Buongiorno a tutti,
oggi ero partito per cercare di arrivare a Cima Rocca Piana da Mezzocorona, ma non ce l'ho fatta... così ho ripiegato su Monticello.
Vi racconto la mia esperienza da montanaro non particolarmente esperto.
Percorso standard, credo: da Mezzocorona il sentiero di Sant'Antonio, poi da Monte ho seguito la forestale (sentiero 500) fino al bivio per Baito Aiseli. Da qui ho lasciato la forestale salendo sempre sul 500 fino a Baito Aiseli, poi fino a Malga Bodrina. Da qui ho preso la forestale (sempre segnavia 500, mi sembra). A n certo punto ho raggiunto il bivio per Rocca Piana ma c'era un po' di neve ghiacciata, così ho proseguito la forestale )che ad un certo punto diventa sentiero fino ad arrivare su Monticello.
Che dire, giornata bellissima, tempo meraviglioso, luoghi solitari e "selvaggi".
Il sentiero da Baito Aiseli a Malga Bodrina... me lo immaginavo più "tranquillo". Diciamo che per un montanaro di città come me ci sono alcuni tratti dove bisogna pensarci due volte. Alla fine, comunque, niente vere difficoltà, solo qualche punto dove bisogna stare un po' attenti a non andare di sotto!
Il famoso tratto attrezzato / esposto è davvero solo un passo, più avanti ci sono altri due punti attrezzati ma senza davvero grosse difficoltà.
Qualche foto:
Monti di Vigo, prima ancora di uscire da casa...
Qui si comincia a fare sul serio: il bivio dalla forestale verso Baito Aiseli
Si costeggia una bella parete di roccia... per fortuna non dobbiamo salirci sopra...
Subito dopo il sentiero si inerpica, il percorso è facilitato da scale e gradini di legno
Baito Aiseli. C'è ancora un po' di neve. Peccato il posto sia ridotto davvero male.
Tutte le strade portano a Baito Aiseli
Arrivato alla piazzola degli elicotteri. Il panorama è fantastico. Già per arrivare qui il montanaro di città deve fare qualche piccolo sforzo. Ne vale la pena.
Dopo la piazzola ci sono alcuni tratti dove bisogna fare un po' di attenzione. Niente di difficile.
Guardando indietro, il passaggio attrezzato non fa troppa paura... almeno finché il cavo tiene!
Qualche tratto dove dobbiamo fare attenzione a non perdere l'equilibrio. Malga Bodrina non dovrebbe essere troppo lontana.
Lungo il percorso ci sono altri due piccoli tratti attrezzati con cavo. Anche qui, basta un po' di attenzione e non ci sono difficoltà
Nel bosco che precede la malga c'è ancora neve, ma si cammina bene. I pascoli intorno alla malga sono quasi puliti
Un momento di romanticismo.
Tra un'oretta dovrei essere in cima, terreno permettendo
Da Malga Bodrina prendo la forestale verso cima Roccapiana. C'è un po' di neve ma si cammina bene. Ho le scarpe da trekking basse, ma non ci sono problemi.
Qui inizia il sentiero vero e proprio per la cima. Dopo poche decine di metri inizia un tratto con un po' di neve ghiacciata. Non ho scarponi ne' ramponi/ piccozza e non me la sento. Tra l'altro tutto il percorso dovrebbe essere nelle stesse condizioni, visto che è esposto a nord e nel bosco. Peccato, sarà per la prossima volta.
A questo punto decido di improvvisare. Visto che la forestale prosegue ed è percorribile, la seguo, Dopo qualche curva si arriva ad un piccolo vallone. Il senso di isolamento e di pace sono incredibili. Il posto è bellissimo.
La forestale lascia il posto ad un sentierino e in pochi minuti mi trovo quassù. Dovrebbe essere Monticello. In lontananza posso almeno vedere Cima Roccapiana (non visibile nella foto).
Anche da qui, panorami molto belli. Non so in che direzione guardare. Panorama a 360°.
In lontananza, Paganella e Bondone
Val di Non
Verso nord. Chi vive su quell'altopiano?
Scendendo, un ultimo saluto a Malga Bodrina e alle montagne fantastiche che la circondano.
Non è proprio il sentiero per chi soffre di vertigini. In realtà i mughi proteggono da eventuali cadute e nascondono il baratro e si procede senza timore!
Il vallone in corrispondenza del famoso tratto attrezzato. Anche qui, meglio non perdere l'equilibrio.
Spero di non aver esagerato con le foto! Mi faceva piacere condividere le mie impressioni con chi, magari, non ha esperienza e sta pensando di affrontare il percorso.
A presto
Paolo