Questo percorso o meglio parte di esso, lo facciamo tutti gli anni con le ciaspole, oggi che di neve ne è rimasta poca, vogliamo allungarlo e vedere se fattibile con alcune varianti anche in inverno.
Partiamo dall’assolato altopiano della Predaia mentre due caprioli incuriositi ci guardano dal prato antistante. Raggiungiamo lungo una forestale nel bosco la Malga Rodeza o di Tres. Dalla malga si prende una traccia a sinistra nei prati che entra nel bosco e raggiunge le Costebelle, altro avvistamento di caprioli, questo era proprio vicinissimo! Il percorso bisogna seguirlo spesso e volentieri cercando i bolli, perche dove non ci sono evidenti sterrati usati soprattutto dai bikers (pochissimi in ogni caso!) il sentiero praticamente è inesistente.
Da Costa Larga risaliamo, tra spettacolari larici centenari, il costone di Cima Battaglione, costeggiando il pauroso salto a precipizio sulla Val D'Adige. Proseguiamo fino alla località S. Barbara (capitello) e quindi in leggera discesa fino a P.so Predaia. Superato il passo si risale di nuovo, e con qualche tornante si raggiunge la bella Baita Kuhleger. Andiamo ancora avanti con qualche saliscendi, un’ultima breve discesa porta alla Bocca di Val Calana, con una grande croce in legno detta Wetterkreuz "Croce del Tempo". Proseguiamo ora con una breve ma ripida salita fino alla Schwarzer Kopf o Testanera, un punto panoramico davvero grandioso. Qui di solito con le ciaspole ritorniamo alla Bocca di Val Calana e cominciamo il rientro oggi, invece, affrontiamo la ripidissima, ma grazie al cielo breve, risalita che ci porta sempre più vicino alla quota ma non al raggiungimento del Roen. Da qui troviamo neve a volte portante a volte meno, passiamo vari traversi, se ci fosse più neve sarebbe meglio stare più alti ma adesso va bene così, ultimo strappetto e siamo in cima, Buona Pasqua Roen! Questa cima ha un grandissimo significato per noi e ad ogni stagione ci regala splendide escursioni!
Vorremmo fare un giro diverso per tornare in Val Calana, sulla cartina della zona c’è un traccia nera, sulla Kompass un sentiero addirittura numerato! Scendiamo alla Malga Smarano e incontriamo la prima persona della giornata, un cacciatore, poiché di sentieri non ce ne sono, di bolli manco l’ombra, chiediamo qualche info. Il cacciatore ci conferma l’inesistenza di un sentiero vero e proprio ed essendo nel bosco ci sconsiglia vivamente di farlo anche perché ci sono molti punti dove le pareti di questa montagna calano a picco sulla valle e non trovare la traccia giusta sarebbe anche un bel pericolo. OK, cambiamo itinerario! Per evitare di risalire e riprendere il percorso fatto in precedenza, prendiamo una forestale che sembra fatta da poco che viaggia parallela al nostro percorso di salita. Ad un certo punto la forestale si interrompe e sembra che prosegua come traccia che purtroppo finisce in mezzo alla neve, per cui per sicurezza saliamo un po’ a “muzzo” su prati e rododendri sicuri che poco sopra passi il sentiero di salita e infatti tempo 5 minuti lo riprendiamo. Scendiamo al Testanera e quindi alla Bocca di Val Calana e arriviamo alla Vecchia Malga di Coredo.Da qui prendiamo la forestale che con vari saliscendi porta alla Nuova Malga di Coredo. Scendiamo ancora un poco lungo la forestale, riprendiamo un sentiero che d’inverno sembra strettissimo invece ora notiamo che è bello ampio e poco dopo ci ricongiungiamo con il percorso dell’andata e quindi torniamo al posteggio, qualche tuono ma mi sa che ha fatto solo finta, il tempo ci ha davvero graziato!