi manuali di tecnica "moderna" (!) su roccia e ghiaccio e siamo nel '45;"Scalate nele Alpi" di Giusto Gervasutti (1945) con cui mio padre ha fatto alcune arrampicate e ancora il libro di Tita Piaz "Mezzo secolo d'alpinismo".Poi guide e relazioni,un patrimonio di storia e passione che ancora oggi sfoglio con la stessa foga di quando li sbirciavo da bambino e sognavo le scalate.
Ti dirò di più,seppur con la giusta prospettiva storica,che censura l'aspetto di arditismo,eroismo,lotta con l'alpe ecc. che permeano quella letteratura,anche mio figlio ha avuto la curiosità di leggerli e attraverso essi ha colto un aspetto di suo nonno che non ha potuto conoscere direttamente.Sò per sicuro che quelle pagine resteranno in famiglia,sono parte di una memoria,di una storia capace di legare le generazioni,di trasmettere sogni e saperi.Quei libri non andranno nè al macero nè su una bancarella,ma questa non è casualità:questo è il compito assolto,almeno spero,da genitori consapevoli e motivati nel trasmettere valori e sentimenti.I miei di sicuro ci hanno provato con me ed io ci stò provando con i miei figli.I tuoi libri avranno il destino che tu vorrai dar loro...