La salita al M.te Penegal è stata la nostra prima camminata in montagna insieme, allora era stata una sorta d’impresa oggi è un aperitivo e un domani diventerà la nostra cima Coppi, sperando di poter emulare chi è più avanti di noi!
Questa traversata ha il difetto che dovendo utilizzare i mezzi pubblici prima delle 10.15 non c’è modo di partire dal P.so della Mendola ma dato che ieri sera siamo arrivati all’una questo oggi non guasta.
Ci portiamo con la macchina al lago Smeraldo di Fondo e a piedi ci dirigiamo all’entrata del paese (Albergo Lady Maria) a prendere la corriera per il P.so della Mendola.
Il sentiero per il M.te Penegal parte dalla strada che scende a Caldaro, indicazioni. Ci sono stati anni, non molti devo dire, che le ciaspole s’indossavano da qui e una volta è capitato di non trovare alcuna traccia per tutto il percorso, oggi da quando il percorso è indicato come ciaspolabile dalle pro-loco la cosa è praticamente impossibile, specialmente il tratto Baita Prinz-Macaion.
Saliamo con bel sentiero fino alla cima del M.te Penegal purtroppo deturpata da numerose antenne, ma il panorama è comunque eccezionale.
Per proseguire per il Macaion si deve seguire per un poco la strada asfaltata, si trova una prima deviazione per le Regole di Malosco e nei pressi di una curva bisogna abbandonare la strada per entrare a sx nel bosco, non ci sono cartelli ma si possono adocchiare i bolli bianco-rossi sugli alberi.
Il sentiero ora scende, ogni tanto oltre ai bolli ci sono anche i cartellini con le ciaspole si arriva ad una prima forcella e si riprende a salire leggermente, poi ancora giù e poi su fino ai resti della Baita Prinz situata in un ampio e assolato pianoro. Da qui riprende la salita si raggiunge un altro slargo nel bosco dove a sx, ma non visibile si trova un baitello aperto con possibilità di cucinare (un anno, mentre nevicava, come per magia erano apparsi un gruppone di bolzanini che stavano facendo baldoria nel baitello e vedendoci infreddoliti all'esterno ci avevano invitato a dividere salamelle, dolci, caffè e grappe con loro, stipati all'inverosimile nel baitello abbiamo ripreso calore ma il Macaion non l'abbiamo più raggiunto
), poco sopra, più visibile ce n’è un altro ma più spartano. Poco dopo si raggiunge un colle, si scende brevemente, si aggira un dossone e si arriva ad una sorta di forcellina, qui se non c’è traccia si è portati a scendere invece bisogna tenere la destra a mezzacosta e poco dopo si ritroveranno i bolli. Si arriva così al bivio per la discesa a Fondo. Ancora una decina di minuti e si raggiunge la cima del Macaion. In cima c’è troppo vento e per la sosta ci portiamo nei pressi delle antenne dove dei muretti possono servire per appoggiarsi più o meno all’asciutto.
Dopo il veloce pranzo con il sole che gioca a nascondino torniamo al bivio e prendiamo il sentiero che scende al lago Smeraldo.
Sono un po’ di anni che non facciamo questa traversata, nel frattempo la frequentazione è aumentata notevolmente e sinceramente un po’ mi dispiace. Anni fa è capitato più volte di perdere il sentiero per la poca segnalazione, l’assenza di tracce e anche l’abbondanza di neve che negli ultimi anni si fa sentire. Tenevamo sempre a mente i punti chiave dove svoltare ma qualche svarione inevitabilmente lo facevamo, ora ciò mi sa che sarà praticamente impossibile!
DATI GPS
Dislivello +892 / -1277
km 21,50
1737 m
Traccia GPS