Le previsioni danno ampio soleggiamento al nord, le immagini su internet mettono una nuvoletta nel bresciano per cui sul Guglielmo sicuramente ci sarà nebbia! Ci prendiamo i nostri rischi e andiamo lo stesso.
In autostrada piove, sempre più forte, nuvole nere ovunque tranne in fondo in fondo probabilmente sul Garda! A Iseo smette ma quello che vediamo davanti a noi non ci fa ben sperare e infatti a Zone c’è un gran nebbione. Ci fermiamo a fotografare le piramidi di Zone che non avevamo mai visto. E’ uno spettacolo impressionante purtroppo destinato a sparire.
Dopo la colazione posteggiamo nei pressi della Chiesa di Zone, c’è un comodo posteggio con tanto di distributore dell’acqua, a scelta naturale, frizzante o refrigerata. Accanto alla chiesa imbocchiamo la strada con indicazione Bosco degli Gnomi. La mulattiera dapprima sale comodamente poi sempre più ripida e anche un po’ scivolosa. La presenza di queste numerose creature nate dalla fantasia dell’artista Luigi Zatti, “il Rosso”, che, ha trasformato i tronchi di alcuni alberi tagliati in particolari abitanti del bosco, allieta la faticosa salita. Ad un certo punto la mulattiera è attraversata da una carrozzabile, noi vorremmo proseguire lungo la mulattiera per vedere le altre sculture ma la segnaletica per il Guglielmo indica la carrozzabile. Un gentile signore del posto ci consiglia la strada perché se proseguissimo lungo la mulattiera dopo dovremmo passare sotto le creste e oggi, visto la recente nevicata e il caldo persistente non è consigliabile farlo. Dopo una bella chiacchierata con l’autoctono che ci suggerisce percorsi per il futuro, proseguiamo, seguendo lungo la più comoda carrozzabile. Seguiamo sempre la strada, non è particolarmente entusiasmante ma il bosco è meraviglioso per cui ci distraiamo guardando le piante, il panorama è nullo, nebbia!
Arriviamo ad una cascina, siamo intorno ai 1400 m e vediamo della gente risalire il dosso sottostante, ci confermeranno poi che è il sentiero dell’uccellatore, avevamo visto il bivio su un tornante della strada, sarà per un’altra volta. Alla cascina abbandoniamo la strada e saliamo lungo un sentiero che per poco è protetto da un parapetto in legno. Usciti dal bosco francamente non so cosa abbiamo seguito. Abbiamo trovato innumerevoli tracce che potrebbero essere sia sentieri che strade visto che comunque ci sono ancora numerose stalle. Seguiamo le impronte nella neve e per nostra fortuna scegliamo quelle tracciate in modo magistrale. Si sale sempre più ripidi, ma la neve tiene benissimo e la pedonata è fatta proprio bene, come salire una lunga scalinata. Senza troppa fatica (il caldo ci sta però massacrando) finalmente siamo anche usciti al sole (l’autoctono aveva ragione, spesso c’è nebbia fino ai 1700 m e poi si esce al sole).
Arriviamo così in vista della cima. Un bel traverso, un ultimo ripido tratto prima del rifugio Almici (aperto ma senza servizio bar). Altro traverso e poi un ultimo strappetto e siamo in cima! Nonostante la poca visibilità in valle, sia la salita che il gioco di nuvole e nebbie appaga della fatica fatta e non ultimo un bellissimo incontro con un amico della Valtrompia! Ci crogioliamo al sole, quando esce, ma quando la nebbia arrivata e non dà molto spazio ad altro sole almeno a breve scendiamo al rifugio. Ci fermiamo a chiacchierare con il nostro amico ancora un poco e quando i piedi cominciano ad urlare vendetta per il freddo ci salutiamo e separiamo, lui torna ad Inzino e noi a Zone.
La neve ora non tiene più molto ma si scende bene, qualche scivolone, qualche derapata ma arriviamo alla cascina illesi! Riprendiamo la strada e velocemente torniamo a Zone sotto un bel sole! A detta di alcuni escursionisti la salita da Zone non la fa nessuno o in pochi con le ciaspole. Il pendio finale è bello ripido e la neve deve essere ben assestata. Abbiamo attraversato una vecchia slavina, evitabile facendo il sentiero dell’uccellatore. Bella escursione, sicuramente meno frequentata di quella da Pezzoro. Peccato la nebbia ma come dice il nostro amico se il Guglielmo ha il cappello o fa brutto o fa bello!
Altre foto su
http://www.montimania.it/Multimedia/Arch/2011/Monte_Guglielmo/album/index.html